Memoria collettiva: differenze tra le versioni
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{{C|L"interpretazione della frase latina e del pensiero di Freud non sono supportate da fonti interpretative nel senso scritto nella voce, sia per le sue frasi separate che per il lor utilizzo in contrapposizione, facendo pensare ad una ricerca originale|antropologia|marzo 2015}}
▲{{S|sociologia}}
La '''memoria collettiva''' è "il [[ricordo]], o l'insieme dei ricordi, più o meno consci, di un'esperienza vissuta o mitizzata da una [[Società (sociologia)|collettività]] vivente della cui identità fa parte integrante il sentimento del [[passato]]", secondo la definizione dello storico [[Pierre Nora]]<ref>[[Pierre Nora]], «Mémoire collective», in [[Jacques Le Goff]] (curatore). ''La nouvelle histoire'', Paris: Retz, 1978, p. 398.</ref>.
Il [[polirematica|termine]] «memoria collettiva» fu coniato negli [[anni 1920|anni venti del Novecento]] da [[Maurice Halbwachs]]<ref>[[Maurice Halbwachs]], ''I quadri sociali della memoria'', 1925
{{citazione necessaria|Secondo il detto latino ''[[Historia magistra vitae|historia magistra vitae, testis temporum]]'', è inevitabile che dimenticando il passato, si ripetano gli stessi errori, occorre invece tenere viva la memoria storica da una generazione all'altra perché il passato non si ripeta due volte nello stesso modo.}}
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