Manute Bol: differenze tra le versioni

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Manute crebbe in un villagio Dinka, badando al gregge delle pecore. Mentre i suoi genitori fossero di altezza relativamente modesta (178 centimetri il padre e 170 la madre), pare che il nonno paterno, un tempo capovillaggio, fosse alto 2.39 ed avesse una sorella alta più di 2 metri.
 
Tentò inizialmente di cimentarsi nel [[Calcio (sport)|calcio]], ma venendo respinto da ogni squadra dalla quale si presentava decise a 16 anni di darsi al [[basket]]. Uno scout statunitense lo notò durante un incontro con la nazionale sudanese, e lo convinse, diciottenne, a trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Bol arrivò in America senza conoscere una parola di inglese e, secondo alcune testimonianze, senza saper leggere e scrivere; ciò complicò notevolmente il già difficile ambientamento di Bol nella sua nuova patria.
 
==Carriera cestistica==
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Bol tornava a casa con una grande popolarità e molto arricchito da anni di ricchi contratti NBA e innumerevoli compensi pubblicitari. Distribuì buona parte di questo denaro ad un'infinità di parenti sparsi nelle varie tribù Dinka. Contribuì al finanziamento dell'esercito popolare che lottava per la liberazione del Sudan e, ad ennesima riprova delle sua grande generosità, fondò alcune associazioni di solidarietà, fra cui la ''"[[Ring True Foundation]]"'', a sostegno dei bambini poveri sudanesi. Perse tuttavia anche una montagna di soldi in investimenti sballati negli States, e venne messo alle strette dal governo sudanese, che lo isolò e gli sequestrò il passaporto per via di alcune dissidie dovute anche alla religione.
 
Decise, nel [[2000]], di fare ritorno in America, dove aveva lasciato moglie e figli. Arrivò in [[Egitto]], dove sarebbe dovuto partire per gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]; ma, complici anche i problemi successivi all'[[11 Settembre 2001]], ebbe grosse difficoltà col dipartimento d'immigrazione statunitense, nonostante la sua precedente popolarità. Riuscì infine a tornare negli USA. Nella nazione che tanta ricchezza e tanta celebrità gli avevano dato, Bol si diede da fare in mille modi, alle volte anche piuttosto degradanti, pur di trovare altri fondi utili alle sue cause: nel 2003, ad esempio, partecipò ad un match di pugilato al ''"Celebrity Boxing Show '', trasmissione nella quale celebrità passate e contemporanee si sfidano a colpi di boxe; Manute, seppur a malincuore, partecipò e vinse l'incontro, aggiudicandosi i 35.000 dollari di premio che lo aiutarono nei suoi progetti. Sempre nel 2003, alla ricerca di altri finanziamenti, accettò di entrare a far parte di una squadra di [[hockey su ghiaccio]] professionistica; si trattò esclusivamente di una trovata pubblicitaria, tanto che Bol scese in campo una sola volta, ma che gli servì a raccogliere parecchi fondi per la sua associazione.
 
==Aneddoti==