Standard Ethics: differenze tra le versioni

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'''Standard Ethics''' è una agenzia di rating indipendente sulla sostenibilità, con sedisede a [[Bruxelles]] e [[Londra]], nota per avere introdotto, nel 2001, un approccio "istituzionale" ai rating sulla [[Responsabilità sociale d'impresa|RSI o CSR, Corporate Social Responsibility]].
Emette lo Standard Ethics Rating, una valutazione di [[sostenibilità]] e [[governance]] fondata sulla "compliance" ai principi e alle indicazioni volontarie delle [[Nazioni Unite]], dell’[[Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico]] ([[OCSE]]) e dell’[[Unione europea]].
 
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L'Aei Spa, e la Aei Sgr, furono anche le prime società europee attive nella finanza ad avere nel proprio statuto un richiamo formale alla [[Dichiarazione universale dei diritti umani]] delle Nazioni Unite.
 
Dopo oltre dieci anni di attività scientifica e consulenza istituzionale, nel marzo del 2013, da [[Bruxelles]], trasferisce la sede legale a [[Londra]] e diviene la prima agenzia di rating europea indipendente sulla sostenibilità (CSR e Corporate Governance) a seguito della decisione di emettere esclusivamente rating su richiesta ("solicited"), con metodologia standard (lo Standard Ethics Rating o SER) e quotare propri indici di sostenibilità<ref>La stessa agenzia comunica che i rating "non sollecitati" verranno mantenuti esclusivamente solo nell'ambito dell'attività scientifica non profit legati ad i propri indici.</ref><ref> Ansa, 19 MARZO 2013: “Nasce la prima agenzia di rating etico in Europa. Le valutazioni della Standard Ethics saranno emesse solo su richiesta”. </ref><ref> 20-03-2013. Quotidiano Nazionale, p.11: “Standard Ethics, rating sulla sostenibilità. Ecco la prima Agenzia UE.”. </ref>
== Standard Ethics Rating e gli Indici ==
Dopo oltre dieci anni di attività scientifica e consulenza istituzionale, nel marzo del 2013, trasferisce la sede legale a [[Londra]] e diviene la prima agenzia di rating europea indipendente sulla sostenibilità (CSR e Corporate Governance) a seguito della decisione di emettere esclusivamente rating su richiesta ("solicited"), con metodologia standard (lo Standard Ethics Rating o SER) e quotare propri indici di sostenibilità<ref>La stessa agenzia comunica che i rating "non sollecitati" verranno mantenuti esclusivamente solo nell'ambito dell'attività scientifica non profit legati ad i propri indici.</ref><ref> Ansa, 19 MARZO 2013: “Nasce la prima agenzia di rating etico in Europa. Le valutazioni della Standard Ethics saranno emesse solo su richiesta”. </ref><ref> 20-03-2013. Quotidiano Nazionale, p.11: “Standard Ethics, rating sulla sostenibilità. Ecco la prima Agenzia UE.”. </ref>
Dal 2012, Standard Ethics utilizza una struttura virtuale quasi interamente organizzata intorno al telelavoro ed a processi telematici (Standard Ethics Virtual Building) presso un server ad Hanover Street, Londra.
 
La metodologia ed il sistema di valutazione di Standard Ethics, sotto forma di un Rating ad 8 livelli, fu introdotto anch’esso per la prima volta nel 2002<ref> Spiegato in una pubblicazione economica di quello stesso anno: Jacopo Schettini Gherardini, "Introduzione" in "Etica, futuro e finanza", Schettini G. J. e Schettini G. L. (a cura di), Il Sole 24Ore, marzo 2002, Milano, Pag.9</ref>: EEE; EEE-; EE+ ; EE; EE-; E+; E; E- ; dove “EEE” rappresenta il modello, “EE” la media, la singola “E” sotto la media. Le nazioni o società quotate che si discostano in modo eccessivo dai valori delle Nazioni Unite non ricevono il Rating e vengono incluse tra gli emittenti “sospesi”. La misurazione è ora adottata anche da altre case e rimane il più lungo studio statistico sulla [[responsabilità sociale d'impresa|CSR]] delle grandi aziende quotate italiane.<ref>{{cita web|url= http://www.iseing.org/egov/eGOV05/Source%20Files/Papers/CameraReady-14-P.pdf
== Standard Ethics Rating e gli Indici ==
Lo Standard Ethics Rating (SER) è un Sustainability Solicited Ratings (SSR), appartiene alla categoria dei rating extra finanziari richiesti e sollecitati dall'impresa. Nello specifico, lo Standard Ethics Rating (SER) si concentra nella valutazione degli aspetti di governo societario, ambientali e sociali e misura il livello di compliance alle indicazioni della [[UE]], dell'[[OCSE]] e delle [[Nazioni Unite]], quindi offre una misura sulla adesione alle maggiori indicazioni internazionali sulla [[sostenibilità]].
Standard Ethics, unitamente al rating, collega anche una valutazione sul [[rischio reputazionale]], dell'impresa.
 
