INMOS Transputer: differenze tra le versioni

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Nei primi anni '80 sembrava che le [[CPU]] convenzionali avessero raggiunto il loro limite riguardo alle performance. Fino a questo momento i progettisti erano stati limitati principalmente dall'ammontare di circuiti che potevano piazzare su un [[chip]] a causa di problemi di costruzione. Ma con il continuo migliorare del "fabbing process" il problema mutò: i chip potevano contenere più circuiti di quelli che i progettisti sapevano sfruttare. Presto le tradizionali architetture [[CISC]] raggiunsero il loro massimo possibile, e non era ben chiaro se si sarebbe potuto sorpassarle.
 
Sembrò che l'unico modo fosse imprementareimplementare l'uso del parallelismo, cioè l'uso di svariate CPU che avrebbero lavorato assieme per compiere diversi compiti allo stesso tempo. Tutto ciò dipendeva dalla possibilità della macchina di essere in grado di eseguire più processi allo stesso tempo, capacità nota come [[multitasking]], troppo difficile da eseguire fino ad allora, ma supportata dai processori di nuova generazione. Fu chiaro che in futuro questa caratteristica sarebbe stata supportata da tutti i [[sistema operativo|sistemi operativi]].
 
Un effetto collaterale di molte architetture multitasking è che spesso permette di eseguire i processi su CPU fisicamente differenti, nel qual caso il processo è noto come [[multiprocessing]]. Una CPU a basso costo, pensata in quest'ottica, avrebbe permesso di aumentare la velocità di calcolo di una macchina aggiungendo altri processori simili, scelta potenzialmente molto più economica di una basata su un singolo e più potente processore.