Ferdinando I delle Due Sicilie: differenze tra le versioni
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Refrattario allo studio ed agli impegni della vita di corte, il giovane re non s'interessò quasi per niente della politica del regno, lasciando la maggior parte dei compiti a Tanucci e agli altri componenti del Consiglio. Gli anni della giovinezza furono spesi andando spesso a caccia in compagnia del suo ''menińo'' Gennarino Rivelli e dei liparioti, un gruppo di fedelissime guardie del corpo: seguendo l'esempio del nonno, anche [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] ebbe i liparioti come guardie del corpo.
Nonostante le manchevolezze presenti nella sua formazione, Ferdinando si impegnò per favorire la cultura, in continuità del lavoro di suo padre. {{citazione necessaria|Fu anche grazie ai suoi sforzi che il [[Regno di Napoli]] si ritrovò a rivaleggiare con gli altri ricchi reami d'Europa.}}
Tra le iniziative di governo intraprese in questo periodo va ricordata l'istituzione del centro di selezione equina di [[Serre (Italia)|Serre]] ([[1763]]), finalizzata a rinsaldare le tradizioni cavallerizze napoletane e che diede origine ad una stirpe di robusti cavalli, valorizzati anche durante il periodo francese. Nel [[1778]] trasferì nel [[Palazzo Reale di Napoli]] la fabbrica di arazzi napoletani, apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità. Nel [[1779]] fondò la manifattura di [[San Leucio (Caserta)|San Leucio]], oggi sito patrimonio dell'umanità dell'[[UNESCO]], che divenne presto un polo di eccellenza della produzione tessile.
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