Quattro giornate di Napoli: differenze tra le versioni
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Con l'avanzata degli anglo-americani nell'[[Italia meridionale]], gli esponenti dell'[[antifascismo]] partenopeo (tra cui [[Fausto Nicolini]], [[Claudio Ferri]] e [[Adolfo Omodeo]]), iniziarono a stabilire più stretti contatti con i comandi alleat richiedendo la liberazione della città.
Con l'[[8 settembre]] [[1943]], giorno fatidico dell'[[Armistizio di Cassibile]], le forze armate italiane, come in tutto il paese, si trovarono allo sbando anche a Napoli
In città la situazione, già difficile per i bombaramenti subiti e squilibrata per le forze in campo (oltre 20.000 tedeschi a fronte di soli 5.000 italiani in tutta la [[Campania]]), ben presto divenne caotica per la diserzione di molti alti ufficiali, totalmente incapaci di assumere iniziative, cui seguì lo sbando delle truppe, incapaci di difendere la popolazione civile dalle angherie dei tedeschi.
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