Il gran dorsale è uno dei muscoli più estesi tra quelli che vengono primariamente stimolati in palestra. A questo proposito nel bodybuilding esiste una vecchia teoria che sosterrebbe la possibilità di stimolare differenti parti del muscolo in questione, in spessore o in larghezza, in base all'esercizio scelto. Sembrerebbe che le trazioni a presa larga sviluppino la larghezza del gran dorsale, mentre i rematori o le trazioni a presa stretta lo sviluppino in spessore. Questo articolo intenderà far luce sulle basi di questa teoria, oltre a verificare se alcune classi di esercizi possano veramente essere giudicate "inferiori" per lo sviluppo del grande dorsale.
effect<ref>Kahneman D. Thinking, Fast and Slow. Macmillan, 2011.</ref>. Non a caso, consultando la letteratura medica non esiste evidenza circa il fatto che le diete iperproteiche siano nocive nei riguardi della funzionalità renale sul soggetto sano. In questo articolo verranno prese in esame le principali evidenze e documenti scientifici sul tema per fare luce su un argomento meno conosciuto di quanto si crede.
==Spessore o larghezza==
==L'ipotesi delle proteine e i danni renali: Brenner hypothesis==
La teoria dello sviluppo dello spessore e della larghezza in base all'esercizio scelto può essere in parte dovuta a filosofie del passato, in parte a ipotesi basate sull'anatomia funzionale. A questo proposito, alcuni autori riferiscono che:
L'ipotesi che riconosce una correlazione tra un'elevata assunzione di proteine e danni renali è basata su alcuni aspetti legati all'impatto della loro ingestione sul corpo. A seguito dell'ingestione e della digestione delle proteine in sede gastrica e intestinale, gli amminoacidi liberi e gli oligopeptidi (brevi catene di aminoacidi) derivati accedono al circolo sanguigno. Per essere utilizzati, gran parte di questi composti (tranne gli aminoacidi ramificati) vengono metabolizzati dal fegato, subendo in questa sede alcuni processi, tra cui la deaminazione. In questo processo, il gruppo amminico viene rimosso dall'aminoacido dando origine a due composti: lo scheletro carbonioso (o chetoacido) e l'ammonio (NH<sub>4</sub><sup>+</sup>). L'ammonio contiene la componente azotata dell'aminoacido, ed è un prodotto di scarto con un effetto tossico sul corpo. Parte dell'ammonio segue quindi una via di conversione in una sostanza meno tossica chiamata urea, che viene trasportata ai reni per essere filtrata e infine escreta. Questo processo ha inizialmente luogo in un'area del rene chiamata glomerulo, dove le scorie vengono filtrate tramite una fitta rete di capillari<ref>Gropper SS, Smith JL. Advanced nutrition and human metabolism. Cengage Learning, 2012.</ref>.
''Utilizzando una presa ampia, le fibre inferiori del grande dorsale, quelle più robuste e numerose, si ritroveranno in una posizione di svantaggio, poiché non si ritroveranno preallungate; si troveranno invece in posizione (relativamente) vantaggiosa le fibre più alte ed esterne, grande rotondo e deltoide posteriore. Utilizzando invece una presa larghezza spalle, le fibre inferiori del grande dorsale verranno preallungate completamente, trovandosi nella posizione vantaggiosa per sviluppare la massima tensione.''<ref>Chiama A. [http://www.projectinvictus.it/trazioni-prese-muscoli-e-leggende-da-palestra/ Trazioni, prese, muscoli e leggende da palestra]. projectinvictus.it. dic 9, 2013</ref>.
L'origine di questa ipotesi è da attribuire al nefrologo statunitense Barry M Brenner, che la propose tramite uno studio pubblicato nel 1982 sul New England Journal of Medicine<ref>Brenner et al. Dietary protein intake and the progressive nature of kidney disease: the role of hemodynamically mediated glomerular injury in the pathogenesis of progressive glomerular sclerosis in aging, renal ablation, and intrinsic renal disease. N Engl J Med. 1982 Sep 9;307(11):652-9.</ref>. Brenner speculava sul fatto che l'eccessiva produzione di urea associata ad un elevato consumo di proteine sovraccaricasse i glomeruli, causando danni e disfunzioni al rene. Questa teoria è stata in seguito riconosciuta come "Brenner Hypothesis" (ipotesi di Brenner)<ref name="Martin" />, e da quel periodo venne assimilata nei circoli della nutrizione accademica e diffusa in maniera impropria come verità consolidata. Ciò che non venne originariamente considerato, era che l'ipotesi di Brenner era basata su evidenze su animali o su soggetti affetti da nefropatie, pertanto questi non potevano essere validati per la popolazione sana<ref name="Martin">Martin et al. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1262767/ Dietary protein intake and renal function]. Nutr Metab (Lond). 2005; 2: 25.</ref><ref name="Campbell" />. Il rene malato effettivamente può non essere in grado di eseguire al meglio i processi di escrezione a fronte di elevati introiti proteici, ma l'organo sano è perfettamente in grado di gestire elevate quantità di urea. Di fatto non esistevano prove che sull'uomo sano un elevato consumo di proteine danneggiasse i reni.
