Porretta Terme: differenze tra le versioni

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Il Comune di Porretta Terme oltre al territorio cittadino comprende 3 frazioni: [[Corvella]], la più settentrionale, che confina con il comune di [[Gaggio Montano]]; [[Capugnano]] e [[Castelluccio (Porretta Terme)|Castelluccio]], site a nord ovest del capoluogo, che confinano con i comuni di [[Granaglione]] e di [[Lizzano in Belvedere]]. Comprende anche la parte meridionale dell'abitato di Silla.<br />La conca dove è situato il capoluogo rappresenta il punto altimetrico più basso del comune, che è totalmente montuoso e raggiunge altezze fino a 1.500&nbsp;m s.l.m.<br />Il territorio comunale comprende l'intera valle del torrente [[Rio Maggiore (Bologna)|Rio Maggiore]] ed è ricco di acque.<br />La copertura boschiva è pressoché totale ed è formata principalmente da bosco ceduo con presenza di castagneti. Sono presenti zone rimboschite con impianto di sempreverdi.<br />Pressoché scomparsa è ormai l'[[agricoltura]].
 
== Cenni storici ==
La storia di Porretta è molto antica ed è collegata alla presenza delle acque curative. Una leggenda di epoca medievale narra che un bue malato fu lasciato libero dal suo padrone ed andò a dissetarsi in una delle fonti termali. Essendo ritornato al suo padrone completamente guarito, questa vicenda diede avvio alla fama delle acque curative e medicali. Il bue che si abbevera è rimasto come simbolo del comune di Porretta. Ma le terme erano certamente conosciute e frequentate già in epoca romana, come testimoniato da numerosi rinvenimenti archeologici, in particolare quello del famoso mascherone raffigurante il muso di un leone, recuperato nel 1888 nel greto del [[Rio Maggiore (Bologna)|Rio Maggiore]], risalente al I sec. d.C.<ref>[http://www.termediporretta.it/italiano/Terme-storia.htm La storia delle terme - Terme di Porretta<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e rimasto come simbolo delle Terme di Porretta. La presenza di tutti i reperti archeologici nella zona circostante le sorgenti curative testimonia della notorietà delle acque di Porretta in epoca classica e della presenza di un centro abitato.
 
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La città di Porretta segue le sorti di [[Bologna]] nel passaggio allo [[Stato Pontificio]] e, con la creazione dello [[Regno d'Italia]] unitario, entra a far parte della [[provincia di Bologna]] col nome, da sempre in uso, di ''Bagni della Porretta'', rimasto in vigore fino al 1931<ref>[http://www.comuni-italiani.it/037/049/ Porretta Terme (BO) - Italia: Informazioni<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> quando fu sostituito dall'attuale.
 
La [[Seconda guerra mondiale]] vedearrivò a Porretta nell'invernonel novembre 1944 a breve distanza dal fronte attestatosi sulla [[Linea Gotica]], periodo in cui la città è stata usata come [[Quartier generale|'''QG''']] della [[Forza di Spedizione brasiliana|prima divisione brasiliana]].<ref>Oliveira, Frank Marcio de. ''"Attache Extraordinaire: Vernon A. Walters in Brazil"'' National Defense Intelligence College, 2010. ISBN 9781932946222. Pagine 10-11/93-94.</ref> Sulle montagne circostanti sono attive le brigate partigiane, comandate dalche 1944anno dal partigiano [[Mario Ricci (politico)|Armando]].<ref>{{Cita libro|autore=Alberto Cotti|titolo=La seconda Repubblica partigiana dell'Emilia-Romagna: Porretta Terme, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, ottobre/novembre 1944|capitolo=Incontro con la Resistenza locale|url_capitolo=http://www.alberto.cotti.biz/la-seconda-repubblica-partigiana-dell%E2%80%99emilia-romagna-lizzano-in-belvedere/incontro-con-la-resistenza-locale/|editore=Apasia|città=San Giovanni in Persiceto|anno=1999}}</ref> L'aspra lotta con le truppe nazifasciste porta agli [[eccidi dell'alto Reno]] e a danneggiamenti alle infrastrutture stradali e ferroviarie. <br />
La ricostruzione dopo la [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|liberazione]] è rapida e restituisce Porretta al suo ruolo tradizionale di affermata stazione turistica.