Alto Reno (Italia): differenze tra le versioni

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L’identità dell’Alto Reno come territorio omogeneo e integrato è testimoniata anche da un dibattito amministrativo che punta ad una riorganizzazione territoriale in un’unica entità Comunale. Già nella seconda metà del ‘900 ci sono stati tentativi di unificare i Comuni di Porretta Terme e Castel di Casio <ref>Le due Giunte Comunali votarono un documento che testimoniava la volontà di andare a fondere i due territori ma non dettero seguito alla decisione presa.</ref>, i tentativi (non andati a buon fine) sono poi proseguiti con l’istituzione di un ufficio tecnico sovra comunale fra i comuni di [[Porretta Terme]], [[Castel di Casio]] e [[Gaggio Montano]] che però nel 2007 è stato chiuso.
Nel corso degli anni si sono costituiti numerosi Comitati che proponevano la fusione delle cinque entità amministrative, senza però riuscire a raggiungere il risultato.
Nel 2009 si è dato vita all'[[Unione dell'Alto Reno]] <rifref>Statuto dell'Unione approvato con D.C.C. n. 64 del 19/12/09 </rifref> che comprende quattro comuni dell'area: [[Camugnano]], [[Granaglione]], [[Lizzano in Belvedere]] e [[Porretta Terme]].
Il processo di integrazione amministrativa è continuato con l'indizione di un referendum sulla Fusione fra i Comuni di [[Porretta Terme]] e di [[Granaglione]] e la costituzione di un unico Comune, tenuto domenica 11 ottobre 2015. Il quesito referendario inoltre stabilisce quale dovrebbe essere il nome dell'eventuale nuovo Comune facendo scegliere i cittadini fra tre nomi indicati: Acque Alte, Alto Reno Terme e Granaglione Porretta Terme. <ref> Delibera Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna n° 8 del 25 marzo 2015 </ref>
L’appartenenza a questo territorio come regione identitaria si riscontra però nel nome di numerose attività come il Sistema Museale Alto Reno, l’Associazione Medici Alto Reno, la Banca di Credito Cooperativo dell’Alto Reno e numerose attività commerciali che a questa identità fanno riferimento.