Annibale: differenze tra le versioni

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Lo storico greco Polibio scrive che Annibale arrivò col suo esercito all'altezza del fiume [[Isère]], affluente di sinistra del Rodano, ma non aggiunge nessuna informazione circa il valico delle Alpi: probabilmente se ne era già persa la memoria o la cosa era ritenuta superflua.<ref>{{cita|Polibio|III, 45-55}}.</ref> Se avesse risalito la val d'Isère Annibale avrebbe potuto raggiungere diversi passi, come il [[Moncenisio]] oppure il lontano [[colle del Piccolo San Bernardo]] (''Cremonis iugum'') che viene citato anche da [[Cornelio Nepote]] con il nome di ''Saltus Graius''.<ref>[[Cornelio Nepote]], ''Annibale'', III.</ref> Anche lo storico romano [[Tito Livio]] cita l'Isère, ma subito dopo, come se Annibale avesse fatto una inversione, ci presenta il condottiero cartaginese presso il fiume Durance (''Druentia'', in latino), altro affluente di sinistra che risalendo la valle del Rodano si incontra prima dell'Isère. Dalla Durance, scrive Livio, Annibale andò "per vie agevoli" al valico delle Alpi, ma non lo nomina (anch'egli evidentemente non sa quale sia o non ritiene opportuno citarlo, trattandosi di una via forse ben nota). Livio, comunque, esclude il Piccolo San Bernardo: afferma come cosa certa che il primo popolo che Annibale incontrò dopo la discesa dalle Alpi furono i Celti Taurini, mentre se fosse disceso dal Piccolo San Bernardo avrebbe incontrato i Salassi ed altri popoli. Il Monginevro (1.850 m) è uno dei passi che si possono raggiungere dalla Durance. Esso era attraversato da un antichissimo percorso che poi divenne una importante strada romana nel 121 a.C., la [[via Domizia]].
 
Una più recente ricostruzione, che è compatibile con la risalita per la valle della Durance, colloca il passaggio per il [[Colle dell'Autaret]] ed il Colle Arnas nelle [[Valli di Lanzo]] e la discesa verso quello che è l'attuale comune di [[Usseglio]]. L'Autaret è un valicopasso molto elevato (circaa 3.000077 m). Era la fine di ottobre e Annibale riuscì a raggiungere la [[Pianura Padana]] poco prima dell'inverno, mantenendo quell'effetto sorpresa che voleva ottenere. Il tutto descritto in modo particolareggiato nel romanzo storico la "Druida di Margun - Hanniba'al"<ref>{{citaCita libro|Centiniautore 1997= Sisto Merlino|''Sulletitolo orme= La Druida di Annibale'Margun - Hanniba'Al|anno = 2015|editore = All Graphic Work snc|città = Villanova Canavese|p = |pp = 270|ISBN = 9788890501845|url = www.druida.info}}</ref> e Valli di Lanzo Touring Vol I<ref>{{Cita libro|autore = Sisto Merlino|titolo = Valli di Lanzo Touring Vol I|anno = |editore = All Graphic Work|città = Villanova Canavese|p = 1-40|pp = |ISBN = 978-88-905018-0-7|url = www.vallidilanzo.it}}</ref>.
 
Altra ipotesi di ricerca, vede Annibale impegnato più a nord alla ricerca di una valico, indirizzato dalle guide degli alleati [[Boi]]: avendo verificato che le principali vie d'accesso alla Gallia Cisalpina ([[Monginevro]], [[Moncenisio]], [[Piccolo San Bernardo]]) fossero ben sorvegliate dalle truppe romane e alleate, diresse l'esercito più a nord, fino ad ''Agaunum'' (oggi [[Saint-Maurice (Svizzera)]], prossima al [[Lago Lemano]]), dove si sarebbe scontrato con la tribù dei Nantuati, subendo le più gravi perdite nel suo tragitto alpino. Da qui avrebbe risalito la valle dell'Entremont, puntando a sud e giungendo in territorio cisalpino attraverso il Col di Menouve (m 2.801) o per il vicino Col di Annibale, entrambi a est del [[Colle del Gran San Bernardo]]. A questo punto, Annibale avrebbe eluso la sorveglianza romana in territorio valdostano attraversando colli minori, quali il Col Flassin (m 2.615) e il Col di Garin (m. 2805), transitando per la [[Val di Cogne]] e giungendo in vista della pianura sui colli del Bardoney (m. 2.833) o dell'Ariettaz (m. 2.939) entrambi con sbocco in [[Val Soana]], garantendosi così un notevole effetto sorpresa.<ref>Riccardo Petitti, ''Annibale sulle orme di Ercole''.</ref>