La metodologia ed il sistema di valutazione di Standard Ethics, sotto forma di un Rating ad 8 livelli, fu introdotto anch’esso per la prima volta nel 2002<ref> Spiegato in una pubblicazione economica di quello stesso anno: Jacopo Schettini Gherardini, "Introduzione" in "Etica, futuro e finanza", Schettini G. J. e Schettini G. L. (a cura di), Il Sole 24Ore, marzo 2002, Milano, Pag.9</ref>: EEE; EEE-; EE+ ; EE; EE-; E+; E; E- ; dove “EEE” rappresenta il modello, “EE” la media, la singola “E” sotto la media. Le nazioni o società quotate che si discostano in modo eccessivo dai valori delle Nazioni Unite non ricevono il Rating e vengono incluse tra gli emittenti “sospesi”. La misurazione è ora adottata anche da altre case e rimane il più lungo studio statistico pubblico sulla [[responsabilità sociale d'impresa|CSR]] delle grandi aziende quotate italiane.<ref>{{cita web|url= http://www.iseing.org/egov/eGOV05/Source%20Files/Papers/CameraReady-14-P.pdf
| opera= Massimo Pollifroni, "The “S-EPI MODEL”: A Theoretical Model that Links the E-Government Processes to the Instruments of the PSSR", eGovernment Workshop ’05 (eGOV05), September 13, 2005|accesso=4 luglio 2011}}</ref><ref> Da notarsi anche in taluni casi, i giudizi furono anticipatori di eventi successivi. Infatti fu l’unica Agenzia di Rating che nel 2002 sospese [[Parmalat]] prima del crac (per poi lentamente portarla ai vertici con la gestione Bondi, almeno fino all’OPA Lactalis).
Intravide problemi di governo d’impresa della gestione Juventus sin dal 2004, portando poi il Rating della società calcistica ai minimi in prossimità del noto scandalo. Oppure, tra il 2004 ed il 2005 uscì con delle ricerche sul sistema bancario denunciando proprio quei rischi di governo d’impresa e conflitti di interessi che portarono successivamente alla crisi bancaria del 2008.</ref>
<ref> “Dalla borsa avvertimento alla Juventus” Corriere dello Sport del 6 maggio 2006.</ref><ref> “Autogol Bianconeri” Repubblica del 6 maggio 2006, di Ettore Livini. </ref><ref> “Luciano e Cesarone” Repubblica del 9 maggio 2006, di Giuseppe D’Avanzo. </ref><ref> “Ma l’Agenzia Europea degli Investimenti abbassa il rating del lingotto.” La Stampa del 22 dicembre 2002, Articolo di Andrea di Turi. </ref>
<ref> “Banche e rating etico. Promosse solo le tre PoP per l’Agenzia Europea degli Investimenti” L’Arena del 26 febbraio 2004. </ref><ref> “I banchieri bocciati in governance. La ricerca Aei sui sistemi di governo degli istituti di credito” Il Mondo, 29 aprile 2005, Articolo di Daniela Stigliano. </ref><ref> “Aei, patti di sindacato sconosciuti in banca” Il Mondo Economico, aprile 2005, Articolo di Andrea di Turi. </ref><ref> “Etica, chi vince tra i big”. Sole 24 Plus del 23 ottobre 2004, Articolo di Daniele Lepido. </ref>
 
== Indici ==
Nel 2013 l’agenzia ha lanciato lo [[Standard Ethics Italian Banks Index]] sul sistema bancario italiano e dal 1º gennaio 2014 lo [[Standard Ethics Italian Index]].<ref>Corriere delle Sera. Economia. “Il nuovo rating (etico) sulla governance del credito” di Fausta Chiesa. 6 luglio 2013</ref><ref>Settimanale Il Mondo, pag. 34 e 35, n.27, 12 luglio 2013</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.borse.it/articolo/ultime-notizie/Standard-Ethics-Italian-Banks-Index-Unicredit-Intesa-e-Bper-al-top-nella-corporate-governance__399651|titolo=Standard Ethics Italian Banks Index, Unicredit, Intesa e Bper al top nella corporate governance|pubblicazione=news.search.ch|giorno=5|mese=7|anno=2013|pagina=|accesso=3 dicembre 2013}}</ref><ref> Nel corso del tempo hanno collaborato con Standard Ethics (o Aei), sia nella ricerca e sia nei comitati etici, numerosi esperti o ricercatori, tra essi la menziona Anne Simon Fernande Segretario delle [[Organizzazione non governativa|Ong]] Europee, Cristina Popper, o gli accademici e studioso italiani come Marco Ricceri direttore generale dell'[[Eurispes]], economisti come Pietro Merli Brandini o Aldo Burresi, Jacopo Schettini Gherardini, Luciano Bozzo, Sergio Arzeni direttore dell'[[OCSE]] (responsabile del programma LEED per lo sviluppo sostenibile e per le PMI). Tra i ricercatori e dirigenti italiani si leggono le firme di Marco Guerrieri, Flavio Bovo, Beatrice Gerini, Filippo Cecchi, Antonio Parodi che assunse la con-direzione dell’agenzia nel 2006</ref>
 
Nel 2015, ha lanciato lo Standard Ethics French Index; Standard Ethics Belgium Index; Standard Ethics Swiss Index. Tutti composte dalle maggiori società quotate di quei paesi.
=== Rating alle Società quotate. Il caso del FTSE-MIB ===
 
Le maggiori società quotate italiane sono sotto osservazione da Standard Ethics (da oltre dieci anni) sono così valutate secondo l’ultimo [[Rating di Sostenibilità]]SER emesso il 31 luglio 2015 (validità annuale):
 
<!-- key for sorting, SOSPESA=15; E-=16; E=17; E+=18; EE-=19; EE=20; EE+=21; EEE-=22; EEE=23 -->