Pasta: differenze tra le versioni

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==Origine==
[[Image:6-alimenti, pasta,Taccuino Sanitatis, Casanatense 4182..jpg|thumb|220px|Preparazione della pasta, [[Tacuinum sanitatis]] Casanatense (XIV secolo)]]
A cercare le origini della pasta bisogna tornare indietro fin quasi all'età neolitica (circa 8000 a.c.) in cui si cominciò la coltivazione dei cereali perché non passò molto tempo prima che l'uomo imparasse a macinarli, impastarli con acqua e cuocerli o seccarli al sole per poterli conservare a lungo. La leggenda che sia stato [[Marco Polo]] nel [[1295]] al ritorno dalla [[Cina]] ad aver introdotto in Occidente la pasta viene sfatata da una testimonianza dello stesso che, tra le meraviglie del mondo descritte nel "[[Milione (Marco Polo) |''Milione'']]", cita delle lasagne dicendole "buone quanto quelle che ho mangiato tante volte in Italia". In effetti ne possiamo trovare traccie già tra gli Etruschi, Arabi, Greci e Romani. Chiara la testimonianza per gli Etruschi fatta a Cerveteri dalla tomba della ''Grotta Bella'', risalente al IV sec. a.C., dove alcuni rilievi sono a raffigurare degli strumenti ancora oggi in uso per la produzione casalinga della pasta come spianatoia, matterello e rotella per tagliare. Per il mondo greco e quello latino numerose sono le citazioni fra gli autori classici che usano i termini làganon (gr.) e laganum (lat.) per indicare delle strisce di acqua e farina. Considerate inizialmente cibo dei poveri, acquisiscono tanta dignità da entrare nel quarto libro [http://la.wikisource.org/wiki/De_re_coquinaria_-_Liber_IV_-_Pandecter# ''De re coquinaria''] del leggendario ghiottone [[Apicio]] che descrive minuziosamente i condimenti tralasciando la preparazione delle lagane facendo supporre che fosse ampiamente conosciuta. Per gli Arabi [[Ziryab]], musicista ma anche appassionato gastronomo del IX sec. d.C., descrive impasti di acqua e farina assimilabili alle paste. Ne ''Il diletto per chi desidera girare il mondo'' o ''Libro di Ruggero'' pubblicato nel 1154, [[Al-Idrisi]], geografo di [[Ruggero II di Sicilia]], descrive [[Trabia]], un paese a 30 km da [[Palermo]], dicendo che la zona ospitava molti mulini, dove si fabbricava una pasta a forma di fili chiamata itrya (dall'arabo ''itryah'' che significa "focaccia tagliata a strisce"), e che era molto ricca per lo sviluppato commercio della pasta spedita con navi in abbondanti quantità per tutta l'area del [[mar Mediterraneo|Mediterraneo]] sia musulmano sia cristiano. Fu nel Medioevo che sorsero le prime botteghe per la preparazione professionale della pasta; nel 1500 le corporazioni di pastai; nel 1700 i primi rudimentali macchinari per la produzione industriale.
 
==Pasta secca==