Per quanto a livello teorico queste ipotesi possano risultare condivisibili, sarebbero necessarie delle verifiche dirette tramite analisi delle differenze regionali dell'attività elettrica del gran dorsale. I pochi studi sull'attivazione regionale del grande dorsale hanno effettivamente dimostrato delle differenze funzionali del muscolo, tuttavia non sembravano pienamente confermare la teoria sopra esposta<ref>Paton ME, Brown JM. Functional differentiation within latissimus dorsi. Electromyogr Clin Neurophysiol. 1995 Aug-Sep;35(5):301-9.</ref><ref>Brown et al. Muscles within muscles: Coordination of 19 muscle segments within three shoulder muscles during isometric motor tasks. J Electromyogr Kinesiol. 2007 Feb;17(1):57-73.</ref><ref>Park SY, Yoo WG. Differential activation of parts of the latissimus dorsi with various isometric shoulder exercises. J Electromyogr Kinesiol. 2014 Apr;24(2):253-7.</ref>.
==L'evidenza scientifica==
Consultando la letteratura scientifica, non sono mai state riportate evidenze che associano la dieta iperproteica a danni renali su soggetti con una normale funzionalità renale. Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti documenti che hanno analizzato l'ipotesi di Brenner, senza tuttavia confermarle. Quì di seguito verranno elencati i principali documenti scientifici relativi alle proteine e la funzionalità renale su soggetti sani.
===Review scientifiche===
Tra i primi tipi di documenti scientifici legati a questo argomento verranno citate le review. Una review è un documento pubblicato da esponenti del mondo scientifico che raccoglie gli studi inerenti ad un certo ambito scientifico facendo il punto generale a cui è arrivata la ricerca. Essendo un riassunto di ciò che la ricerca ha stabilito fino al momento della pubblicazione, la review presenta il punto in maniera discorsiva e più comprensibile. A riguardo dell'argomento trattato si possono reperire svariate review di rilievo pubblicate negli ultimi 15 anni:
Queste analisi testavano la forza isometrica (%MVIC) e non la forza dinamica (% 1-RM), come avviene in palestra, pertanto presentano delle limitazioni.
Walser (1999)<ref>Walser M. [http://books.google.it/books?id=ETOTJY89sSQC&pg=PT155&dq=%22Effects+of+protein+intake+on+renal+function+and+on+the+development+of+renal+disease%22&hl=it&sa=X&ei=hQJ2VKiwEoLXyQOJo4LIDw&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=%22Effects%20of%20protein%20intake%20on%20renal%20function%20and%20on%20the%20development%20of%20renal%20disease%22&f=false Effects of protein intake on renal function and on the development of renal disease]. In: IOM. The role of protein and amino acids in sustaining and enhancing performance. Committee on Military Nutrition Research, Institute of Medicine. Washington, DC. National Academies Press, 1999, pp. 137–154.</ref>. Questa review venne pubblicata su un testo di medicina sportiva del Institute of Medicine (IOM), un'organizzazione medica statunitense no-profit e non governativa. In questa revisione, il nefrologo Mackenzie Walser concludeva: "''è chiaro che la restrizione proteica non previene il declino della funzione renale con l'età, e, di fatto, è la principale causa di tale declino. Un modo migliore per prevenire tale declino sarebbe quello di aumentare l'assunzione di proteine. Non c'è alcun motivo per limitare l'assunzione di proteine negli individui sani al fine di proteggere il rene.''"
