Angelo Bevilacqua: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Secondogenito di otto figli, frequenta le [[scuole elementari]] fino alla classe terza, poi, nel 1903, si trasferisce con la famiglia a [[Campochiesa]], vicino ad [[Albenga]], dove aiuta il [[padre]] nei lavori agricoli.
 
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Al fronte durante la [[Prima guerra mondiale]], nel corso della quale muore il fratello Gian Battista, dopo il conflitto viene assunto all’[[Ilva]] di [[Savona]]. Secondo una lettera del Prefetto di Savona scritta durante la detenzione di Bevilacqua (16 aprile 1935), al momento dell'arresto (3 aprile 1934) Bevilacqua «era da circa 15 anni occupato nel locale Stabilimento “Ilva” quale maestro ai forni, con retribuzione, da ultimo, di circa L. 20 giornaliere». Il 6 ottobre 1923 si sposa con Ines Dal Re. Iscrittosi al [[Partito Socialista Italiano]] dopo il ritorno a Savona dal fronte, nel [[1924]] passa al [[Partito Comunista d'Italia]].
 
=== Il fascismo e l’attività politica clandestina ===
Durante il fascismo non interrompe l’impegno politico, svolgendo anzi un’intensa propaganda clandestina [[antifascista]] come responsabile di Sezione dell’Ilva. Il 3 aprile [[1934]] viene arrestato durante operazioni che preludono al primo processo all'organizzazione comunista di [[Savona]] individuata in seguito a una serie di manifestazioni e di diffusioni di stampa nei cantieri: [[Officine Meccaniche (casa automobilistica)|OM]], [[Ilva]], [[Film]], [[Carboni fossili]].
 
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Già il 5 aprile [[1937]], però, viene liberato grazie all’[[amnistia]] concessa per la nascita del [[principe]] [[Vittorio Emanuele]] e torna a [[Savona]] dove lo ospita un [[fratello]].
 
=== La vita da ex detenuto politico ===
In questi anni Angelo è costretto a vivere di lavori occasionali, perché nessuno intende assumere in pianta stabile un uomo condannato per propaganda antifascista, e non può allontanarsi da Savona, perché due volte alla settimana deve firmare un apposito registro nella caserma dei Carabinieri.
 
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Dal [[1941]] è membro del [[Comitato federale]] di Savona del Partito Comunista.
 
=== Nella Resistenza ===
Il 26 luglio [[1943]], di prima mattina, il Comitato federale si riunisce nella [[Chiesa dei Santi Lorenzo, Biagio e Donato|Chiesa di San Lorenzo]], per decidere come agire dopo che la [[Radio (mass media)|radio]], la sera prima, aveva annunciato la caduta di [[Benito Mussolini]].
 
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Continua a svolgere le sue funzioni anche quando, in seguito alla formazione di nuovi e numerosi distaccamenti, diventa Ispettore della IV e V Brigata.
 
=== La morte ===
A fine novembre 1944 Leone è presso il comando della V Brigata, quando giunge la notizia di un grosso rastrellamento. Invece di seguire i compagni per sfuggire all’accerchiamento, Leone prova a raggiungere il Distaccamento “Nino Bori”, che, formato da molti giovani alle prime armi, potrebbe trovarsi in difficoltà; durante il cammino incontra alcuni sbandati e li aiuta a mettersi in salvo, ma poco dopo viene catturato, insieme ad alcuni compagni, sul monte Camulera dalle Brigate Nere al comando del tenente Ferrari.
Durante l’interrogatorio, al tenente che gli fa notare che la sua fine è vicina risponde: «Quello che sta per succedere a me, può succedere a te domani, con una differenza: io so perché muoio, tu non lo saprai nemmeno».
Picchiato e colpito più volte col calcio dei fucili, Leone viene finito con numerosi colpi di arma da fuoco il 29 novembre 1944 insieme ad altri cinque [[partigiani]]. I corpi, subito gettati in una fossa comune vicina al luogo dell’eccidio, sono stati poi riesumati dall’amico Pietro Toscano (''Sele'') che le ha portate in bare di legno nel vicino paese di Riofreddo, aiutato da alcuni paesani. I resti si trovano ora nel cimitero di Zinola, nel Sacrario dei Partigiani che ospita anche gli altri martiri savonesi.
 
== Onorificenze ==
* {{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
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|luogo = [[Murialdo]], 29 novembre [[1945]]
}}
=== Riconoscimenti ===
* Quando, nel gennaio 1945, si costituì la Divisione Garibaldina, tutti furono d’accordo nell’intitolarla a Gin Bevilacqua.
* Ad Angelo Bevilacqua è oggi dedicata una via a Savona, nel quartiere Oltreletimbro, sorto nel dopoguerra, le cui strade e piazze sono tutte in memoria dei martiri della libertà.
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Murialdo 29-11-1945|Iscrizione sulla targa}} <ref>[http://www.savonanews.it/2014/04/25/leggi-notizia/argomenti/attualit/articolo/murialdo-ricorda-i-caduti-del-monte-camulera-70-anniversario.html Eccidio sul Monte Camulera in Riofreddo di Murialdo 29 novembre 1944]</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* E. Baldassarre&nbsp;– R. Bruno, ''Schedario degli uomini illustri in Savona'', «A Campanassa», Savona 1981
* M. Calvo, ''Eventi di libertà. Azioni e combattenti della resistenza savonese'', ISREC Savona, Savona 1995
* N. De Marco - G. Ferro, ''Ricordo di Gin Bevilacqua'', ANPI Legino - Archivio Storico Partigiano Ernesto, Savona 2001
* G. Malandra, ''Il distaccamento partigiano della Stella Rossa a Santa Giulia e a Gottasecca'', ANPI Savona, Savona 2006
* G. Ferro, ''Ricordo di Angelo “Gin” Bevilacqua. Il partigiano Leone'' in [[I Resistenti]], n° 4/2008
* [[Antonio Martino (storico)|Antonio Martino]], ''Militanti di professione. Michelangeli, Roncagli e altri comunisti savonesi nelle carte di polizia (1920-1957)'', Savona 2011
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.anpi.it/uomini/bevilacqua_angelogin.htm Sito ANPI - visto 22 marzo 2010]
 
{{Antifascismo}}
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[[Categoria:Persone legate a Savona]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Antifascisti italiani]]
[[Categoria:Brigate Garibaldi]]
[[Categoria:Vittime di dittature nazifasciste]]