Il nipote del Negus: differenze tra le versioni
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La forma narrativa è di tipo epistolare, essendo una raccolta di immaginari documenti, lettere ufficiali, epistole confidenziali, giornali ecc. raffigurati tipograficamente nel libro nell'aspetto che avrebbero avuto all'epoca.
== Trama ==
Quando nell’agosto del [[1929]] il nipote del [[Negus]] [[Hailé Selassié]], con il consenso e l'appoggio delle autorità fasciste, si iscrive alla Regia Scuola Mineraria di Vigàta, tutto l'apparato burocratico e di governo, fino al [[Duce]] compreso, si attiva freneticamente perché al principe venga riservato il miglior trattamento possibile al fine di dimostrare la generosità di stampo 'romano' del [[fascismo]].
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Il motivo della generosa accoglienza italiana al nobile nipote risiede nel fatto che in quel periodo il governo fascista ha iniziato un contenzioso con l'Etiopia su i confini con la [[Somalia]]. Potrebbe quindi essere utile l'appoggio del giovane presso il Negus: anzi Mussolini in persona ha avuto l'idea di fargli scrivere una lettera allo zio imperatore per esaltare le virtù e le conquiste fasciste. Il giovane nipote però non sembra intenzionato a scriverla, provocando in questo modo un terremoto tra le alte sfere che vedono traballare le loro cariche: inizia così la farsa della lettera del nipote del Negus.
== La vera storia ==
{{Quote|In questo romanzo prendo spunto da un fatto realmente accaduto. Negli anni Trenta a Caltanissetta, prima della guerra d’Etiopia, venne a studiare nella scuola mineraria il nipote del Negus, ovviamente spesato dalla sua Corte. Si trattava di un principe di sangue reale, un personaggio interessante, originale. Si discuteva dei confini con la Somalia e prese in giro tutti.|Walter Guttadauria in ''La Sicilia'' del 21.2.2010)}}
In quest'opera Camilleri riprende la forma narrativa già usata ne ''[[La concessione del telefono]]'' e ne ''[[La scomparsa di Patò]]''<ref>In un'intervista televisiva nel programma RAI del 6 marzo [[2008]] [http://www.perunpugnodilibri.rai.it/category/0,1067207,1067023-1077480,00.html ''Per un pugno di libri''],
Se i documenti sono frutto della fantasia di Camilleri, non lo è invece la fonte della storia narrata che riguarda un personaggio reale: il principe Brhané Sillassié, nipote del [[Negus]] [[Hailé Selassié I]], che negli anni [[1929]]-[[1932]] frequentò la Regia Scuola Mineraria di [[Caltanissetta]] conseguendo il diploma di perito minerario.
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Brhané, coinvolto nell'attentato del 19 febbraio [[1937]] a [[Rodolfo Graziani]], fu incarcerato. Giovanni Curcuruto, suo ex compagno di scuola nonché ispettore minerario ad [[Addis Abeba]], lo aiutò e cercò di fargli ottenere un lavoro sempre rifiutato con la motivazione che il giovane era un "negro". Quando gli inglesi riconquistarono [[Addis Abeba]] fu proprio Brhané che fece del tutto per evitare la carcerazione del suo amico Giovanni.
== Dati audiolibro ==
* Voce recitante: [[Andrea Camilleri]]
* Lettrice: [[Monica Demuru]]
* Durata: 5 ore e 28 minuti
* Contenuti: lettura integrale in 5 CD. Con un volumetto con una Nota dell'editore
e due scritti di Andrea Camilleri
* A cura di Gush
* Regia: [[Monica Nonno]]
* Studio di registrazione: Spiritosound (Roma)
* Fonico: Edoardo Verde
== Note ==
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[[Categoria:Romanzi di Andrea Camilleri]]
[[Categoria:Romanzi storici]]
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