Arthur Cockfield: differenze tra le versioni

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===Commissario europeo===
 
Alla fine del 1984 Cockfield lasciò il gabinetto di governo per andare a far parte della [[Commissione Delors I]]<ref name="guardian"/>. Il 6 gennaio  [[1985]]  entrò in carica come [[Commissario europeo per il Mercato Interno ed i Servizi|commissario europeo per il mercato interno]], [[Commissario europeo per la Fiscalità e l'Unione Doganale|il diritto tributario e le dogane]] e vicepresidente della [[Commissione europea|Commissione delle Comunità europee]].
 
Benché considerato inizialmente un euroscettico, Cockfield promosse fortemente l'integrazione economica europea ed è considerato uno dei padri del [[Mercato Unico Europeo]]<ref name="guardian"/>. Ebbe una parte importante anche nella preparazione dell'[[Atto unico europeo]] firmato nel [[1985]]<ref name="indep"/>. Preparò il libro bianco per il mercato unico pubblicato nel giugno 1985 e negli anni successivi promosse la sua realizzazione, ponendo la data del 31 dicembre [[1992]] come termine e insistendo per l'adozione di un approccio globale ed ambizioso all'integrazione economica<ref name="indep"/>. A causa di dissensi politici con [[Margaret Thatcher]] sul grado di integrazione europea e in particolare sul grado di armonizzazione della tassazione indiretta, allo scadere del suo incarico nel gennaio [[1989]]  Cockfield non venne riconfermato<ref name="guardian"/>.
 
Dal 1989 al 1993 Cockfield fu consulente per gli affari europei della società [[KPMG]]<ref name="indep"/>.
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|precedente=[[Karl-Heinz Narjes]]
|successivo=[[Martin Bangemann]] (Mercato interno)<br />[[Christiane Scrivener]] (Dogane)
|periodo= 6 gennaio  [[1985]] -6 gennaio  [[1989]]}}
 
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