Fiorano Modenese: differenze tra le versioni

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Storia moderna: espando da fonte (libro)
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Alla morte della madre [[Beatrice di Lotaringia|Beatrice di Lorena]], avvenuta nel 1076, [[Matilde di Canossa]] entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva anche Fiorano. Il 2 marzo 1108 la contessa Matilde di Canossa in persona si trovava presso il castello di Fiorano nonostante questo fosse di proprietà del vescovo di Modena<ref name=guidobucciardi />. Il vescovo aveva l'onore di accoglierla insieme a parecchi personalità illustri dell'epoca come Alberico figlio di Bulgaro (da Nonantola), Rodolfo da Garfagnano, Azzo da Sala, Alberto di Ioculo, Lanfranco da Savignano ed Alberto di Giampaolo<ref name=guidobucciardi />. Sappiamo della sua presenza grazie alla redazione di un atto, proprio in quel giorno, alla presenza di Matilde e del notaio che scrisse ''Actum in casto Floranelli''<ref name=guidobucciardi /> cioè atto rogato nel castello di Fioranello che in una delle prime volte viene così chiamato.
 
Dopo la morte della contessa Matilde, la compagine dei suoi stai si sfasciò; sia perché [[Enrico V di Franconia]] ne occupò la maggior parte in sfregio alla Santa Sede che reclamava l'eredità della Gran Contessa, sia perché i popoli non volevano saperne di feudalesimo ed aspiravano a raggrupparsi in liberi comuni il più delle volte identificandosi con i confini della diocesi<ref name=guidobucciardi />. Dopo la morte di Matilde, i nobili Della Rosa ottennero l'investitura imperiale del fortilizio di [[Sassuolo]], edificato dalla stessa contessa e poi da loro ampliato. Nel [[1178]] e nel [[1187]], sull'esempio di tanti altri comuni rurali del modenese, anche i consoli del comune di Sassuolo giurarono fedeltà al comune di [[Modena]] nonostante Sassuolo fosse di diocesi reggiana<ref name=guidobucciardi />.
Il castello fu donato ai [[Pio]] che poi lo vendettero ai Della Rosa di [[Sassuolo]]. Fu poi dei Bonacolsi, dei [[Visconti]], degli [[Este]], per tornare ai [[Pio]], quando a causa della guerra contro il Papa, viene decisa l'autodistruzione (1510).
 
Nel 1264 fu eletto vescovo di Modena Matteo Pio appartenente alla famiglia dei [[Pio di Savoia]]. Nello stesso anno Manfredo Pio ottenne dal vescovo Matteo (suo cugino) l'investitura a titolo di custodia (che presto si convertì in signoria feudale) del castello di Fiorano<ref name=guidobucciardi />. Manfredo Pio morì presto trasmettendo al figlio Egidio tutti i suoi diritti di signoria. Il [[15 ottobre]] [[1309]] Egidio Pio vendette il castello di Fiorano e tutti i possedimenti ai nobili di Sassuolo: Francesco detto Sassolo Della Rosa, Azzo Della Rosa e Obizzo Della Rosa<ref name=guidobucciardi />.
 
Il castello fu donato ai [[Pio]] che poi lo vendettero ai Della Rosa di [[Sassuolo]]. Fu poi dei Bonacolsi, dei [[Visconti]], degli [[Este]], per tornare ai [[Pio]], quando a causa della guerra contro il Papa, viene decisa l'autodistruzione (1510).
Nel 1558 Fiorano viene incendiato dalle truppe spagnole e dalla distruzione si salva miracolosamente l'immagine di una Madonna in Maestà dipinta sul portale del castello nel corso del Trecento; inizia qui il percorso di devozione popolare che porterà alla costruzione del [[Santuario della Beata Vergine del Castello|Santuario]] ad essa dedicato e realizzato su commissione del duca Francesco I d'Este secondo il progetto dell'architetto Bartolomeo Avanzini tra il 1631 e il 1634.