Casa d'Orange-Nassau: differenze tra le versioni

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Ad Ottone succedette Engelbert I, che offrì i propri servigi al duca di Borgogna e sposò una nobildonna olandese ereditandone le terre, rendendo così la baronia di [[Breda (Paesi Bassi)|Breda]] il nucleo dei possessi olandesi.
 
L'importanza dei Nassau si sviluppò durante il quindicesimo ed il sedicesimo secolo. Enrico III di Nassau-Breda fu creato [[statolder]] d'[[Contea d'Olanda|Olanda]] e di [[ZelandaContea (Paesidi Bassi)Zelanda|Zelanda]] da [[Carlo V|Carlo di Gent]] nell'inizio del XVI secolo; gli succedette Renato di Châlon-Orange nel 1538 che era anche [[Principato d'Orange|Principe d'Orange]]. Alla prematura morte di Renato sul campo di battaglia nel 1544 i suoi possedimenti passarono al nipote Guglielmo I d'Orange: da quel momento in poi i membri della famiglia si chiamarono "Orange-Nassau". Guglielmo I fu amico di Carlo V e di suo figlio [[Filippo II di Spagna]].
 
== La ribellione olandese ==
Benché Carlo V avesse contrastato la [[Riforma protestante]], governò saggiamente i territori olandesi con moderazione e riguardo per le consuetudini locali, senza perseguitare i suoi sudditi protestanti. Il figlio Filippo II ereditò l'avversione per i protestanti ma non la sua moderazione. Sotto Filippo iniziò una reale persecuzione dei protestanti (pari alla coeva persecuzione cattolica in Inghilterra) e le tasse raggiunsero dei livelli insopportabili. Il malcontento aumentò e Guglielmo d'Orange (nell'infanzia vagamente educato alla religione luterana) si mise alla testa dei rivoltosi (in gran parte calvinisti) dei Paesi Bassi. All'inizio della [[Guerra degli ottanta anni]] le cose andarono male per i rivoltosi, ma la fortuna si volse in loro favore quando attaccarono dal [[Mare del Nord]] e conquistarono [[Brielle]], una città litoranea nell'attuale meridione dell'[[Olanda Meridionale]]: in seguito a questo molte città cominciarono a sostenere Guglielmo I. Durante il decennio a partire dal 1570 dovette difendere il centro dei territori a lui fedeli parecchie volte, ma già a partire dal 1580 le città all'interno erano del tutto sicure: Guglielmo I, così grave ostacolo alle armate spagnole, fu assassinato nel 1584 da un sicario di Filippo II.
 
Gli succedette il secondogenito [[Maurizio di Nassau|Maurizio]] (creato nel 1585 statolder della [[Repubblica delle Sette Province Unite]]), protestante: si dimostrò un comandante militare eccellente. Le sue capacità e la mancanza di un sovrano deciso in Spagna (nel 1598 era morto Filippo II ed il trono era passato al figlio [[Filippo III di Spagna|Filippo III]]) permisero a Maurizio di conquistare gran parte del territorio olandese. Durante i primi anni del diciassettesimo secolo dovette scontrarsi anche contro la nobiltà locale, capeggiata da [[Johan van Oldebarnevelt]], poiché cercava di avere più potere all'interno delle istituzioni della Repubblica. Maurizio vinse questa prova di forza organizzando l'omicidio di Oldebarnevelt.
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Guglielmo si oppose alla riduzione delle armate, fatto che avrebbe diminuito una delle sue basi più potenti. Per evitare questo, Guglielmo imprigionò otto membri dell'assemblea provinciale nel Castello di Loevestein. Inoltre egli inviò il cugino Guglielmo Federico di Nassau-Dietz con un'armata di 10.000 uomini a prendere possesso di [[Amsterdam]] con la forza, ma l'intento fallì anche a causa delle pessime condizioni atmosferiche che resero impossibili alcune azioni militari fondamentali. Guglielmo II morì di vaiolo il 6 novembre 1650, lasciando soltanto un figlio postumo, [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo]], nato il 14 novembre [[1650]]. Poiché alla morte di Guglielmo II non c'era alcun principe d'Orange, i reggenti colsero l'occasione per dichiarare vacante la carica di statolder.
[[File:William III of Orange-Nassau.jpg|thumb|left|upright=1.3|Guglielmo III d'Orange]]
Al principe neonato si prospettava una vita piena di problemi: dissidi sulla sua educazione sorsero fra sua madre e sua nonna Amalia (che sopravvisse al marito per 28 anni). Se quest'ultima voleva dargli una formazione atta ad aiutarlo nel riappropriarsi del potere avuto finora dalla Casa di Orange, la madre voleva per lui una formazione inglese pura. Il 13 agosto 1651 l’Hoge Raad (l'Alta Corte) stabilì che la potestà fosse affidata congiuntamente a Maria, Amalia e Federico Guglielmo, Elettore di Brandeburgo: il principe prussiano – di confessione protestante – fu scelto per tale onore come parte neutrale, al fine di mediare tra le due donne. Il 25 settembre 1660 le [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province d’OlandaUnite]] decisero di farsi carico dell’educazione di Guglielmo per assicurarsi che egli avrebbe acquisito le necessarie abilità per assolvere le future ed ancora non ben determinate funzioni.
 
La Repubblica delle Province Unite fu attaccata dalla Francia e dall'Inghilterra nel 1672: la carica militare di statolder non era più superflua e - con il supporto degli orangisti - Guglielmo tornò e fu nominato statolder come Guglielmo III, respingendo con successo l'invasione ed ampliando il proprio potere di molto rispetto ai suoi predecessori durante la Guerra degli Ottant'anni. Nel 1677 sposò [[Maria II d'Inghilterra|Maria Stuart]], figlia del futuro re [[Giacomo II d'Inghilterra]] e nel 1688 sbarcò in Inghilterra dove depose il suocero, in quanto cattolico, venendo incoronato con la moglie sovrani dell'Inghilterra l'11 aprile 1689. Divenne così uno dei sovrani più potenti in Europa, l'unico in grado di sconfiggere il [[Re Sole]]: molti membri della Casa d'Orange in seguito furono ardenti ammiratori del Re-Statolder. Guglielmo III morì senza lasciare eredi per una caduta da cavallo l'8 marzo 1702, lasciando la Casa d'Orange estinta e l'Inghilterra alla cognata [[Anna di Gran Bretagna|Anna I]].