==Cosa determina spessore e larghezza?==
Nonostante le analisi elettromiografiche non abbiano ancora risposto in maniera chiara e diretta sulle differenze nell'attivazione regionale del gran dorsale tra diversi esercizi, è possibile riconoscere altre componenti muscolari diverse da questo muscolo che conferiscono spessore o larghezza alla schiena. Al di là delle caratteristiche morfologiche soggettive, ciò significa che stimolando selettivamente o più specificamente altre aree muscolari che compongono la schiena è possibile migliorare visivamente la larghezza o lo spessore indipendentemente dallo sviluppo del gran dorsale. Queste sono essenzialmente:
*grande rotondo;
Manninen (2004) sul Journal of the International Society of Sports Nutrition<ref>Manninen AH. [http://www.jissn.com/content/1/1/45 High-protein weight loss diets and purported adverse effects: where is the evidence?] J Int Soc Sports Nutr. 2004; 1(1):45–51.</ref>. L'autore trattava dei presunti effetti avversi delle diete iperproteiche dedicando una sezione anche alla funzionalità renale sul soggetto sano. La conclusione del ricercatore a riguardo: "'Nonostante il suo ruolo nell'escrezione di azoto, non ci sono attualmente dati nella letteratura scientifica che dimostrano come il rene sano venga danneggiato dalle crescenti richieste di proteine consumate in quantitatà superiori al Recommended Dietary Allowance (RDA) [ovvero 0.8 g/kg].''"
*trapezio;
*deltoidi postero-laterali;
Trapezio, e deltoidi postero-laterali vengono sollecitati con molti esercizi in cui il gran dorsale non interviene, mentre il grande rotondo, essendo perfettamente sinergico del gran dorsale, sembra intervenire in maniera importante in tutti i movimenti in cui il gran dorsale agisce come agonista. Grande rotondo e deltoidi postero-laterali contribuirebbero a conferire visivamente larghezza, mentre trapezio dona un aspetto più denso all'alta schiena centrale.
Friedman (2004) sul American Journal of Kidney Diseases<ref>Friedman AN. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15558517 High-protein diets: potential effects on the kidney in renal health and disease]. Am J Kidney Dis. 2004 Dec;44(6):950-62.</ref>. Nonostante il documento fosse incentrato sui potenziali effetti avversi delle proteine su soggetti nefropatici, le conclusioni del ricercaotre riconoscevano che la popolazione sana non fosse esposta a rischio di nefropatie con le diete iperproteiche. "''Tuttavia, anche se non esistono evidenti controindicazioni legate ai reni sulle diete iperproteiche per i soggetti con funzionalità renale sana, i rischi teorici dovrebbero essere riesaminati con attenzione per il malato.''"
===Grande rotondo===
Il muscolo grande rotondo è perfettamente sinergico del grande dorsale, agendo prevalentemente come estensore, adduttore e intrarotatore della spalla. I due muscoli sono legati a tal punto da condividere il punto di inserzione comune sull'omero, rendendone difficile la distinzione<ref>Beck PA, Hoffer MM. Latissimus dorsi and teres major tendons: separate or conjoint tendons? J Pediatr Orthop. 1989 May-Jun;9(3):308-9.</ref>. E' possibile però riconoscere delle differenze funzionali tra i due muscoli. Alcuni vecchi studi (Kraemer e Schmotzer, 1980) osservarono che la massima attività del grande rotondo si verificasse a partire dai 90° di elevazione dell'omero, indicando probabilmente una minore attività rispetto al gran dorsale lungo una buona parte del range di movimento<ref name="Kraemer">Kraemer WJ, Schmotzer PJ. Kinesiology corner: The lat pull. Nat Strength Cond Assoc J. 1980 2(5):42–43.</ref>. Ciò indicherebbe che le trazioni, le quali permettono la massima elevazione dell'omero, potenzialmente fino a 160-180° (se con presa non troppo larga), sarebbero migliori per stimolare il grande rotondo rispetto ai rematori, i quali impongono un'elevazione fino a soli 90°.
Un'altra modifica per aumentare l'attività del grande rotondo sarebbe la stabilizzazione delle scapole in posizione depressa. Poiché il grande rotondo origina dall'angolo inferiore della faccia dorsale della scapola, la sua attività verrebbe ridotta se durante i movimenti di adduzione o estensione della spalla, la scapola viene elevata e non mantenuta depressa e ruotata internamente<ref name="Kraemer" />.
Luyckx e Mardigan (2004) sul Nephrology Dialysis Transplantation<ref>Luyckx V, Mardigan T. [http://ndt.oxfordjournals.org/content/19/10/2678.2.long High protein diets may be hazardous for the kidneys]. Nephrol Dial Transplant 2004; 19:2678—79. 99.</ref>. Nonostante il tono degli autori fosse piuttosto allamista e parziale, il documento era ancora focalizzato su soggetti nefropatici, e tutte le evidenze presentate erano su soggetti patologici e su animali, in linea con le argomentazioni di Brenner dei primi anni ottanta. Vennero accennate delle ipotesi sullo sviluppo della nefrolitiasi (calcoli renali) in persone sane, senza però presentarne alcuna prova a supporto.
