Cebus: differenze tra le versioni

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| superfamiglia=
| famiglia= [[Cebidae]]
| sottofamiglia = '''Cebinae''' </br /><span style="font-variant: small-caps">[[Charles Lucien Bonaparte|Bonaparte]]</span>, [[1831]]
| genere = '''Cebus'''
| genereautore = [[Johann Christian Polycarp Erxleben|Erxleben]], [[1777]]
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A questo genere vengono ascritte le scimmie note col nome comune collettivo di '''cebi''' (dal [[lingua greca|greco]] ''Kébos'', "scimmia dalla coda lunga") o '''cappuccine''', diffuse dall'[[Honduras]] al [[Paraguay]] ed all'[[Argentina]] settentrionale.
 
Devono il nome comune alla somiglianza fra la colorazione del mantello (in particolare ''[[Cebus capucinus]]'') con gli abiti di un [[Francescani|frate francescano]], con tanto di cappuccio: il corpo, gli arti e la nuca sono infatti solitamente di colore scuro, mentre attorno alla faccia e su gola e petto il pelo ha colore bianco.</br />
Si tratta di scimmie di medie dimensioni (110&nbsp;cm di lunghezza totale massima, per un peso medio di circa 6&nbsp;kg), con la coda lunga esattamente quanto il corpo: tale appendice non è prensile e viene spesso portata arricciata o piegata a virgola verso il basso.
 
Tutte le specie hanno abitudini diurne ed arboree: nelle ore centrali del giorno, possono cercare riparo in posti freschi e restare inattive per un periodo di circa un'ora. Di notte, invece, dormono sugli alberi, solitamente appoggiate alle biforcazioni dei rami.
 
Vivono in gruppi di 6-40 esemplari, comprendenti numerose femmine fra loro imparentate coi propri cuccioli e numerosi maschi, uno dei quali è il maschio dominante: costui ha il diritto di accoppiarsi per primo con le femmine. In alcune specie (come ''[[Cebus capucinus]]''), tuttavia, il maschio condivide l'onere della guida del gruppo con una femmina dominante.</br />
Il gruppo marca l'area centrale del proprio territorio con l'[[urina]], difendendolo da eventuali intrusioni: le aree periferiche dei territori possono sovrapporsi fra loro.</br />
Le abitudini sociali delle scimmie di questo genere sono straordinariamente simili a quelle delle [[scimmie del Vecchio Mondo]]: si ritiene che questo caso di [[convergenza evolutiva]] si sia mostrato come risposta a diete e predatori simili nei due continenti, che hanno portato a stili di vita simili.
 
La loro dieta è molto opportunistica: mangiano frutta e semi, ma non disdegnano [[uccelli]] e le loro uova, grossi [[insetti]] ed altri piccoli [[vertebrati]].
 
Le femmine si riproducono ogni due anni: la [[gestazione]] dura circa sei mesi, al termine dei quali nasce un unico cucciolo, che si attacca prima al petto materno e poi si sposta sul dorso.</br />
La maturità viene raggiunta in queste specie piuttosto tardivamente: i maschi diventano sessualmente maturi solamente ad otto anni, mentre le femmine impiegano la metà del tempo.</br />
La speranza di vita di questi animali in natura è di circa vent'anni.
 
Con una massa cerebrale di circa 40&nbsp;g, vengono considerate più intelligenti fra le [[platirrine]]: possono infatti (in particolare ''[[Cebus apella]]'') utilizzare strumenti, come sassi e pezzi di legno, per spaccare i gusci dei semi o degli animali, mentre i giovani imparano le varie tecniche osservando gli adulti. Quando mangiano sugli alberi, inoltre, incrociano le gambe per evitare che il succo o dei pezzi del cibo cadano al suolo, divenendo irreperibili. Durante la stagione delle piogge, quando le [[zanzara|zanzare]] sono particolarmente abbondanti, questi animali sono stati osservati mentre si strofinavano sul corpo dei [[millepiedi]] schiacciati, che agivano come repellente naturale.</br />
Davanti ad uno specchio, infine, questi animali mostrano comportamenti intermedi fra la coscienza dell'avere davanti a sé una propria immagine riflessa e l'avere un animale estraneo: mentre solitamente le femmine tendono ad evitare gli sguardi diretti con individui estranei dello stesso sesso e i maschi invece tendono ad utilizzare questa forma di sfida, davanti ad uno specchio avviene tutto il contrario, ossia la femmina vede la propria riflessione come un esemplare familiare, mentre i maschi mostrano segni di smarrimento<ref>{{Cita pubblicazione | autore=de Waal FB, Dindo M, Freeman CA, Hall MJ | titolo=The monkey in the mirror: Hardly a stranger | rivista=[[Proceedings of the National Academy of Sciences]] | volume=Epub ahead of print | anno=2005 | pmid=16055557 }}</ref>.</br />
Non è ancora chiaro se invece le cappuccine siano in grado di immedesimarsi nella situazione di altri esemplari, come previsto dalla [[teoria della mente]]: possono ad esempio essere addestrate a chiedere ad una terza persona di dar loro il cibo, qualora esse non sappiano dove esso si trovi ma sappiano che questa persona conosce la sua ubicazione<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Kuroshima | nome = Hika | coautori = Kazuo Fujita, Akira Fuyuki, Tsuyuka Masuda | anno = 2002 | mese=marzo| titolo = Understanding of the relationship between seeing and knowing by tufted capuchin monkeys (Cebus apella) | rivista = Animal Cognition | volume = 5 | numero = 1 | pagine = 41–48 | doi = 10.1007/s10071-001-0123-6 | issn = 1435-9448 | url = http://www.springerlink.com/index/ELTR6PV6B8RVTPDA.pdf }}</ref>, ma altri esperimenti hanno invece dimostrato che in altri campi queste scimmie non utilizzano una teoria della mente<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Heyes, C. M. | anno = 1998 | titolo = Theory Of Mind In Nonhuman Primates | rivista = Behavioral and Brain Sciences | id = bbs00000546 | url = http://www.bbsonline.org/documents/a/00/00/05/46/index.html | doi = 10.1017/S0140525X98000703 | volume = 21}}</ref>.
 
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Essendo molto adattabili e confidenti, non è raro che nelle aree del loro [[habitat]] devastate dall'attività umana questi animali eleggano a propria dimora le piantagioni e danneggino i campi coltivati, facendo a volte scorribande nelle case per rubare del cibo<ref>{{Cita libro | nome=Dorothy M. |cognome=Fragaszy | coautori=Visalberghi, Elisabetta; Fedigan, Linda Marie | titolo=[[The Complete Capuchin: The Biology of the Genus Cebus]] | editore= Cambridge University Press | anno= 2005 | pagine= 5| isbn=978-0-521-66116-4 }}</ref>.
 
Nei Paesi occidentali, questi animali vengono immediatamente identificati come fedeli compagni dei suonatori ambulanti di [[organo a rullo]]: vengono tuttavia largamente impiegati anche nei laboratori di ricerca e come animali domestici, specialmente negli [[Stati Uniti]].</br />
Alcune organizzazioni stanno inoltre studiando un possibile impiego dei cebi come aiutanti di persone affette da [[paraplegia]] e [[quadriplegia]]: dopo un periodo di acclimatazione nella casa del malato, a contatto con la sua famiglia, l'animale può essere addestrato a compiere alcuni lavori, come cucinare il cibo già pronto in un [[forno a microonde]], aprire bottiglie e lavare la faccia al malato.