SPID: differenze tra le versioni
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{{E|Sistema per ora previsto soltanto sulla carta, senza nessun dato relativo alla sua effettiva messa in pratica. Non essendo il primo caso di sistemi analoghi annunciati e poi rimasti lettera morta, questa voce è perlomeno prematura|politica|aprile 2014}}
{{Recentismo||aprile 2014}}
Il '''Sistema Pubblico di
SPID è un insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell'AGID (Agenzia per l'Italia Digitale), gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni
Con l'istituzione del sistema SPID, le pubbliche amministrazioni devono consentire l'accesso online ai propri servizi solo mediante le carte di autenticazione già previste dalla normativa (es. [[Carta d'identità elettronica]] o Carta regionale dei servizi)
Con SPID è introdotta una notevole innovazione nell'accesso ai servizi in rete: l'uso delle informazioni necessarie e sufficienti per il servizio. Un facile esempio è un servizio di chat dedicato ai minori, l'unica informazione necessaria al gestore del servizio è l'età del soggetto che accede, null'altro. Con SPID questo è possibile, l'unica informazione fornita al gestore del servizio dal gestore dell'identità sarà l'età. Nel contempo il gestore dell'identità non saprà quale servizio è acceduto. Tutto questo a beneficio della sicurezza e privacy dei cittadini. Attenzione però, non sono accessi anonimi. In caso di abusi l'autorità giudiziaria potrà sapere chi ha fatto cosa. Altra innovazione di particolare interesse è costituita dai mezzi di autenticazione che vedranno un largo utilizzo dei dispositivi di mobilità.
SPID è anche candidato al riconoscimento a livello europeo, come previsto dal Regolamento europeo eIDAS n. 910/2014, consentendo ai cittadini che ne saranno dotati di utilizzare il sistema anche per l'accesso ai servizi resi disponibili in rete dalle pubbliche amministrazioni di tutta l'Unione europea e, facoltativamente, dai soggetti privati.
Lo SPID è stato previsto nella normativa italiana dall'[http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-06-21&atto.codiceRedazionale=13G00116 articolo 17-ter del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69] che ne ha delegato il Governo all'implementazione.
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La caduta del [[Governo Letta]] ne ha rinviato l'entrata in vigore; il [[Governo Renzi]] ha successivamente confermato la rilevanza del sistema<ref>[http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/27028_renzi-accelera-sull-agenda-digitale.htm Renzi accelera sull'Agenda digitale]</ref>, facendone uno dei punti prevalenti dell'azione di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Dopo il previsto iter procedurale governativo e la notifica alla Commissione Europea, il Decreto attuativo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 285 del 9 dicembre 2014. L’avvio entro
== Note ==
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