Altri studi più recenti (Signorile et al., 2002) paragonarono l'attività del grande rotondo tra la machine a presa larga davanti al collo, dietro al collo, a presa stretta supina, o a presa stretta neutra. I risultati indicarono che non ci fossero significative differenze nell'attività del grande rotondo tra le 4 varianti, anche se si poteva osservare un'attività leggermente maggiore con le prese larghe<ref name="Signorile">Signorile et al. A comparative electromyographical investigation of muscle utilization patterns using various hand positions during the lat pull-down. J Strength Cond Res. 2002 Nov;16(4):539-46.</ref>.
Manninen (2005) sul Nephrology Dialysis Transplantation<ref>Manninen AH. [http://ndt.oxfordjournals.org/content/20/3/657.full High-protein diets are not hazardous for the healthy kidneys]. Nephrol Dial Transplant. 2005; 20(3):657-658.</ref>. Il documento era un'esplicita risposta alla lettera di Luyckx e Mardigan (2004) con evidenti richiami nel titolo della lettera. Manninen accusò Luyckx e Mardigan di aver usato un titolo fuorviante, e smentì qualsiasi connessione tra diete iperproteiche e danni renali su soggetti sani, in buona parte ribadendo alcuni concetti già espressi nella sua revisione dell'anno precedente. "''In sintesi, per gli individui con una normale funzione renale, i rischi associati all'alto contenuto proteico nelle diete dimagranti sono minime e devono essere ridimensionate contro il reale e stabilito rischio di continua obesità''".
In sintesi, per ottenere la massima sollecitazione del grande rotondo bisognerebbe:
Martin et al. (2005) sul Nutrition & Metabolism<ref name="Martin" />. Quella di Martin et al. è stata probabilmente la più citata ed esaustiva review sul tema. Esaminando tutta la letteratura in merito, tra cui l'ipotesi proposta da Brenner, i ricercatori confermarono che l'introtito proteico fosse una preoccupazione solo per i soggetti con patologie renali pre-esistenti, e che la ricerca non ha segnalato una connessione tra introito proteico e lo sviluppo di malattie renali su soggetti sani. Martin e colleghi evidenziarono come l'aumento delle proteine alimentari portasse ad adattamenti morfologici e funzionali del rene senza provocare effetti avversi. "''Non abbiamo trovato evidenze significative a riguardo di un effetto nocivo delle diete iperproteiche sulla funzionalità renale nei soggetti sani dopo secoli di dieta occidentale ricca di proteine. [...] Allo stato attuale non vi sono indicazioni sufficienti perché vengano emanate direttive pubbliche per limitare il consumo di proteine in adulti sani allo scopo di preservare la funzione renale.''"
*scegliere le trazioni (o la lat machine) più che i rematori;
*scegliere preferibilmente le varianti delle trazioni a presa larga;
*mantenere una presa non ampia (avambracci paralleli) per favorire l'abduzione della spalla fino a 160-180°;
*durante l'esecuzione mantenere possibilmente la scapola in posizione depressa minimizzandone la mobilizzazione, per fissare l'origine del grande rotondo e permetterne il massimo stiramento;
===Trapezio===
Campbell et al. (2007) sul Journal of the International Society of Sports Nutrition<ref name="Campbell">Campbell et al. [http://www.jissn.com/content/4/1/8 International Society of Sports Nutrition position stand: protein and exercise]. J Int Soc Sports Nutr 2007, 4:8.</ref>. Si tratta del position stand della International Society of Sports Nutrition (ISSN - un'organizzazione scientifica no-profit) riguardo al tema dell'assunzione proteica per sportivi. La categoria degli sportivi infatti necessita fisiologicamente di un apporto proteico anche più che raddoppiato rispetto al fabbisogno minimo indicato dal RDA (0.8 g/kg) ideale per il sedentario. Anche questa revisione ribadì la mancanza di evidenze scientifiche su presunti effetti avversi delle diete iperproteiche sulla funzionalità renale (e sulla salute ossea) per i soggetti sani. "''Viene spesso erroneamente riportato da parte dei mass media che un'assunzione di proteine cronicamente elevata sia dannosa e possa provocare ulteriore affaticamento metabolico dei reni portando a compromettere la funzionalità renale. [...] Mentre sembra che l'assunzione di proteine nella dieta al di sopra del RDA non sia deleteria per la salute per le persone sane e sportive, gli individui con insufficienza renale lieve dovrebbero monitorare attentamente la loro assunzione di proteine [...] Se parte di una dieta equilibrata e ricca di nutrienti, l'assunzione di proteine a [1.4 – 2.0 g/kg/die] non è dannosa per la funzione renale nelle persone sane e sportive.''"
