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{{Divisione amministrativa
|Nome=Baraggia
|Nome ufficiale=
|Panorama=
|Didascalia=
|Stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|
|Divisione amm grado 2=Monza
|Divisione amm grado 3=Brugherio
|Latitudine gradi = 45
|Latitudine minuti = 33
|Latitudine secondi = 30
|
|Longitudine gradi = 9
|Longitudine minuti = 18
|Longitudine secondi = 28
|
|Altitudine= 148
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
|Codice postale=
|Prefisso=
|Fuso orario=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=baraggini
|Patrono=
|Festivo=
}}
'''Cassina Baraggia''' è stato un [[comune]] italiano autonomo fino al [[1866]], quando contribuì alla formazione di quello di [[Brugherio]]. Con l'urbanizzazione del territorio, avvenuta nel corso del tempo, Baraggia è diventata una [[frazione geografica|frazione]] di [[Brugherio]] fusa con il resto del centro abitato, di cui costituisce il quadrante nordorientale, sul lato verso [[Concorezzo]].
== Storia ==
=== Le origini ===
==== Le ipotesi etimologiche ====
A livello etimologico, Baraggia deriva da ''baragia'', cioè sterpeto, terra poco fertile o incolta<ref>{{cita libro | Dante | Olivieri | Dizionario di toponomastica lombarda | 1961 | Ceschina | Milano}}</ref>. Cassina deriva invece dal latino ''castrum'' (accampamento). In [[Lombardia]] questo vocabolo poteva anche indicare una casa colonica dove abitava più di una famiglia. Quindi, Cassina Baraggia significherebbe "casa colonica della baragia"<ref name="luoghi"/>. Il toponimo risulta importante se si desidera ricavare informazioni sull'uso dei terreni ove poi sorgerà l'omonima frazione. In epoca [[Storia romana#Et.C3.A0 imperiale|imperiale romana]], infatti, la ''baragia'' era un fondo comune, aperto al pascolo ed era estesa a quasi tutto il territorio dell'attuale [[Brugherio]]. Successivamente, con l'arrivo dei [[Longobardi]], venne coltivata e abitata da proprietari privati<ref name="documenti" />.
==== Le prime testimonianze documentarie ====
La prima testimonianza del nome ''baragia'' è del [[769]], quando Grato, romano abitante a [[Monza]], liberò un suo servo e gli assegnò un terreno in località "''de Barazia''". Ritroviamo il [[toponimo]] nell'[[853]], in occasione della donazione di alcuni beni al [[basilica di Sant'Ambrogio (Milano)|monastero di Sant'Ambrogio]] di [[Milano]], da parte di due romani. Nello stesso atto risulta che "''in baragia''" sorgeva una cappella dei Santissimi [[Cosma e Damiano]] (ora [[Chiesa di Sant'Anna (Brugherio)|Chiesa di Sant'Anna]]), che dipendeva anch'essa dal monastero di Sant'Ambrogio<ref name="documenti" />. Tale edificio religioso si trova, al giorno d'oggi, nella frazione di[[San Damiano (Brugherio)|San Damiano]] ma, all'epoca, questa non esisteva ancora come tale e la chiesetta, quindi, faceva parte di ''baragia''. Durante il [[XII secolo]] il territorio milanese era suddiviso in [[contado|contadi]] e [[Pievi milanesi|pievi]]. Nella [[pieve di Vimercate]] si trovavano "''Brugherium''" e "''Sanctus Damianus de Baraza''", sotto il [[contado]] della [[Martesana]]<ref name="documenti" />.
=== Dal XV al XVII secolo ===
[[Gian Galeazzo Maria Sforza]], duca di Milano, nominò [[feudatario|feudatari]] di Vimercate, e quindi del territorio di Baraggia, la famiglia dei [[Secco Borella]] nel [[1475]]<ref name="magi">{{cita libro | autore=Luciana Tribuzio Zotti | autore2=Giuseppe Magni | titolo=Una città nel segno dei Magi: Brugherio 1613-2013 | anno=2012 | editore=Associazione Kairos | città=Brugherio }}</ref>. Nel [[1554]], [[Ludovico Maria Sforza]] confermò il [[feudo]] di [[Vimercate]] al conte Ludovico Secchi. L'ultimo feudatario fu Luigi Trotti, figlio del conte senatore Johannes Baptista Trotti e di Giulia Maria “Seccoborella”<ref name="documenti">{{cita libro | Luciana | Tribuzio Zotti | Brugherio nei documenti |1986 |circolo Paolo Grassi| Brugherio}}</ref><ref name="magi" />. Baraggia fu inglobata da [[Carlo Borromeo]] nella [[Chiesa di San Bartolomeo (Brugherio)|parrocchia di San Bartolomeo]] il 15 giugno [[1578]], quando l'arcivescovo si recò a [[Brugherio]] in [[visita pastorale]]<ref name="magi" />. Abbiamo notizia, dalle cronache parrocchiali, che il giorno successivo l'arcivescovo visitò [[Chiesa di Santa Margherita (Brugherio)|l'oratorio di Santa Margherita]], annesso all'abitazione di Giovan Battista Bernareggi (oggi [[Villa Brivio]]), "''in Baragia''".
