Bagnoli Futura: differenze tra le versioni

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La Bagnoli Futura necessiterà, oltre che di parchi e nuovi edifici, anche di infrastrutture consistenti in un ampio sistema di viabilità (per non parlare del nuovo sistema fognario e del sistema pneumatico di raccolta dei rifiuti). Dal punto di vista delle nuove strade da costruire nell'area ex Italsider, in totale circa 4 chilometri previsti, nel maggio [[2008]] è stato approvato il progetto definitivo per il primo lotto stradale con una lunghezza totale di 1,3&nbsp;km. Si tratta dell'arteria viaria che a partire da via Coroglio procede parallalamente a via Nuova Bagnoli per confluire in via Cocchia e divide la futura zona ricettiva e la Porta del Parco dall'area vera e propria del Parco urbano. La ragione di privilegiare questo primo lotto rispetto agli altri va ricercata nel fatto che i lavori ormai avanzati per la Porta del Parco e la progettazione del lotto orientale del Parco urbano fanno preferire alla Bagnolifutura il completamento definitivo di questa prima parte dell'area ex Italsider, prima di realizzare quelle successive. L'arteria stradale permetterà un collegamento diretto con le prime realizzazioni della Bagnoli Futura: il Pontile nord, la Porta del Parco, l'Acquario tematico, il primo lotto del Parco urbano. Esso consiste in un grande viale a due corsie con marciapiedi e piste ciclabili, adornato da due filiari di 360 alberi, e completo di illuminazione a basso consumo energetico. Gli altri lotti viari sono in fase di avanzata progettazione ma partiranno molto più tardi, finché cioè non sarà completata la bonifica in quelle zone<ref>[http://www.bagnolifutura.it/blog/?p=26 Parte la prima strada nell'area della Bagnoli Futura]</ref>.
 
Più complesso il progetto di collegamento dell'area attraverso le linee della [[metropolitana]]. Ad oggi giungono nelle zone limitrofe la [[Linea 2 (Metropolitanaservizio ferroviario metropolitano di Napoli)|linea 2]] con le stazioni [[Stazione di Napoli Cavalleggeri d'Aosta|Cavalleggeri d'Aosta]] e [[Stazione di Napoli Bagnoli-Agnano Terme|Bagnoli-Agnano Terme]], e la [[ferrovia Cumana]] con le stazioni di [[Stazione di Agnano|Agnano]] e [[Stazione di Bagnoli|Bagnoli]]. Riguardo quest'ultima linea, il problema principale è costituito dal suo mancato interramento: i passaggi a livello all'altezza della stazioni di Agnano e Bagnoli, infatti, producono una netta separazione del quartiere che resta così difficilmente fruibile dai cittadini. Inoltre è necessario realizzare stazioni che si inseriscano all'interno dell'area della Bagnoli Futura al servizio dei nuovi insediamenti. Il PUE Bagnoli-Coroglio individuava la soluzione nella nuova [[Linea 8 (Metropolitanametropolitana di Napoli)|linea 8]]. Essa in realtà non è che una nuova versione della ferrovia Cumana: si prevedeva l'interramento di questa linea che all'altezza della nuova stazione sotterranea di Bagnoli (ridenominata "Giusso") avrebbe deviato verso l'area della Bagnoli Futura all'interno della quale sarebbero state realizzate tre nuove stazioni: ''Coroglio'', ''Cederna'' e ''Campegna''<ref>PUE Bagnoli-Coroglio pagg. 15-18.</ref>. Questo progetto viene modificato nettamente nell'ottobre [[2008]] con il Protocollo d'intesa Regione-Comune riguardante le linee metropolitane di Napoli<ref>[http://www.bagnolifutura.it/news_scheda.php?id=343 I vantaggi del Protocollo d'Intesa tra Regione e Comune per l'area di Bagnoli]</ref>. Viene così deciso che la linea 8, dopo la deviazione e l'interramento già previsto, si limiterà ad attraversare l'area di Bagnoli Futura con la sola stazione ''Coroglio'', al servizio dell'area ricettiva, del Pontile e della zona orientale del Parco urbano, terminando dunque alla stazione [[Stazione di Napoli Campi Flegrei|Campi Flegrei]] dove effettua interscambio con la linea 2. Diversamente, il vero collegamento con la nuova Bagnoli viene realizzato con la costruenda [[Linea 6 (Metropolitanametropolitana di Napoli)|linea 6]]: questa vede prolungare la sua originaria tratta, con capolinea previsto a ''Campegna'', attraverso ben tre nuove stazioni: ''Piazza Neghelli'', ''Cederna'' e ''Città della Scienza'' (la seconda al servizio del Parco dello Sport, la terza della zona occidentale del Parco urbano e della struttura della fondazione IDIS). Il progetto viene finanziato altresì con fondi per un totale di 440 milioni di euro<ref>[http://fuorigrottalives.blogspot.com/2008/08/tunnel-e-metrola-mostra-e-bagnoli-piu.html]</ref>.
 
==La crisi del progetto ==
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===Il blocco dei cantieri===
Nel 2010, intanto, la vittoria della coalizione di centrodestra guidata da [[Stefano Caldoro]] al governo della Regione comporta un blocco totale dei fondi e dei progetti di Bagnoli Futura, al centro di un duro braccio di ferro politico. Uno dei primi atti della giunta Caldoro consiste, nel luglio di quell'anno, in una delibera che annulla tutti gli atti della precedente giunta Bassolino effettuati nei 45 giorni precedenti le elezioni<ref>[http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/07/24/news/regione_caldoro_annulla_137_delibere_di_bassolino-5790700/ Regione, Cadlro annulla 137 delibere di Bassolino - La Repubblica Napoli]</ref>. Tra questi ci sono gli atti che prevedevano il cambio di destinazione d'uso dell'Acciaieria, da Parco della Musica ad Acquario sul modello genovese, e successivamente i fondi per il completamento dei cantieri in corso, tra cui il Parco dello Sport e l'Acquario tematico per le tartarughe marine. Aperto nell'aprile [[2007]], quest'ultimo cantiere costituisce la prima opera all'interno del progettato Parco Urbano. Si tratta anche del primo cantiere non "ex novo" ma consistente nel recupero strutturale di un preesistente fabbricato industriale, l'ex impianto di trattamento acque del treno laminazione nastri (TNA) dell'Italsider. La gestione dell'area dedicata alle tartarughe marine è affidata alla [[Stazione zoologica Anton Dohrn]], che già gestisce l'omonimo e storico Acquario di Napoli.
 
Il cantiere per il Parco dello Sport, inaugurato anch'esso nel [[2007]] contestualmente agli altri due, è posto lungo via Cattolica ai piedi del costone di [[Posillipo]] e interessa un'area più ampia di quelle precedenti, ben 30 ettari. I lavori subiscono un significativo rallentamento a seguito di lungaggini burocratiche in quanto la Provincia non emana nei tempi previsti i certificati per l'avvenuta bonifica dei suoli. Solo nel maggio [[2008]] il primo certificato viene emesso garantendo l'accelerazione dei lavori del primo lotto, ma lasciando bloccati quelli del secondo lotto: la Provincia non ritiene completata la bonifica di quei suoli. I rallentamenti impediscono anche di avviare i lavori per la realizzazione dei servizi (ossia le infrastrutture sportive che saranno concretamente ospitate nei tre crateri del Parco dello Sport). Completati nel [[2010]] i lavori, la struttura - pronta per l'apertura - versa attualmente in stato di abbandono, mancando i fondi necessari alla sua apertura.