Utente:Alecobbe/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 108:
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il programma elaborato dal governo cecoslovacco in esilio fu messo in pratica. Beneš proclamò i [[decreti Beneš]], che prevedevano l'esproprio e l'espulsione dei tedeschi dei Sudeti e degli ungheresi residenti in territorio cecoslovacco (le misure riguardanti gli ungheresi furono annullate nel 1948). I tedeschi che non poterono univocamente dimostrare le proprie convinzioni antifasciste furono contrassegnati con una "N" (per "Němec" = tedesco) ed espulsi. Altri furono temporaneamente internati in campi di lavoro ed impiegati ad esempio nelle miniere di carbone o per lavori agricoli. Nel caso degli ungheresi si procedette solo ad un parziale scambio con popolazioni slovacche residenti in Ungheria. Anche tedeschi che avevano potuto dimostrare la loro opposizione al regime nazista furono in molti casi invitati a lasciare "volontariamente" il Paese.
Complessivamente furono espulsi circa 3 dei 3,2 milioni di tedeschi del Sudetenland. Vi sono stime discordanti su quanti tedeschi dei Sudeti persero la vita in questo periodo (si va dai 30.000 ai 240.000); i dati riportati negli [[archivi federali]] tedeschi riportano stime di 60.000-70.000 morti.<ref>''Sudetendeutsche und Tschechen'', approbiertes Begleitheft zum Video Reg.Nr. 89905, 2001.</ref> Dal maggio 1945 ai censimenti tenuti nella [[Germania|Repubblica Federale Tedesca]] e nella [[Repubblica Democratica Tedesca]] nel 1950 il numero dei tedeschi originari dei Sudeti risulta diminuito di circa 200.000 unità.
Il comunista austriaco Leopold Grünwald, originario del Sudetenland, commentò:
|