Fiorano Modenese: differenze tra le versioni
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Nel 1373 ripresero le ostilità tra gli Este ed i Visconti, durante le quali, Francesco da Sassuolo fu imprigionato da [[Niccolò II d'Este]] (successore di Aldobrandino III)<ref name=guidobucciardi5 />. Per essere liberato Francesco da Sassuolo dovette rinunciare a tutti i suoi castelli - compreso quello di Fiorano - ed abbandonare il modenese. Durante il dominio estense, Fiorano ebbe come podestà nominati dal marchese: Francesco da Gragnano nel 1377, Alberto di Delfino da Rovigo nel 1378 e Giovanni de' Taviani nel 1393<ref name=guidobucciardi5 />.
Il marchese [[Niccolò III d'Este]] decise di rendere Sassuolo una podesteria a cui furono assogettati tutti i comuni di Francesco della Rosa e quindi anche Fiorano; come podestà scelse Nascimbene Grassaleoni<ref name=guidobucciardi6>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Primo dominio estense |pp = 92-104 }}</ref>. A partire dal 14 novembre 1432 il governatore di Fiorano divenne Iacopo Giglioli, segretario di Niccolò III, che tuttavia fu rimosso il 17 gennaio 1434 ed imprigionato a Ferrara dallo stesso marchese<ref name=guidobucciardi6 />.
Il castello di Fiorano tornò ai [[Pio]], quando a causa della guerra contro il Papa, viene decisa l'autodistruzione (1510).▼
Dopo la morte di Niccolò III, Fiorano passò al figlio naturale [[Leonello d'Este]] fino alla morte l'1 ottobre 1450. A Leonello successe il fratello [[Borso d'Este]] che fu l'ultimo marchese di Ferrara e primo duca di Ferrara, Modena e Reggio. Borso fece edificare un palazzo nel 1458 nel castello di Sassuolo e fece anche dipingere stanze e logge da celebri pittori modenesi. Tra questi vi era anche [[Bartolomeo degli Erri]] che lo storico Guido Bucciardi ritiene<ref name=guidobucciardi6 /> dipinse anche l'arcata sovrastante la porta di accesso al castello di Fiorano con l'effigie della beata vergine con in braccio il bambino Gesù, seppur senza documenti a sostegno, sotto l'incarico del duca Borso e su preghiera dei fioranesi, nello stesso anno 1460 in cui dipinse a Sassuolo. Altri storici come Carlo Malmusi ipotizzano che il dipinto fosse stato fatto da Angelo Calori oppure da [[Agnolo degli Erri]] fratello di Bartolomeo.
Nel 1499 il duca [[Ercole I d'Este]] stipulò una convenzione con Giberto II Pio per la quale Giberto cedeva al duca di Ferrara le terre di Carpi e Soliera ricevendone in cambio Sassuolo e molti altri territori tra cui Fiorano<ref name=guidobucciardi6 />.
▲Il castello di Fiorano tornò quindi ai [[Pio]], quando a causa della guerra contro il Papa, viene decisa l'autodistruzione (1510).
Nel 1558 Fiorano viene incendiato dalle truppe spagnole e dalla distruzione si salva miracolosamente l'immagine di una Madonna in Maestà dipinta sul portale del castello nel corso del Trecento; inizia qui il percorso di devozione popolare che porterà alla costruzione del [[Santuario della Beata Vergine del Castello|Santuario]] ad essa dedicato e realizzato su commissione del duca Francesco I d'Este secondo il progetto dell'architetto Bartolomeo Avanzini tra il 1631 e il 1634.
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