Con il decreto tridentino che imponeva ai parroci di stilare resoconti sull'amministrazione dei sacramenti e la popolazione residente, possiamo ricavare notizie preziose circa l'andamento demografico: nel [[1594]] gli abitanti di Baraggia erano circa cento. Nel [[1621]], in occasione della visita del cardinale [[Federico Borromeo]] alla [[Chiesa di San Bartolomeo (Brugherio)|chiesa di San Bartolomeo]], fu redatta una relazione che riporta il numero esatto delle ''anime''<ref>Nel linguaggio degli atti ecclesiastici, "anima" corrisponde a "persona".</ref> comprese nella parrocchia: Baraggia ne contava 96<ref name="documenti" />.
=== Dal XVIII secolo al 1866 ===
Le mappe catastali relative ai censimenti del [[1721]] e [[1751]], voluti da [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] e dalla figlia [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]], sono molto importanti per comprendere la realtà del territorio in quell'epoca. Sulla mappa del [[1721]] (aggiornata nel [[1751]]) sono riportate insieme, anche se si tratta di comunità distinte, ''Cassina Baraggia e Cassina Brugherio Sant'Ambrogio e parte di Brugherio Pieve di Vimercate''.<ref>{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm;jsessionid=DD888BE549634405D3999D3D099A6C9F?idUa=10663551&numPage=1|titolo=Archivio di Stato di Milano. Cassina Baraggia. Comune censuario|accesso=2 aprile 2015}}</ref> Dalla loro analisi è possibile risalire ai nomi dei proprietari dei terreni, conoscerne il [[Pertica (unità di misura)|perticato]], il tipo di [[coltura]], il numero dei [[gelsi]], ecc.
Nel [[1751]] la sola Cassina Baraggia contava 160 abitanti<ref name=lombardiabeniculturali>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000121/|titolo=Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia|accesso=24 marzo 2015}}</ref>: la maggioranza dei proprietari era non nobile, ma i nobili detenevano la maggior parte del perticato e la più grande estensione di terre apparteneva alle suore del [[Chiesa di Santa Caterina alla Chiusa|Convento di Santa Caterina alla Chiusa]] di [[Milano]].<ref name=documenti/>
Sotto il comune di Cassina Baraggia erano comprese sei "''case''" (cioè caseggiati, o cascine, con più abitazioni), tra cui [[Villa Brivio]] e, in ''Brugherio Pieve di Vimercate'', l'attuale [[Palazzo Ghirlanda-Silva]], del conte Gio. Batta Scotti. Lo stesso conte possedeva pure [[Villa Fiorita (Brugherio)|una villa]], adiacente a questa, ma [[catasto|accatastata]] sotto ''Brugherio [[Corte di Monza]]''.<ref name=luoghi>{{cita libro | Luciana | Tribuzio Zotti | Brugherio: luoghi memorabili | 1987 | Parole Nuove | Brugherio}}</ref><br/> Altre due case erano sparse nel territorio di Baraggia: al numero 128, la [[Cascina Sant'Ambrogio]] con la relativa [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Brugherio)|chiesa]]<ref name="documenti" />.
Ecco come veniva descritta Baraggia nella cronaca parrocchiale della fine del [[XVIII secolo]], redatta da don Paolo Antonio De Petri<ref>{{cita libro | | | Brugherio: la nostra gente | 1992 | Movimento Terza Età | Brugherio}}</ref>:
{{Citazione|Conta Baragia sei famiglie di operarj, cioè un sartore, un falegname, due muratori, un calzolaro e un tessitore, cinque famiglie di massari, quattro di pigionanti con terreno e quattro di semplici inquilini (...) L'aria vi è assai pura, li terreni forti e di vini dei più stimati nè contorni di Brugherio.}}
Oltre alla coltura delle viti, dalla metà del [[XVIII secolo|secolo]] si era diffusa enormemente quella dei gelsi, piantati ai margini dei campi, in modo da non sacrificare le altre coltivazioni. I gelsi servivano ad alimentare i bachi da seta, che venivano dati dal padrone ai [[mezzadria|mezzadri]] insieme ai terreni da lavorare. All'allevamento dei bachi si dedicavano per lo più le donne e i bambini. L'esplodere della [[bachicoltura]] fece sorgere a Baraggia una [[filanda]] (l'altra era a [[Moncucco di Monza|Moncucco]]), dove si svolgeva la prima fase della lavorazione della seta: la [[trattura]], pratica che consisteva nel trarre dal [[bozzolo]] il filamento ed avvolgerlo sugli aspi<ref name=documenti/>.
