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Cuore del celebre impero persiano dell'antichità, l'Iran ha svolto per lungo tempo un importante ruolo nella regione come potenza imperiale e successivamente - a causa della sua posizione strategica e delle abbondanti risorse naturali, in particolare petrolio - come oggetto di dispute coloniali e tra superpotenze. Le caratteristiche radici culturali e sociali del Paese risalgono al periodo achemenide, che ebbe inizio nel 550 a.C. A partire da quel periodo quello che è attualmente l'Iran - tradizionalmente conosciuto come Persia - è stato influenzato da ondate di conquistatori e immigrati indigeni e stranieri, tra cui i Seleucidi Ellenistici e i nativi Parti e Sāsānidi. La conquista della Persia da parte degli Arabi Musulmani nel VII secolo d.C. fu, tuttavia, quella che lasciò il segno più indelebile, in quanto la cultura iraniana venne quasi completamente sottomessa a quella dei suoi conquistatori.
 
Un rinascimento culturale iraniano alla fine dell'VIII secolo portò ad un risveglio della cultura letteraria persiana, malgrado la lingua persiana fosse ormai altamente arabizzata e scritta in caratteri arabi, e con l'avvento dei SāmānidiSamanidi agli inzi del IX secolo iniziarono ad apparire dinastie islamiche persiane originarie del luogo. La regione cadde sotto il dominio di ondate successive di conquistatori Persiani, Turchi e Mongoli fino all'avvento dei ṢafavidiSafavidi, che introdussero lo sciismo imamita come credo ufficiale, agli inizi del XVI secolo. Nel corso dei secoli successivi, con l'ascesa sostenuta dallo stato di un clero sciita a base persiana, si stabilì una sintesi tra la cultura persiana e l'Islam sciita, che si influenzarono indelebilmente a vicenda.
 
Con la caduta dei Safavidi nel 1736, il comando passò nelle mani di alcune dinastie di breve durata che portarono all'ascesa della dinastia dei Qajar nel 1796. Il dominio qajaro fu segnato dalla crescente influenza delle potenze europee negli affari interni dell'Iran, con i suoi problemi economici e politici, e dal crescente predominio del clero sciita nei tessuti sociali e politici.
 
Le difficoltà del Paese condussero all'ascesa nel 1925 della dinastia Pahlavi, i cui mal pianificati tentativi di modernizzare l'Iran crearono un diffuso malcontento e la successiva caduta della dinastia nella rivoluzione del 1979. Questa rivoluzione ha condotto al potere un regime che ha unito in modo univoco gli elementi di una democrazia parlamentare con una teocrazia islamica gestita dal clero del Paese. Unico stato [[Sciismo|sciita]] al mondo, l'Iran si è trovato quasi subito coinvolto in una guerra a lungo termine con il vicino Iraq dalla quale ne è uscito devastato economicamente e socialmente, mentre il presunto sostegno della repubblica islamica al terrorismo internazionale ha ostracizzato il Paese agli occhi della comunità globale. Elementi riformisti in seno al governo, contrari sia al ruolo permanente del clero che al continuo isolamento politico ed economico dell'Iran da parte della comunità internazionale, sono aumentati sempre più nel corso dell'ultimo decennio del XX secolo.
 
Molti osservatori hanno notato che sin dai tempi pre-islamici la cultura iraniana è stata intrisa di un forte senso di dualismo, che probabilmente risale al concetto zoroastriano di una lotta perpetua tra il bene e il male. Questo atteggiamento si è perpetuato in forme differenti nei secoli successivi, con la preoccupazione degli uomini di cultura per la giustizia e l'ingiustizia e con una continua tensione tra religione e scienza. Il poeta del XII secolo [[ʿUmar Khayyām|Omar Khayyam]] - egli stesso un celebre matematico - catturò questo dualismo in uno dei suoi ''robā'iyyāt'' (quartine), in cui esprime la sua propria ambivalenza:
 
Alcuni seguono la via della fede religiosa.<br/>
Altri, più dubbiosi, cercano certezza nella ragione.
 
Temo, un giorno, che potrebbe venire questa chiamata:<br/>
Pazzi! La via non è né l'una né l'altra.
 
==Confini==
L'Iran confina a nord con l'[[Azerbaigian]], l'[[Armenia]], il [[Turkmenistan]] e il mar Caspio, a est con [[Pakistan]] e [[Afghanistan]], a sud con il [[golfo Persico]] e il golfo di Oman, e a ovest con [[Turchia]] e [[Iraq]]. L'Iran controlla inoltre circa una dozzina di isole nel golfo Persico. Circa un terzo dei suoi 7680 km di confine è marino.
 
