Questo tema ricorrente è meglio conosciuto tramite gli scritti e le canzoni del leggendario [[misticismo ebraico|mistico]] del [[XVI secolo]], [[Rabbino|Rabbi]] [[Isaac Luria]]. Qui appresso una citazione stralciata dall'inizio di un suo famossofamoso inno allo [[Shabbat]]:<ref>Libera traduzione dalla versione {{en}} – cfr. anche [[Abraham Joshua Heschel]], ''The Sabbath'', Shambhala Library, 2003, Cap. 2.6.</ref>
<blockquote><poem>
Riga 82:
ed abiti festivi...</poem></blockquote>
Un paragrafo dello ''[[Zohar]]'' riporta: "UnoSi deve preparare un comodo seggio con molti cuscini e coperte ricamate, da tutto ciò che si trova in casa, come uno chesi preparipreparasse un baldacchino per la sposa. Poiché Shabbat è regina e sposa. Ecco perché i maestri della Mishnah solevano uscire alla vigilia dello Shabbat per riceverla in strada, e usavano dire: ''Vieni, O sposa, vieni, O sposa!'' E si deve quindi cantare e rallegrarsi alla tavola in suo onore... UnoSi deve ricevere la Signora accendendo molte candele, con molta gioia, bei vestiti, e la casa abbellita da tanti ornamenti..."<ref>Sullo Shabbat e la relativa preparazione a riceverlo, si veda [http://www.aish.com/sh/?s=nb "Shabbat"] e [http://www.aish.com/sh/t/e/Shabbat_-_Heaven_on_Earth.html "Shabbat - Heaven on Earth"], su ''Aish.com''; per le canzoni dello Shabat qui[http://www.aish.com/sh/s/53388492.html]</ref>
La tradizione della Shekhinah quale Sposa dello Shabbat, la ''Shabbat Kallah'', continua a tutt'oggi.<ref>[http://www.aish.com/jl/l/m/48959581.html "Here Comes the Bride, No Stress in Sight"], su ''Aish.com''</ref>