Alla proclamazione del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], nel [[1805]], Cassina Baraggia aveva 516 residenti<ref name="lombardiabeniculturali.it">{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012658/?view=toponimi&hid|titolo=Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, 1798-1809|accesso=24 marzo 2015}}</ref>. Nel [[1809]], un [[Regio decreto-legge|decreto]] di [[Napoleone]] determinò la soppressione del comune, annettendolo a [[Carugate]]<ref name="lombardiabeniculturali.it"/>. Dopo il ritorno in Lombardia degli [[Impero austriaco|austriaci]] nel [[1816]], Cassina Baraggia riacquistò il suo antico ''status '' autonomo<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012659/?view=toponimi&hid=|titolo=Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, 1816-1859|accesso=24 marzo 2015}}</ref>. L'abitato crebbe poi discretamente, tanto che nel [[1853]] risultò essere popolato da 1240 anime, salite a 1268 nel [[1861]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8050528/?view=toponimi&hid=|titolo=Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia, 1859-1866|accesso=24 marzo 2015}}</ref>. Fu il [[Regio decreto-legge|Regio Decreto]] numero 3395, del 9 dicembre [[1866]], firmato da [[Vittorio Emanuele II]] a decidere la soppressione del municipio, annettendolo a quello di [[Brugherio]]<ref>{{cita libro | Manuela | Mancini | Brugherio: presente e passato | 1996 | Swan | Milano}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.brugherio.mb.it/territorio/la-citt/la-storia/|titolo = Comune di Brugherio. Storia del territorio|accesso = 29 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref>. L'allora [[sindaco]] di Cassina Baraggia, [[Giovanni Noseda]], divenne dunque il primo sindaco di [[Brugherio]]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.brugherio.mb.it/comune/amministrazione/i-capi-dellamministrazione-comunale-dal-1866-ad-oggi/|titolo = Comune di Brugherio. Capi dell'amministrazione dal 1866 ad oggi|accesso = 29 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref>.
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<references
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*{{
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*{{cita libro | | | Brugherio: la nostra gente | 1992 | Movimento Terza Età | Brugherio}}
*{{cita libro | Manuela | Mancini | Brugherio: presente e passato | 1996 | Swan | Milano}}
*{{cita libro | autore=Luciana Tribuzio Zotti | autore2=Giuseppe Magni | titolo=Una città nel segno dei Magi: Brugherio 1613-2013 | anno=2012 | editore=Associazione Kairos | città=Brugherio }}
==
*[[Brugherio]]
*[[San Damiano (Brugherio)]]
*[[Chiesa di San Bartolomeo (Brugherio)]]
*[[Villa Brivio]]
*[[Chiesa di Santa Margherita (Brugherio)]]
*[[Palazzo Ghirlanda-Silva]]
*[[Cascina Sant'Ambrogio]]
*[[Chiesa di Sant'Ambrogio (Brugherio)]]
*[[Villa Fiorita (Brugherio)]]
*[[Giovanni Noseda]]
== Collegamenti esterni ==
*{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.brugherio.mb.it/territorio/la-citt/la-storia/|titolo = Comune di Brugherio. Storia del territorio|accesso = 29 gennaio 2015|editore = |data = }}
*{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.brugherio.mb.it/comune/amministrazione/i-capi-dellamministrazione-comunale-dal-1866-ad-oggi/|titolo = Comune di Brugherio. Capi dell'amministrazione dal 1866 ad oggi|accesso = 29 gennaio 2015|editore = |data = }}
*{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000121/|titolo=Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia|accesso=24 marzo 2015}}
*{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm;jsessionid=DD888BE549634405D3999D3D099A6C9F?idUa=10663551&numPage=1|titolo=Archivio di Stato di Milano. Cassina Baraggia. Comune censuario|accesso=2 aprile 2015}}
[[:Categoria:Comuni della Lombardia soppressi]]
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