Fiorano Modenese: differenze tra le versioni

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Una necropoli longobarda del [[VI secolo]] fu rinvenuta nel 1966 presso la cava di argilla nell'ex-fornace Ape<ref name=messoriventuriarcheo/>. La necropoli conteneva diverse tombe ma alcune furono scavate clandestinamente o distrutte e si riuscì a recuperare integralmente solo la tomba di una donna ora esposta al Museo della Ceramica di Fiorano nel [[Castello di Spezzano]]. La tomba era stata costruita con mattoni e tegole; all'interno si trovava il corredo costituito da una fibula d'argento dorato con castoni in [[granato]] ed una collana formata da vaghi in pasta vitrea, in [[corallo]] ed in [[corniola]]<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
In epoca Carolingia, è documentata storicamente la corte regia di CampoCamiazzo Miliacioo Campomiliazzo (''Campus Miliatus''), con la Pieve di S.Pietro, appartenuta al pronipote di [[Carlo Magno]] e figlio di [[Lotario I]]: l'imperatore [[Ludovico II il Giovane]] che la diede in dote alla moglie [[Engelberga d'Alsazia]] nelil 5 ottobre [[851]]<ref name=messoriventuriarcheo/>.<ref Laname=guidobucciardi>{{Cita cortelibro si|titolo trovava= pressoFiorano l'attualenelle quartierevicende Cameazzo<refstoriche name=messoriventuriarcheo/>.del Incastello seguitoe ladel mogliesantuario Engelbergadalle la donòorigini al [[Chiesa1859 di|autore San= SistoGuido Bucciardi (Piacenza)|monasteroeditore di= SanTipografia Sisto]]Pontificia died [[Piacenza]]Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934}}</ref>. La corte si trovava presso l'attuale quartiere Cameazzo<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Engelberga nel marzo [[877]] fece testamento e dispose che tutte le sue sostanze sia presenti che future andassero al [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)|monastero di San Sisto]] di [[Piacenza]], con tutte le case, le cose, le famiglie dei servi della gleba e quindi anche Fiorano<ref name=guidobucciardi />.
 
=== Storia moderna ===