Fiorano Modenese: differenze tra le versioni
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Ad Ercole Pio succedette il figlio [[Marco III Pio di Savoia]] quando aveva appena tre anni di vita e perciò il padre dispose che fino ai vent'anni fosse sotto la tutela dello zio Enea Pio. Appena ventenne, Marco, sposò [[Clelia Farnese]] ed in pompa magna fece il suo ingresso a Sassuolo il 28 novembre 1587.
Il 30 giugno 1609 il duca di Modena [[Cesare d'Este]] pagò 215.000 [[Scudo (moneta)|scudi romani]] ad Enea Pio ponendo fine di fatto e di diritto al dominio dei [[Pio di Savoia|Pio]] su Fiorano che ritornava quindi sotto il governo estense<ref name="guidobucciardi7" />. Fiorano rimase aggregata a Sassuolo come podesteria fino al 1651.
Nel 1630 la [[Peste del 1630|peste]] che colpì la lombardia ed il nord Italia arrivò anche a Sassuolo ma Fiorano non fu colpita. Dai registri parrocchiali risulta che su una popolazione di 1000 abitanti tra il 1630 ed il 1631 morirono 34 persone di cui nessuna per peste<ref name="guidobucciardi8">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Secondo dominio estense |pp = 135-166 }}</ref>. Siccome i fioranesi avevano tanto pregato l'immagine della Beata Vergine del Castello credettero che fosse un miracolo del dipinto ed iniziarono una raccolta fondi per erigere un oratorio<ref name="guidobucciardi8" />. Iniziarono quindi i lavori di costruzione del [[Santuario della Beata Vergine del Castello]] ad essa dedicato e realizzato su commissione del duca [[Francesco I d'Este]] secondo il progetto dell'architetto [[Bartolomeo Avanzini]] tra il 1631 e il 1634.
Il duca Francesco I infeudò il territorio di Fiorano al marchese Alfonso Coccapani il 27 maggio 1651, il quale, già deteneva il feudo di Spezzano<ref name="guidobucciardi8" />. Il 27 luglio 1629 infatti, la rocca e la terra di Spezzano erano diventati feudo del marchese Guido Coccapani, padre di Alfonso<ref name="guidobucciardi8" />. Veniva così riunito il territorio fioranese e distaccato da [[Sassuolo]] che restava sotto il diretto dominio ducale.
Alfonso Coccapani prese formalmente possesso di Fiorano all'inizio di giugno 1651. Spezzano rimase il capoluogo del marchesato, nonché residenza del governatore o [[podestà]] o commissario agli ordini del marchese e che lo rappresentava tanto nell'amministrazione civile che in quella giudiziale. Alfonso ampliò le milizie fioranesi e le divise in quattro squadre<ref name="guidobucciardi9">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Il feudo Coccapani |pp = 167-204 }}</ref>. Vietò inoltre molti giochi pericolosi, tenendo per se la caccia in tutta la giurisdizione<ref name="guidobucciardi9" />. Alla morte di Alfonso il 4 agosto 1653 ereditò il feudo suo figlio primogenito Filippo Antonio Coccapani.
Sabato 15 marzo 1670 alle ore quattordici, mentre il [[Santuario della Beata Vergine del Castello|santuario]] era già gremito di fedeli, durante l'accensione delle candele venne per errore appiccato il fuoco all'altare che si diffuse presto a tutto il santuario<ref name="guidobucciardi9" />. Quando le fiamme si spensero, l'immagine della Beata Vergine si era nuovamente salvata da un altro incendio.
I duchi di Modena bevevano il vino delle colline modenesi, specialmente quello di Fiorano<ref name="guidobucciardi9" />. Il 28 agosto 1677 un proclama ducale ordinava a tutti i sudditi di Fiorano e Spezzano, che avessero intenzione di vendere dell'uva, di recarsi alla Cantina Ducale per notificare la quantità e la qualità del loro prodotto così da consentire agli ufficiali della Cantina di garantirsi l'uva migliore per la produzione del vino ducale<ref name="guidobucciardi9" />.
Quando Filippo Antonio Coccapani morì il 5 marzo 1723 Fiorano passò quindi al figlio Luigi che lo mantenne fino alla sua morte nel 1755. A Luigi Coccapani succedette il figlio Lodovico che tenne il governo del feudo fino al 1796, quando, furono aboliti i feudi.
La chiesa parrocchiale di Fiorano fu riedificata tra il 1744 ed il 1747<ref name=messoriventuristoria/>. Sempre nel 1747 fu costruito l'attuale municipio<ref name=messoriventuristoria/>.
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