Il trapezio è un muscolo piuttosto esteso suddivisibile in tre fasci. Sintetizzando, i fasci superiori elevano la scapola, i fasci mediali la adducono (retraggono), i fasci inferiori la deprimono<ref>Lindman et al. Fiber type composition of the human male trapezius muscle: enzyme-histochemical characteristics. Am J Anat. 1990 Nov;189(3):236-44.</ref>. Gli esercizi per il gran dorsale coinvolgono primariamente i fasci inferiori e mediali del trapezio<ref name="Lehman">Lehman et al. Variations in muscle activation levels during traditional latissimus dorsi weight training exercises: An experimental study. Dyn Med. 2004 Jun 30;3(1).</ref><ref name="Youdas">Youdas et al. Surface electromyographic activation patterns and elbow joint motion during a pull-up, chin-up, or perfect-pullup™ rotational exercise. J Strength Cond Res. 2010 Dec;24(12):3404-14.</ref>, mentre i fasci superiori sono antagonisti perché responsabili di movimenti opposti. Ciò nonostante, in alcuni esercizi come il rematore è stata rilevata anche un'alta attività del trapezio superiore<ref name="Moseley">Moseley et al. EMG analysis of the scapular muscles during a shoulder rehabilitation program. Am J Sports Med. 1992 Mar-Apr;20(2):128-34.</ref><ref name="Arlotta">Arlotta et al. Selective recruitment of the lower fibers of the trapezius muscle. J Electromyogr Kinesiol. 2011 Jun;21(3):403-10.</ref>. Durante le trazioni o la lat machine le scapole si abbassano, si adducono e ruotano internamente, mentre i fasci superiori del trapezio agiscono in direzione opposta. Durante i rematori le scapole si adducono ma non subiscono un alto grado di elevazione, mentre viene osservata un'alta attività dei fasci superiori<ref name="Moseley" /><ref name="Arlotta" />.
Alcune analisi hanno osservato che il trapezio nel suo complesso risultasse significativamente più coinvolto con il rematore che con i pull-up<ref name="Arlotta" />. In altre è stato confermato che il rematore da seduto da seduto attivi significativamente di più il trapezio mediale (assieme ai sinergici romboidi) rispetto alla lat machine a presa larga o a presa supina<ref name="Lehman" />. Inoltre, la retrazione (o adduzione) scapolare durante il rematore da seduto non influenzava significativamente l'attività di trapezio mediale e romboidi. Altri studi hanno osservato che durante le trazioni a presa larga (pull-up) e stretta (chin-up) il trapezio inferiore agisce come starter del movimento, ma che i pull-up lo attivano significativamente più dei chin-up<ref name="Youdas" />. Altri studi non hanno osservato delle differenze nell'attività del trapezio mediale tra le quattro varianti della lat machine<ref>Lusk et al. Grip width and forearm orientation effects on muscle activity during the lat pull-down. J Strength Cond Res. 2010 Jul;24(7):1895-900.</ref>.
Lowery e Devia (2009) sul Journal of the International Society of Sports Nutrition<ref>Lowery LM, Devia L. [http://www.jissn.com/content/6/1/3 Dietary protein safety and resistance exercise: what do we really know?] J Int Soc Sports Nutr. 2009 Jan 12;6:3.</ref>. Un documento piuttosto critico che trattava delle posizioni più diffuse sul rapporto tra assunzione proteica e funzionalità renale, oltre che sulla salute ossea, sulla popolazione sportiva. Pur riconfermando l'assenza di evidenze di danni renali da diete iperproteiche sulla popolazione sana, la revisione poneva l'accento sul fatto che gli sportivi presentano differenze nella funzionalità renale rispetto ai soggetti non-sportivi, e le evidenze sull'argomento su questa categoria specifica fossero carenti. Le conclusioni degli autori: "''[...] qualsiasi conclusione [riguardo al fatto] che il consumo intenzionale di molte proteine o un surplus di proteine nella dieta sia innocuo o del tutto senza conseguenze è altrettanto non convalidata, almeno per quanto riguarda la popolazione di atleti che si allenano con sovraccarichi. [...] L'assenza di evidenza non è evidenza dell'assenza (per quanto riguarda i dati disponibili sulle conseguenze renali, ossee o alimentari [indotte dall'elevato consumo di] proteine).''"
