Belisario: differenze tra le versioni

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== Il mito di Belisario ==
[[File:Belisarius by Francois-Andre Vincent.jpg|thumb|''Bélisaire'' di [[François -André Vincent]], [[1776]]. Belisario, cieco e mendicante, è riconosciuto da uno dei suoi soldati.]]
[[File:David - Belisarius.jpg|thumb|''Belisarius'', di [[Jacques-Louis David]] ([[1781]]).]]
Secondo una leggenda sviluppatasi nel medioevo, Giustiniano avrebbe ordinato di accecare Belisario riducendolo ad un mendicante, condannato a chiedere l'[[elemosina]] ai viandanti presso lo stadio di [[Costantinopoli]]. A testimoniarlo esisteva una pietra graffita sulla quale secondo [[Antonio Nibby]] era inciso : «''Date obolum Belisario''». La fonte primaria che dà la notizia dubbia dell'accecamento di Belisario è un monaco bizantino, [[Giovanni Tzetze]], il quale nella III Chiliade delle ''Variae Historiae'' scrive:
{{Citazione|Questo Belisario, grande comandante vissuto ai tempi di Giustiniano, dopo aver conseguito vittorie in ogni angolo della Terra, finì in seguito accecato per invidia (o sorte incostante!) e, tenendo una tazza di legno [in mano], gridava nello stadio: ''date un obolo al comandante Belisario, che la sorte rese famoso ma ora è accecato dall'invidia''. Altre cronache dicono che non sia stato accecato, ma che fu escluso dal novero degli uomini degni d'onore e giunse a riguadagnare nuovamente la stima di cui godeva in precedenza.|lingua=la|''Variae Historiae'', Cap. LXXXVIII, vv. 339-348.|''Iste Belisarius Imperator magnus, Justinianeis existens in temporibus imperator, ad omnem quadrantem terrae cum explicuisset victorias, postea invidia obcaecatus (o fortunam instabilem) poculum ligneum detinens, clamabat in stadio: ''Belisario date obolum imperatori'', quem fortuna quidem clarum fecit, excaecat autem invidia. Alii dicunt chronici, non excaecatum fuisse hunc, ex honoratis autem infamem postremo factum esse, et iterum ad revocationem existimationis venisse prioris.''}}