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==Cosa dicono le ricerche controllate?==
Come accennato in precedenza, le condizioni ideali per cui una ricerca può effettivamente individuare l’impatto causale del meal timing sulla composizione corporea consistono nell’equiparare tutte le variabili (inclusa la frequenza pasti) tranne la distribuzione dell’apporto calorico giornaliero. Inoltre, la composizione corporea deve essere monitorata, e lo studio deve trovare una durata sufficientemente lunga. Probabilmente solo due studi nella letteratura scientifica peer review rientrano in questi criteri.
Il famoso studio di Keim et al. (1997) è stato con tutta probabilità il primo meglio organizzato per poter verificare l’effetto del meal timing sulla composizione corporea. Qui venne confrontato su donne obese l’effetto di una dieta ipocalorica (deficit ~500kcal; 18% P/60% C/22% F) dove il 70% delle calorie veniva assunto entro il pranzo, contro l’assunzione della stessa dieta per il 70% assunta nelle ore post-meridiane, per 15 settimane. Anche se il gruppo che assumeva più calorie nelle ore ante-meridiane
Un altro degli studi meglio controllati sul meal timing è stato quello di Lombardo et al. (2014). I ricercatori somministrarono ai soggetti (donne sovrappeso/obese) una dieta ipocalorica (deficit 600 kcal; 16% P/59% C/25% F) con il 70% o il 55% delle calorie giornaliere nella prima parte della giornata, rispettivamente. Nonostante la similitudine tra le diete, dopo 3 mesi chi assumeva una colazione più abbondante perse meno muscolo e più grasso e peso rispetto a chi assumeva una cena più abbondante. Inoltre, chi assumeva più calorie nelle ore AM rilevò un maggiore miglioramento del profilo glicemico e insulinemico<ref name="Lombardo">Lombardo M et al. Morning meal more efficient for fat loss in a 3-month lifestyle intervention. J Am Coll Nutr. 2014;33(3):198-205.</ref>.
===Commenti sugli studi===
Lo studio di Keim presenta svariati punti forti, tra cui il preciso controllo calorico tramite modalità in metabolic ward, il monitoraggio della composizione corporea, l’equiparazione della frequenza pasti e della composizione della dieta, e una durata
I punti forti dello studio di Lombardo erano l'uso della DEXA per il monitoraggio della composizione corporea, l'equiparazione della frequenza pasti, un ampio campione di soggetti (18 per gruppo). D'altra parte lo studio non era in 'metabolic ward', e questo rende meno accurato il controllo e l'equiparazione dell'apporto dietetico-calorico tra i gruppi rispetto al precedente. A differenza dello studio di Keim, in modalità crossover, quello di Lombardo confrontava due gruppi paralleli, cioè che mantenevano la stessa dieta per tutto il periodo di studio; questo può alterare i risultati finali. Nello studio di Lombardo i soggetti non venivano sottoposti ad attività fisica, e come detto precedentemente, questo può essere un vantaggio per estrapolare un nesso causale, meno per estrapolare implicazioni per gli atleti.
==Conclusioni==
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