Terremoto della Marsica del 1915: differenze tra le versioni

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== Ricostruzione ==
[[File:Torre Febonio di Trasacco.jpg|thumb|Torre di Trasacco]]
Gli interventi di ricostruzione riguardarono dapprima [[Avezzano]] che subì notevole allargamenti del vecchio centro intorno al [[1920]] e al [[1930]] grazie al fascismo. La nuova cattedrale avrebbe dovuto essere completata intorno al [[1940]], ma la [[seconda guerra mondiale]] impedì il compimento dei lavori. FortunatamenteTuttavia venne consacrata nel 1942. La chiesa non venne distrutta dai bombardamenti, ema soltanto scalfita. fuFu ultimata negli anni Sessanta, ribattezzata come "[[Cattedrale dei Marsi]]".
 
Il [[Castello Orsini-Colonna|castello]] invece cadde in abbandono fino agli anni Settanta, quando il restauro fu avviato ufficialmente e completato alla fine del secolo con l'apertura di un museo d'arte al suo interno. Anche la chiesa di San Giovanni Decollato aspettò il consolidamento e la ricostruzione fino agli anni Sessanta, mentre la [[Villa Torlonia (Avezzano)|Villa Torlonia]] e il Palazzo del Tribunale furono costruiti immediatamente intorno agli anni Venti in [[stile liberty]].
 
Negli altri comuni la situazione fu peggiore perché le ricostruzioni (tranne a [[Celano]] negli anni Quaranta) dovettero farsi attendere fino agli anni Sessanta. Lo stesso scrittore [[Ignazio Silone]] di [[Pescina]] lamentavalamentò il fatto che durante l'epoca fascista il denaro elargito dallo Stato per la ricostruzione fosse deviato dagli amministratori locali per interessi personali e per l'arricchimento industriale di Avezzanoaltre città, descrivendo l'isolamento e dil'abbandono altreda città,parte anzichédelle peristituzioni idei piccoli comuni della [[Marsica]]<ref>{{cita web|url=http://www.secoloditalia.it/2015/01/i-lupi-arrivarono-villaggi-distrutti-100-anni-fa-terremoto-marsica/|titolo=I lupi arrivarono nei villaggi distrutti...|editore=Secoloditalia.it|accesso=}}</ref>.
 
Negli anni Sessanta tutte le chiese e i castelli limitrofi iniziarono ad essere restaurati, e rimessi in sesto negli anni Settanta. Solo i borghi antichi di Lecce Vecchia, Tione Vecchio, Frattura Vecchia, Gioia Vecchio, Sperone, Morino Vecchio, Albe Vecchia e San Sebastiano Vecchia sono rimasti in abbandono perché irreversibilmente danneggiati dal sisma, tranne qualche casolare rimasto in piedi e alcune torri medievali restaurate.