''Somnium Scipionis'' non è il titolo originale del libro. Esso non risale a [[Cicerone]] che ''Laelius'', 14 indica il sogno dell'Emiliano con il termine ''visum''. Peraltro non c'è ragione di aspettarsi un titolo per uno scritto che non è stato concepito come opera a sè, ma come una sezione dell'opera complessiva: il [[De re Republicapublica]]. [[Cicerone]], per riferirsi a esso, poteva usare la semplice indicazione di "sesto libro", come sembra fare nella lettera ad Attico VII 3,2: ...''illum virum, qui in sexto libro informatus est''. Del resto il ''Somnium'' rappresenta circa i due terzi del sesto libro - diciotto capitoli su ventisei - e certamente la parte più significativa, almeno da quanto si può dedurre dagli sparuti frammenti, giunti per tradizione indiretta, dei primi otto capitoli. E' dunque verosimile che l'esigenza di un titolo specifico si sia fatta sentire all'atto stesso del distacco del ''Somnium'' dal sesto libro, e che esso sia rimasto immutato in tutta la tradizione.
== La tradizione manoscritta ==
I motivi della traduzione separata del ''Somnium'' rispetto al [[De re Republicapublica]] sono da ricercare nella particolare natura di questo testo nei confronti dell'opera complessiva. Il De re publica illustrava un modello di costituzione repubblicana che, nei fatti, era già superato nell'epoca in cui veniva composto: non poteva dunque riscuotere interesse nell'età dell'Impero; anzi, il solo fatto di appellarsi alla visione ciceroniana dello Stato poteva essere indice di una forma di opposizione al [[principato]].