Caligola: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 131:
Nato ad [[Antium]] il [[31 Agosto]] del [[12]], fin da bambino Gaio fu portato insieme ai genitori nelle [[Spedizione germanica di Germanico|spedizioni militari in Germania condotte dal padre]] ([[14]] - [[16]]) e indossava nei campi la calzatura dei legionari (''caliga''), da cui il soprannome affettuoso "Caligola" datogli dai soldati.<ref>[[Svetonio]], [[Vite dei Cesari]], ''Gaio Cesare'', VIII</ref> Nel [[17]], dopo aver assistito al trionfo del padre a [[Roma]], partì con la famiglia al seguito di [[Gaio Giulio Cesare Claudiano Germanico|Germanico]] inviato in missione a Oriente. Solo due anni più tardi, però, il padre morì, forse fatto avvelenare dal padre adottivo Tiberio con l'aiuto di [[Gneo Calpurnio Pisone]], che si suicidò poco dopo.<ref>[[Svetonio]], [[Vite dei Cesari]], ''Gaio Cesare'', II</ref>
Gaio e la madre tornarono quindi a Roma
L'imperatore [[Tiberio (imperatore romano)|Tiberio]], ritiratosi a [[Capri (Italia)|Capri]] già nel [[26]], volle Caligola con lui nel [[31]], e in quell'anno gli fece indossare la ''toga virilis'', senza però riservargli alcun onore.<ref name=SvCa10/> Gaio, durante il soggiorno sull'isola, mostrò grande autocontrollo non dando alcuna appiglio a coloro che cercavano di provocarlo e sembrò dimenticare tutte le crudeltà fatte da Tiberio alla sua famiglia.<ref name=SvCa10/> In questa occasione l'oratore Passieno pronunciò la frase:"Non c'è mai stato un servo migliore e un padrone peggiore"<ref name=SvCa10/><ref>[[Tacito]], ''[[Annales (Tacito)|Annales]]'', VI, 20</ref> Già a quel tempo mostrava la sua natura crudele e viziosa, infatti assisteva volentieri alle esecuzioni capitali e frequentava taverne e bordelli sotto travestimento.<ref name=SvCa11>[[Svetonio]], [[Vite dei Cesari]], ''Gaio Cesare'', XI</ref> Tiberio tollerava questa condotta ma la sua delusione verso il popolo che lo odiava gli fece dire che "Gaio vive per la rovina sua e di tutti; io educo una vipera per il popolo romano, un [[Fetonte]] per il mondo".<ref name=SvCa11/>
|