Nonostante le grandi limitazioni di queste analisi, su queste basi possono esistere delle differenze funzionali nell'attività del trapezio tra rematori, chin-up e pull-up, ma delle differenze potrebbero esistere anche tra diverse varianti dei rematori o delle varie trazioni (ad esempio tra macchine e pesi liberi).
Bauer et al. (2013) sul Journal of the American Medical Directors Association<ref>Bauer et al. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23867520 Evidence-based recommendations for optimal dietary protein intake in older people: a position paper from the PROT-AGE Study Group]. J Am Med Dir Assoc. 2013 Aug;14(8):542-59.</ref>
*sembra che i fasci inferiori e mediali siano generalmente più coinvolti, e che i rematori possano coinvolgere di più il trapezio nel suo complesso rispetto alle trazioni;
*durante i rematori, i fasci superiori del trapezio sembrerebbero essere fortemente reclutati similmente agli altri due fasci;
*è possibile che le trazioni, specie a presa larga, enfatizzino l'attività dei fasci inferiori più dei rematori, poiché impongono una grande elevazione passiva della scapola nella fase eccentrica, favorendone quindi un grande stiramento;
*anche se la retrazione scapolare durante i rematori non sembra provocare significative differenze nell'attività del fascio mediale, può essere consigliabile applicarla per aumentarne l'attività muscolare e migliorare la mobilità scapolare;
===Deltoidi postero-laterali===
I fasci posteriori e laterali dei deltoidi hanno compiti diversificati ma possono agire anche come sinergici. Il deltoide posteriore è principalmente coinvolto nei movimenti di estensione orizzontale (o abduzione orizzontale), adduzione e estensione della spalla<ref name="Townsend">Townsend et al. Electromyographic analysis of the glenohumeral muscles during a baseball rehabilitation program. Am J Sports Med. 1991 May-Jun;19(3):264-72.</ref>. Questi movimenti potrebbero fare riferimento ad esercizi come le croci inverse, i pull-up e i rematori, rispettivamente. Il deltoide laterale è invece largamente coinvolto nei movimenti di abduzione e di elevazione della spalla sul piano scapolare (scaption)<ref>Kuechle et al. Shoulder muscle moment arms during horizontal flexion and elevation. J Shoulder Elbow Surg. 1997 Sep-Oct;6(5):429-39.</ref>, tipici delle alzate laterali o delle shoulder press. Anche se durante gli esercizi per il gran dorsale i fasci posteriori sarebbero agonisti, può esistere anche un certo coinvolgimento dei capi laterali. Ad esempio, durante il rematore è stata rilevata una modesta attività del capo laterale<ref name="Townsend" />.
Esistono pochi studi che hanno analizzato l'attività del deltoide negli esercizi per il gran dorsale, ma sono limitate alla sola valutazione del capo poteriore. Paragonando la lat machine a presa larga anteriore, posteriore, a presa stretta o supina, Signorile et al. (2002) osservarono che il deltoide posteriore era più attivo con la variante a presa stretta (neutra). Venne ipotizzato che ciò fosse dovuto alla posizione del deltoide posteriore molto più pre-stirata rispetto alle altre varianti, esprimendo così la maggiore attività elettrica<ref name="Signorile" />. Per quanto riguarda le varianti a presa larga, alcuni (Signorile et al., 2002) rilevarono un'attività del capo posteriore significativamente maggiore con la sbarra davanti<ref name="Signorile" />, altri (Sperandei et al., 2009) stabilirono una maggiore attivazione con la sbarra dietro<ref>Sperandei et al. Electromyographic analysis of three different types of lat pull-down. J Strength Cond Res. 2009 Oct;23(7):2033-8.</ref>.
Deutz et al. (2014) sul Clinical Nutrition<ref>Deutz et al. [http://www.clinicalnutritionjournal.com/article/S0261-5614%2814%2900111-3/fulltext Protein intake and exercise for optimal muscle function with aging: Recommendations from the ESPEN Expert Group]. Clin Nutr. 2014 Apr 24. pii: S0261-5614(14)00111-3.</ref>
==Trazioni vs. rematori==
===Studi controllati a lungo termine===
Trazioni e rematori sono le due grandi classi di esercizi multiarticolari dedicati allo stimolo del gran dorsale. Le trazioni normalmente permettono di raggiungere la massima elevazione dell'omero(160-180°), mentre nella maggior parte dei casi i rematori non permettono di superare i 90° di flessione della spalla, imponendo praticamente un range di movimento dimezzato rispetto alle prime. A causa dei mezzi movimenti caratteristici dei rematori, alcuni autori hanno speculato che questi siano una categoria di esercizio inferiore per lo sviluppo del grande dorsale.
