Michael Dummett: differenze tra le versioni
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Sul tema della storia dei tarocchi in Italia ha contribuito alla realizzazione di mostre documentarie, a cominciare dall'importante: ''Tarot. Jeu et Magie'' (con Thierry Depaulis, alla Bibliothèque Nationale de Paris, 1984), poi riproposta a Ferrara come ''I Tarocchi. Gioco e Magia alla Corte degli Estensi'' (con [[Giordano Berti]] e Andrea Vitali, al Castello Estense di Ferrara, 1987) e ''Tarocchi. Arte e Magia'' (con Giordano Berti e Andrea Vitali, al Castel Sant'Angelo di Roma).
I giochi di tarocchi sono considerati da Dummett giochi d'intelligenza, dove, successivamente alla casualità della distribuzione iniziale, lo sviluppo del gioco è determinato dalle abilità tattiche e strategiche individuali<ref>{{Cita libro |autore= Michael Dummett|autore2=John McLeod|titolo=A History of games played with the tarot pack|editore=Mellen Press|anno=2004|pp=XII e XIII|lingua=en| 978-0773464476}}</ref>.Dummet pone l'origine dei tarocchi nella zona tra [[Ferrara]] e [[Mantova]] nell'[[Italia]] del [[XV secolo]]<ref name=Dossena /> La sua analisi delle fonti storiche suggerisce che le interpretazioni occulte e divinatorie dei tarocchi furono sconosciute fino al XVIII secolo, per la maggior parte della storia conosciuta le carte dei tarocchi furono usate per giocare giochi di presa estremamente popolari, ancora oggi diffusi in alcune zone d'Europa. Dummett mostrò che a metà del XVII secolo ci fu un grande sviluppo del gioco dei tarocchi e della sua popolarità, incluso lo sviluppo di un mazzo modernizzato con semi francesi e senza le allegorie medievali che interessano gli occultisti. "I cento anni tra il 1730 e il 1830 circa furono l'epoca d'oro del gioco dei tarocchi; era giocato non solo nell'Italia settentrionale, nella Francia orientale, in Svizzera, Germania ed Austroungheria, ma anche in Belgio, nei Paesi Bassi, Danimarca, Svezzia e persino in Russia. NOn solo fu in queste zone un gioco con molti appassionati, fu anche in quel periodo veramente un gioco internazionale quanto non sarà mai più da allora..."<ref>{{
==Note==
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