Al-Qata'i': differenze tra le versioni

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Al-Qaṭāʾiʿ fu costruita poco tempo dopo la nuova capitale abbaside di [[Samarra|Sāmarrāʾ]] ([[Iraq]]), dove Ibn Ṭūlūn aveva ricevuto il suo addestramento militare. Sāmarrāʾ era una città a sezioni (un po' come i nostri [[quartieri]]), ognuno progettato per una particolare classe o gruppo sociale. Certe aree di al-Qaṭāʾiʿ furono assegnate in tal modo a ufficiali dell'esercito tulunide, funzionari civili, specifici gruppi militari, Greci, guardie, agenti di polizia (''shurṭa''), conducenti di [[dromedari]] e schiavi.<ref>[[Al-Maqrizi|al-Maqrīzī]], ''Khiṭaṭ'' I, pp. 315–317</ref> La nuova città non mirava a soppiantare Fusṭāṭ, che era una città assai vivace commercialmente e produttiva di ricchezza, quanto piuttosto costituiva un'estensione dell'antica capitale abbaside di al-ʿAskar. In effetti, numerosi funzionari seguitarono a risiedere nella funzionale Fusṭāṭ.
 
Il punto focale di al-Qaṭāʾiʿ era la grande [[Moschea-cattedrale]] dedicata a Ibn TulunṬūlūn, che è ancora la più grande moschea per superficie del [[Il Cairo|Cairo]]. La moschea è tra l'altro ricordata per le sue arcate [[arco a sesto acuto|ogivali]], due secoli prima che tale artifizio [[architettura|architettonico]] facesse la propria comparsa nell'Europa cristiana.<br>
Lo storico [[al-Maqrizi]] riporta che una nuova moschea fu costruita perché la moschea-cattedrale esistente a FustatFusṭāṭ, dedicata ad [['Amr ibn al-'As|ʿAmr b. al-ʿĀṣ]], non poteva accogliere il [[reggimento]] personale di Ibn TulunṬūlūn nel corso della [[preghiera del venerdì]]. Il palazzo di Ibn TulunṬūlūn, la ''Dār al-Imāra'' ("Sede emirale") fu edificata nelle adiacenze della Moschea e una porta privata consentiva al Governatore di accedere direttamente al ''[[minbar]]''. Il palazzo aveva di fronte una grande piazza d'armi e un parco, con giardini e un [[ippodromo]].
 
Ibn TulunṬūlūn commissionò anche la costruzione di un [[acquedotto]] per portare l'acqua alla città, e un ''[[maristan]]'' ([[ospedale]]), il primo di carattere pubblico in [[Egitto]], che fu fondato nell'[[873]]. Un ''[[waqf]]'' assegnatogli consentiva di fruire in perpetuo dei fondi necessari al suo funzionamento.
 
Ibn TulunṬūlūn garantì una significativa dotazione finanziaria alla sua capitale grazie alle sue vittoriose campagne militari, e numerose [[tassa!|tasse]] furono abolite nel corso del suo governo. In seguito alla morte di Ibn TulunṬūlūn nell'[[884]], suo figlio [[Khumarawayh ibn Ahmad ibn Tulun|Khumarawayh]] dedicò grande attenzione all'ampliamento delle già sontuose strutture del palazzo e costruì numerosi canali d'irrigazione e un sistema fognante per al-Qaṭāʾiʿ.
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In 905, Egypt was reoccupied by the Abbasids, and, in retaliation for the Tulunids long military campaigns against the caliphate, the city was plundered and razed, leaving only the mosque standing. Administration was then transferred back to al-Askar, which had become geographically indistinct from Fustat.