Fiorano Modenese: differenze tra le versioni
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Tra l'862 ed il 955 l'Italia fu oggetto di razzie ed [[Cronologia delle razzie ungare|invasioni ungariche]]. Camiazzo era un luogo aperto e senza castello ragion per cui se gli abitanti avevano bisogno di trovare rifugio dalle invasioni degli [[Ungari]] erano costretti a recarsi fino a [[Castellarano]] o a Rocca Santa Maria. Questi due castelli erano però molto distanti ed inoltre inadeguati ad accogliere tutta la popolazione<ref name=guidobucciardi />.
Nel [[916]], grazie alla badessa Berta di San Sisto e al vescovo di Modena Gottofredo, sulla spianata superiore del colle di Fiorano fu costruito un castello con torre centrale ed edifici raccolti dentro una cerchia di mura<ref name=guidobucciardi />
Per merito del vescovo di Modena Ingone, verso il 1030, nacque la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista dentro la cinta muraria del castello con relativa torre campanaria ed annesso edificio ad uso di canonica<ref name=guidobucciardi />.
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Dopo la morte di Niccolò III, Fiorano passò al figlio naturale [[Leonello d'Este]] fino alla morte l'1 ottobre 1450. A Leonello successe il fratello [[Borso d'Este]] che fu l'ultimo marchese di Ferrara e primo duca di Ferrara, Modena e Reggio. Borso fece edificare un palazzo nel 1458 nel castello di Sassuolo e fece anche dipingere stanze e logge da celebri pittori modenesi. Tra questi vi era anche [[Bartolomeo degli Erri]] che lo storico Guido Bucciardi ritiene<ref name=guidobucciardi6 /> dipinse anche l'arcata sovrastante la porta di accesso al castello di Fiorano con l'effigie della beata vergine con in braccio il bambino Gesù, seppur senza documenti a sostegno, sotto l'incarico del duca Borso e su preghiera dei fioranesi, nello stesso anno 1460 in cui dipinse a Sassuolo. Altri storici come Carlo Malmusi ipotizzano che il dipinto fosse stato fatto da Angelo Calori oppure da [[Agnolo degli Erri]] fratello di Bartolomeo.
Nel 1499 il duca [[Ercole I d'Este]] stipulò una convenzione con Giberto II Pio per la quale Giberto cedeva al duca di Ferrara le terre di Carpi e Soliera ricevendone in cambio Sassuolo e molti altri territori tra cui Fiorano<ref name=guidobucciardi6 />. Alla morte di Giberto II Pio, il 26 settembre 1500, Fiorano e gli altri feudi venivano ereditati dal figlio Alessandro<ref name="guidobucciardi7">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Seconda signoria dei Pio |pp = 105-134 }}</ref>. Il 5 giugno 1501 vi fu un potente terremoto che fece crollare la torre del [[castello di Spezzano]]<ref name="guidobucciardi7" />.
I primi di ottobre 1510 il castello di Fiorano, per opera degli estensi, viene completamente incendiato e distrutto: sia le mura che le torri, le case, la chiesa e la canonica. Nel castello diroccato si salvò solo l'immagine della Beata Vergine dipinta circa cinquant'anni prima sull'arcata sovrastante la porta del castello<ref name="guidobucciardi7" />.
La chiesa parrocchiale di Fiorano fu riedificata tra il 1744 ed il 1747<ref name=messoriventuristoria/>. Sempre nel 1747 fu costruito l'attuale municipio<ref name=messoriventuristoria/>.
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