==Morfologia==
Una serie di imponenti catene montuose, profondamente intaccate dall'erosione, circonda l'elevato bacino interno dell'Iran. La maggior parte del Paese è situata al di sopra dei 460 m di altitudine, e un sesto della sua superficie giace oltre i 1980 m. In netto contrasto sono le regioni costiere ai margini dell'anello montuoso. Nel nord una striscia di terreno lunga 650 km che costeggia il [[mar Caspio]], non più larga di 115 km (e frequentemente più stretta), declina bruscamente da vette di 3000 m fino alle sponde paludose del lago, poste a circa 30 m sotto il livello del mare. Lungo la costa meridionale il territorio si abbassa da un altopiano di 600 m, sormontato a sua volta da un'impervio scoscendimentto alto tre volte tanto, fino a raggiungere il golfo Persico e il golfo di Oman.
 
I monti [[Monti Zagros|Zagros]] (Zāgros) si allungano dal confine con l'Armenia a nord-ovest fino al golfo Persico e da qui proseguono verso est nella regione del Baluchistan (Balūchestān). Procedendo verso sud la catena si allarga in una banda di creste parallele larga 200 km situata tra le pianure della Mesopotamia e il grande altopiano centrale dell'Iran. La catena è attraversata, nel settore occidentale, da torrenti che incidono gole strette e profonde e irrigano fertili vallate. Questa regione è estremamente impervio e difficile da raggiungere ed è popolata in gran parte da pastori nomadi.
 
I [[Elburz|monti Elburz]] (Alborz) corrono lungo la sponda meridionale del mar Caspio fino a congiungersi con le catene di confine della regione del Khorāsān a est. Il più elevato dei numerosi picchi vulcanici della catena, alcuni dei quali ancora attivi, è il [[Damavand|monte Damāvand]] (Demavend), incappucciato di neve, che è anche il punto più alto dell'Iran. Molte zone dell'Iran sono isolate e scarsamente studiate, e l'altezza di molte vette del Paese è ancora in discussione; l'altezza del monte Damāvand viene generalmente indicata in 5671 m.
 
===Attività vulcanica e tettonica===
Il [[Taftan|monte Taftān]], un imponente cono vulcanico culminante a 4042 m dell'Iran sud-orientale, emette gas e fango a intervalli sporadici. Nel nord, tuttavia, il monte Damāvand è rimasto inattivo in tempi storici, così come il [[Monte Sabalan|monte Sabalān]] (4812 m) e il [[monte Sahand]] (3710 m) nel nord-ovest. La cintura vulcanica si estende per circa 1900 km dal confine con l'Azerbaigian nel nord-ovest al Baluchistan nel sud-est. Inoltre, nel settore nord-occidentale del Paese, lava e ceneri ricoprono una striscia di terra lunga 320 km che da Jolfā, al confine con l'Azerbaigian, raggiunge verso est il mar Caspio. Una terza regione vulcanica, lunga 400 km e larga 65, corre tra il [[lago di Urmia]] (Orūmiyyeh) e la città di Qazvīn.
 
L'attività [[Terremoto|tettonica]] è frequente e violenta in tutto il Paese. Nel corso del XX secolo - epoca per la quale sono disponibili testimonianze più accurate - sono stati registrati in tutto una dozzina di terremoti di entità pari o superiore ai 7.0 gradi della scala Richter che hanno causato un elevato numero di vittime. Nel 1990 circa 50.000 persone rimasero uccise da un potente teremoto nell'area di Qazvīn-Zanjān area. Nel 2003 una scossa relativamente debole colpì l'antica città di [[Bam (Iran)|Bam]] nella parte orientale della provincia di Kermān, radendola al suolo a distruggendo una fortezza storica. Rimasero uccise più di 25.000 persone.
 
===L'altopiano interno===
L'arido altopiano interno, che si prolunga fino all'Asia centrale, è tagliato da alcune catene montuose più piccole, tra cui la maggiore è quella dei monti [[Kopet Dag|Kopet-Dag]] (Koppeh Dāgh). Nella zona pianeggiante si trovano le regioni più caratteristiche dell'altopiano, i deserti di [[Dasht-e Kavir|Kavīr]] e di [[Dasht-e Lut|Lūt]], detti anche Kavīr-e Lūt.