La seconda categoria di documenti scientifici da considerare per valutare l'impatto delle diete iperproteiche sulla funzionalità renale sono gli studi controllati a lungo termine. Gli studi controllati hanno il vantaggio di minimizzare la possibilità che altre variabili distorcano l'individuazione della reale causa-effetto (i cosiddetti "fattori confondenti"), al contrario degli studi osservazionali, i quali non possono stabilire per definizione la causalità. Gli studi controllati a breve termine non possono invece essere rappresentativi per l'evidente impossibilità di analizzare gli effetti sul lungo periodo. Spesso, per smentire questa connessione vengono presentati studi controllati che, pur somministrando ai soggetti elevate quantità proteiche (2.6-2.8 g/kg) senza rilevare effetti avversi, sono di durata troppo breve (da 1 settimana a 4 mesi)<ref>Brändle et al. Effect of chronic dietary protein intake on the renal function in healthy subjects. Eur J Clin Nutr 1996, 50(11):734-40.</ref><ref>Poortmans JR, Dellalieux O. Do regular high protein diets have potential health risks on kidney function in athletes?. Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2000 Mar;10(1):28-38.</ref>. Altre analisi della durata maggiore (6-12 mesi) ancora non trovarono correlazione tra alti introiti proteici e funzionalità renale su soggetti obesi con reni sani sottoposti a diete moderatamente iperproteiche (media 107-124 g/die) ma ipoglucidiche<ref>Brinkworth GD, Buckley JD, Noakes M, Clifton PM.: Renal function following long-term weight loss in individuals with abdominal obesity on a very-low-carbohydrate diet vs high-carbohydrate diet. J Am Diet Assoc 110: 633–638, 2010.</ref><ref>Skov AR, Toubro S, Bülow J, Krabbe K, Parving HH, Astrup A.: Changes in renal function during weight loss induced by high vs low-protein low-fat diets in overweight subjects. Int J Obes Relat Metab Disord 23: 1170–1177, 1999.</ref>. In questa sede saranno di conseguenza prese in esame le analisi che valautavano l'impatto delle diete iperproteiche sulla funzionalità renale solo in un periodo di tempo molto lungo (i.e. anni).
Secondo Menno Henselmans, i tre motivi per cui i rematori sarebbero esercizi inferiori per il gran dorsale:<ref>Henselmans M. ''Three Reasons rows are an inferior exercise for your lats''. bayesianbodybuilding.com, Nov 2014-</ref>
Blum et al. (1989) sul Archives of Internal Medicine<ref>Blum et al. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2912408 Protein intake and kidney function in humans: its effect on 'normal aging']. Arch Intern Med. 1989 Jan;149(1):211-2.</ref>. I ricercatori analizzarono il declino della funzionalità renale dovuto all'età su soggetti sani confrontando un gruppo di 31 non-vegetariani cronicamente sotto dieta iperproteica (≥100 g/die), e un gruppo di 30 vegetariani che assumeva cronicamente una dieta fortemente ipoproteica (≤30 g/die), inferiore cioè ai livelli minimi di sicurezza suggeriti dal RDI (0.8 g/kg). I due gruppi includevano soggetti di età compresa tra 30 e 60 anni (10 soggetti per ognuno dei 3 decenni di età), e partirono tutti con una funzionalità renale simile. Diverse fasce di età vennero coinvolte per escludere la complessa influenza dell'età sulla funzionalità renale, differente cioè tra giovani e anziani. Nonostante le grandi differenze di assunzione cronica di proteine (almeno più di 3 volte), entrambi i gruppi mostrarono un simile declino progressivo e fisiologico della funzionalità renale associato all'età, senza differenze significative. I ricercatori conclusero che, "''al contrario dell'importante effetto terapeutico di un basso apporto proteico sul progressivo deterioramento della funzionalità renale nei reni malati, una tale dieta [dieta iperproteica cronica a ≥100 g/die] non influenza significativamente la funzionalità renale nel processo di "normale invecchiamento" nei soggetti sani''".
