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{{Vedi anche|Reliquie dei Magi (Brugherio)}}
[[File:Altare dei Magi, con copia del reliquiario.JPG|thumb|290x290px|''Altare dei Magi'', con copia del [[reliquiario]] realizzato in occasione del 400° anniversario della traslazione nella parrocchiale (2013). L'affresco è di [[Vittorio Granchi]].|left]]The parish was poor and in need of resources to be able to complete what was required in the reports drawn up during pastoral visits of St. Charles. On the occasion of his pastoral visit in 1596 made by the cousin of Charles, the newly appointed archbishop Frederick, it's known that the Blessed Sacrament and the oil used for the extreme unction were in a "tabernacle... small and wood made one"<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = San Bartolomeo: una ricostruzione storica delle vicende della parrocchiale|anno = |editore = |città = |p = 21}}</ref>, but that it was necessary to adapt some church's areas according to the canonical norms. In the meanwhile, other two spiritual religious institutions, wanted by Concilio di Trento's bishops:'' Schola del Santissimo Sacramento'' and'' Schola della Dottrina cristiana''<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Brugherio: una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |pp = 38-39}}</ref>. The first, founded in 1578, was appointed to get the people involved in various devotional practices and thereby increase its virtues; the second, however, was to instruct the faithful in matters of faith to remove them from heresy. However, the most important event was he recognition of a portion of the relics of the Magi, that in believes was totally transfered in the far away [[Colonia (Germania)|Colonia]] by Federico Borromeo in 1613. In this year, on 27 May<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Brugherio: una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |p = 52}}</ref>, the tranfer from Saint Ambrogio's church to the parish took place under the parish priest Francesco Bernardino Paleario's supervision.
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{{Citazione|<nowiki>Ha questa Chiesa decente facciata adorna di Cornici, lesene, e fascie con frontone a Timpano acuminato quale conviene alla interna di lei Struttura. Vi si entra per tre Porte di fronte una maggiore e due minori ciascuna delle quali corrisponde ad una delle tre Navi [</nowiki>''Navate''<nowiki>, n.d.a], ma alquanto più vicine alle laterali pareti: Sopra la Porta principale si pare una Finestra, che da luce alla nave di mezzo. Le Navi sono tramezzate da tre Archi sostenuti da doppie Colonne di viva pietra, e d'ordine Dorico con largo intercollnio coperto da proporzionato Architrave pure di pietra ed alle Colonne corrispondono quattro lesene, sulle quali posano dalla parte del Presbiterio, e della Facciata</nowiki>|Don Antonio De Petri, ''Descrizione delle terre, e delle cassine che compono la parrocchia di Brugherio e notizie storiche intorno alle medesime'', manoscritto conservato presso l'Archivio Parrocchiale di San Bartolomeo, Brugherio 1794, citato in ''San Bartolomeo: una ricostruzione storica delle vicende della parrocchiale''.}}
In this period was also built the current bell tower.
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[[File:Targa 2 (San Bartolomeo).JPG|thumb|Targa commemorativa dei lavori compiuti dall'architetto Giacomo Moraglia nel 1855]]
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A partire dalla seconda metà dell[['800]], sotto i parroci Gian Andrea Nova, Giuseppe Maroni e Giuseppe Schieppati si assistette ad un fermento di rinnovamento artistico ed architettonico senza precedenti. In seguito alla visita pastorale del [[1851]] dell'[[arcivescovo Romilli]], ci si rese conto della necessità di ampliare la chiesa, a causa dell'accresciuto numero di abitanti<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = San Bartolomeo: una ricostruzione storica delle vicende della parrocchiale|anno = |editore = |città = |pp = 42-43}}</ref>. Gian Andrea Nova, parroco dal 1838 al 1878<ref name=":0" />, si prodigò immediatamente ad esaudire le richieste episcopali chiamando l'architetto [[Giacomo Moraglia]] nel 1854<ref name=":1">{{Cita libro|autore = |titolo = San Bartolomeo: una ricostruzione storica delle vicende della parrocchiale|anno = |editore = |città = |p = 45}}</ref>. I lavori di ricostruzione della parrocchiale, che prevedevano nello specifico la creazione del [[presbiterio]], il rifacimento completo della facciata e la costruzione dei bracci minori del [[transetto]]<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = San Bartolomeo: una ricostruzione storica delle vicende della parrocchiale|anno = |editore = |città = |p = 43}}</ref>, si svolsero nel giro di un anno. La prima pietra fu posata il 1° aprile 1854<ref name=":8" />, e già il 9 ottobre del [[1855]] la nuova chiesa era per la maggior parte costruita. Il 1º dicembre i lavori di costruzione venivano ultimati definitivamente<ref name=":1" />. La pianta della nuova chiesa era di croce greca<ref name=":5">{{Cita web|autore = Vicky Porfidio|url = http://www.monzaebrianzainrete.it/itemById.do?id=2404|titolo = San Bartolomeo su ''Monzaebrianzainrete''|accesso = 13/03/2015|editore = |data = }}</ref>. Sotto la cura pastorale di don Giuseppe Maroni (1879-1884<ref name=":0" />), fu chiamato il pittore milanese [[Giovanni Valtorta]] per realizzare parte degli [[affreschi]] e [[dipinti]] che tutt'ora si possono vedere in chiesa<ref>{{Cita libro|autore = Giovanna Virgilio|titolo = Brugherio, percorsi tra storia e arte|anno = |editore = |città = |p = 11}}</ref>.
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