Corrado Miliani: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
[[File:Beato Corrado Miliani.jpg|thumb|upright=1.4|Corpo del Beato Corrado Miliani (o Migliani), custodito nell'urna presso la chiesa di San Francesco di Ascoli Piceno]]
Nacque da Francesco Miliani (o Migliani) ed Agnese di Marcello Saladini, [[nobildonna]] discendente dal ramo ascolano della famiglia Saladini, Conti di Rovetino.<br />Sebbene destinato per i suoi natali a diventare cavaliere, fin dalla prima adolescenza mostrò «''indizi di santità''»,<ref>G. Moroni, op. cit., pag. 252.</ref> e si avvicinò con sentimenti di fraterna e cristiana amicizia a [[Girolamo Masci]], suo conterraneo nato a [[Lisciano (Ascoli Piceno)|Lisciano]], cui predisse che sarebbe salito al soglio di Pietro. Nell'anno [[1250]] abbracciò il progetto di vita indicato da [[Francesco d'Assisi]], che era stato in visita nella città [[Marche|marchigiana]] nel [[1215]], ed entrò nel convento ascolano dell'[[Ordine dei Frati Minori Cnventuali]]. Con il futuro papa Niccolò IV, suo confratello, frequentò con profitto il corso studi di [[Teologia]], nella sede dell'Università di [[Perugia]], conseguendo il dottorato. Il Masci, divenuto in seguito Generale dei Frati Minori, inviò nel [[1274]], come [[missionario]] in terra d'[[Africa]], frate Corrado che per primo, nel periodo [[medioevale]], raggiunse la regione [[Libia|libica]] della [[Cirenaica]] e con la sua opera di [[predicatore]] ottenne un vasto numero di [[Conversione (teologia cristiana)|conversioni]] al cristianesimo.<br />La sua esperienza di evangelizzatore si concluse nel [[1277]], quando fu richiamato a tornare in [[Italia]] ed incaricato di recarsi a [[Parigi]] per insegnare Teologia presso la sua cattedra della [[Sorbona]]. Rimase in [[Francia]] fino al [[1288]], anno in cui il suo amico Girolamo, ormai divenuto papa col nome di Niccolò IV, lo invitò a tornare in patria per raggiungere [[Roma]], dove gli avrebbe conferito la [[Cardinale|porpora cardinalizia]]. Fu così che frate Corrado partì da Parigi nel [[novembre]] del 1288 e percorse a piedi nudi tutta la strada fino ad Ascoli, arrivandovi nel [[febbraio]] dell'anno successivo, nel [[1289]]. Questa lunga fatica provò profondamente la già malferma salute del francescano che si ritirò presso il convento di San Lorenzo di [[Piagge (Ascoli Piceno)|Piagge]], nella grotta che ancora oggi porta il suo nome, detta: Grotta del Beato Corrado, dove morì e fu sepolto il 19 aprile dello stesso anno.<br />La sua salma incorrotta fu traslata nella [[Chiesa di San Francesco (Ascoli Piceno)|chiesa di San Francesco]] di Ascoli Piceno il 28 maggio [[1371]]<ref>B. Nardi, art. cit., pag. 18.</ref>, anno della consacrazione del sacro edificio, e composta all'interno di un pregevole sepolcro.<ref>Lo storico ascolano Andreantonelli ricorda che sulla sepoltura del beato Corrado si leggeva questa epigrafe:<br />«''HIC.IACET.CORPVS.B.CONRADI.DE.FAMILIA.<br />MILIANORVM.DE.ASCVLO.ORDINIS.MINORVM.<br />CONVETVALIUM.SANCTI.FRANCISCI.THEO.<br />LOGUS.ET.DOCTOR.PARISIENSIS.NEC.NON.SO.<br />CIVS.IVRATVS.PAPAE.NICOLAI.IV.OBIIT.ANNO.<br />DOM(ini).MCCLXXXIX.DIE.VERO.XIX.APRILIS.''»<br />«''Qui riposa il corpo di corpo del beato Corrado della famiglia Migliani, di Ascoli, dell'Ordine dei Minori Conventuali di San Francesco, teologo e dottore di Parigi, nonché confratello del papa Niccolò IV.</ref>
Fin qui la notizie tradizionalmente tramandate. La maggior parte delle notizie riferite alla sua persona provengono dal ''Compendium del “Processus b. Corradi”'' redatto da Luca Wadding, Annales - 1289, come additio nel Tomo IV, Lugduni, 1637, pagg. 24-26 e dal volumetto di Francesco Antonio Migliani: ''“Vita del B. Corrado Migliani di Francesco Antonio Migliani, Patritio Ascolano tra gl’Innestati detto l’Acerbo”'' notizie che, ad una analisi critica compiuta dall’attentissimo Padre Antonino Franchi, appare come ''“panegirico secentesco, elaborato da un erudito falsario ai fini di favorire la nobiltà di famiglie patrizie di Ascoli”''<ref>Antonino Franchi, Nicolaus Papa IV, 1288-1292 (Girolamo d’Ascoli), Ascoli Piceno, 1990, pag. 28 e n. 14, pp. 217-218 e n. 16 e 17</ref><ref>Antonino Franchi, Girolamo d’Ascoli, Origini e formazione culturale e religiosa, in: “Nicolò IV: Un Pontificato tra Oriente ed Occidente”, atti del convegno internazionale di studi in occasione del VII centenario del pontificato di Nicolò IV - Ascoli Piceno (14-17 dicembre 1989) a cura di E. Menestò, Spoleto, 1991, pag. 22 e nota 4, pag. 33 e nota 44</ref> e dalle quali presero spunto tutti gli autori che hanno affrontato l’argomento<ref>Francesco Antonio Migliani, Vita del Beato Corrado Migliani, per gli Grisei & Giuseppe Piccinini, Macerata, 1664</ref><ref>Sebastiano Andreantonelli, Historie asculanae libri IV, Padova, 1673, pagg. 107-108</ref><ref>Francesco Antonio Marcucci, Saggio delle cose ascolane, Teramo, 1766, pagg. 243-244</ref><ref>Giacinto Cantalamessa Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli, Ascoli, 1830, pagg. 39-41</ref><ref>P. Marcellino da Civezza, Storia universale delle Missioni Francescane, vol. II, Roma, 1858, pagg. 441-458</ref><ref>Corrado Saladini, Memorie della Famiglia Saladini, Ascoli Piceno, 1909, pp. 120-139</ref><ref>Francesco Onori, Una gloria ascolana, in: “Il Missionario Francescano”, II (1934), pagg. 200-211</ref><ref>Giuseppe Fabiani, Missionari Ascolani, Tipolitografica editrice, Ascoli Piceno, 1954, pagg. 80-85</ref><ref>Alfonso Schiaroli, B. Corrado d’Ascoli (1234-1289), Missionario, Paciere e Maestro, in “Flasch”, An. XIX, n. 242, Maggio 1998, pag. 38</ref><ref> Unica voce “fuori dal coro” quella di Raniero Giorgi (Le Clarisse in Ascoli, La Rapida, Ascoli Piceno, 1968, pagg. 51-54) il quale per primo smonta parecchi dei luoghi comuni tradizionalmente tramandati sul beato Corrado.</ref>
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