# I rematori non stimolano il gran dorsale lungo il suo range di movimento completo. Infatti, anche se la vostra schiena è pienamente orizzontale durante la remata, il vostro ROM è solo della metà (90° vs. ~180°). [...] Ancora peggio, quando il vostro gomito si trova dietro al corpo, la tensione sui gran dorsali è persa, perché [questi] non possono iperestendere le spalle.
# I rematori ai pesi liberi hanno una catena cinetica aperta, che significa che il trasferimento della forza non è massimale e l'attività muscolare è limitata rispetto ad esercizi come il pull-up.
# I rematori hanno una curva della resistenza costante. Questo è altamente inefficiente, perché il vostro corpo subisce un decremento della curva della forza durante i movimenti di trazione. Ecco perché l'ultima parte di un rematore è così pesante e nella prima parte percepite a malapena la resistenza. E i vostri gran dorsali non vengono allenati efficacemente.
Knight (2003) sul Annals of Internal Medicine<ref>Knight et al. [http://img2.timg.co.il/forums/61739212.pdf The impact of protein intake on renal function decline in women with normal renal function or mild renal insufficiency]. Ann Intern Med. 2003 Mar 18;138(6):460-7.</ref>. Questo studio di coorte trovava una durata complessiva di 11 anni. Sono stati analizzati i campioni di sangue di 1624 donne di età compesa tra 42 e 68 anni nel 1989, e le loro variazioni della funzionalità renale dal 1989 a 2000. Il 98% delle donne erano bianche, e l'1% afro-americane. Nell'analisi a regressione lineare multivariata, l'alto introito proteico non era significativamente associato con il cambiamento nel tasso stimato di filtrazione glomerulare (GFR) nelle donne con una normale funzionalità renale. Pertanto, gli autori conclusero che l'elevata assunzione di proteine non sembrasse essere associata al declino della funzionalità renale in donne con reni sani. Altri ricercatori<ref>Lentine K, Wrone EM: New insights into protein intake and progression of renal disease. Curr Opin Nephrol Hypertens 2004, 13:333-336.</ref> puntualizzarono che questi risultati fossero limitati dalle caratteristiche del campione esaminato, cioè donne bianche di età adulta, ma questa limitazione era compensata dal grande campione, dall'analisi a lungo termine, e dalla regolazione per più covariate.
<ref name="Lehman" />
Lowery et al. (2011) sul The FASEB Journal<ref>Lowery et al. [http://www.fasebj.org/cgi/content/meeting_abstract/25/1_MeetingAbstracts/983.25 Large chronic protein intake does not affect markers of renal damage in healthy resistance trainers]. The FASEB Journal. 2011;25:983.2.</ref>. Questo studio ha analizzato i marker del danno renale (concentrazione di microalbumina urinaria) per 9 anni tra un gruppo sottoposto cronicamente a una dieta molto iperproteica, e un gruppo sottoposto ad una dieta leggermente iperproteica. Questo campione era composto da soggetti allenati con i pesi da almeno 3 anni all'inizio dello studio, e seguivano protocolli di allenamento simili durante il periodo di studio. Il primo gruppo, di 12 soggetti, assumeva una media di 2.5 g/kg/die o 250 g/die di proteine, mentre il secondo gruppo, di 10 soggetti, ne assumeva in media 1.3 g/kg/die o 104 g/die. Al termine dei 9 anni non venne osservato alcun indizio di danno renale nel gruppo cronicamente esposto a una dieta altamente iperproteica.
Fiedmand et al. (2012) sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology<ref>Friedman et al. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3386674/ Comparative effects of low-carbohydrate high-protein versus low-fat diets on the kidney]. Clin J Am Soc Nephrol. 2012 Jul;7(7):1103-11.</ref>. Lo studio analizzava l'impatto delle diete iperproteiche a lungo termine in concomitanza con un basso apporto di carboidrati. Sono state espresse infatti ulteriori preoccupazioni non solo per gli alti introiti proteici, ma anche per la combinazione di questo fattore un una dieta ipoglucidica. Trecentosette soggetti adulti (18-65 anni, 208 done e 99 uomini) obesi (BMI 30-40) sono stati divisi in due gruppi al quale vennero assegnate rispettivamente, una dieta iperproteica-ipoglucidica (dieta Atkins) e una dieta normoglucidica e normoproteica, per una durata di 2 anni. Al termine dei 2 anni, venne concluso che "''In individui obesi sani, una dieta dimagrante ipoglucidica iperproteica oltre 2 anni non è stata associata ad evidenti effetti nocivi su GFR, albuminuria, o bilancio idro-elettrolitico rispetto ad una dieta povera di grassi''"
== Note ==
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