Argosy: differenze tra le versioni
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Il primo numero fu pubblicato il 2 dicembre 1882 (benché datato 9 dicembre 1882,<ref>Ashley, Michael (2000). [http://books.google.com/books?id=BjI4-qex0JgC&pg=PA21 ''The History of the Science Fiction Magazine, Volume 1''], p. 21. Liverpool University Press.</ref> una pratica comune a quel tempo), uscendo settimanalmente. Il primo numero era di otto pagine, costava cinque centesimi<ref name=sampson>{{cita libro|autore=Robert Sampson|anno=1991|url=http://books.google.com/books?id=ODSF5lpk4joC&pg=PA10|titolo=Yesterday's Faces, Volume 5: Dangerous Horizons'|pp=10-11|editore=Bowling Green State University Popular Press}}</ref> e comprendeva le prime storie a puntate di [[Horatio Alger|Horatio Alger, Jr.]]<ref>Schneirov, Matthew (1994). [http://books.google.com/books?id=pvw2pDaZPiEC&pg=PA117 ''The Dream of a New Social Order: Popular Magazines in America, 1893–1914''], p. 117. Columbia University Press. Retrieved 6 May 2014.</ref> ed [[Edward S. Ellis]].<ref name="sampson" />
Tra gli altri autori associati ai primi giorni di ''Argosy'' vi furono Annie Ashmoore, W. H. W. Campbell, Harry Castlemon, Frank H. Converse, George H. Coomer, Mary A. Denison, Malcolm Douglas, il colonnello A.B. Ellis, J. L. Harbour, D. O. S. Lowell, Oliver Optic, Richard H. Titherington, Edgar L. Warren e Matthew White, Jr. Quest'ultimo sarebbe divenuto il primo curatore di ''Argosy''
Cinque mesi dopo la prima edizione, l'editore fallì ed entrò in [[liquidazione coatta amministrativa]].<ref name="Locke">Locke, John. "Lost at Sea: The Story of 'The Ocean'". In Locke, John, ed. (2008). [http://books.google.com/books?id=iRKXBl1UqL8C&pg=PA5 ''The Ocean: 100th Anniversary Collection''], pp. 5-7. Off-Trail Publications.</ref> Avendo in corso una rivendicazione per il suo salario non pagato, Munsey riuscì ad assumere il controllo della rivista. Era una proposta finanziaria molto improbabile; gli abbonamenti che erano stati venduti dovevano essere effettuati, ma Munsey non aveva quasi più denaro ed era impossibile trovare credito dai tipografi e dagli altri fornitori. Munsey preso a prestito 300 $ da un amico nel Maine, riuscendo a racimolare soldi a mano a mano che apprendeva le basi del settore editoriale.
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== Il passaggio alle storie pulp ==
Nel dicembre 1888 la testata fu ribattezzata ''The Argosy''.
La rivista tornò a una cadenza settimanale nel mese di ottobre 1917. Nel mese di gennaio 1919 ''The Argosy'' si fuse con ''Railroad Man's Magazine''<ref name="Locke" /> e fu per breve tempo conosciuta come '''''Argosy and Railroad Man's Magazine.'''''
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Nel 1922 ''Argosy'' perse l'opportunità di lanciare la carriera di [[E. E. Smith]]. Bob Davis, allora curatore di ''Argosy'', respinse il manoscritto de ''[[L'Allodola dello Spazio]]'' (''The Skylark of Space''), scrivendo a Smith che personalmente apprezzava il romanzo, ma che era "troppo distante" ("too far out") per i suoi lettori.<ref>Sanders p. 9, Moskowitz p. 15.</ref> Questa "incoraggiante lettera di rifiuto" incoraggiò Smith a provare ancora, riuscendo infine a pubblicare il suo romanzo su ''[[Amazing Stories]]''.
''Argosy'' pubblicò un gran numero di
[[Max Brand]], [[Clarence E. Mulford]], [[Walt Coburn]], [[Charles Alden Seltzer]]<ref>[https://web.archive.org/web/20050110043038/http://pulprack.com/arch/2003/01/charles_alden_s.html The Men who Make ''The Argosy'': Charles Alden Seltzer] at the Wayback Machine (archived January 10, 2005)</ref> e Tom Curry<ref>[https://web.archive.org/web/20050101214239/http://pulprack.com/arch/2003/01/tom_curry_the_m.html The Men Who Make ''The Argosy'' : Tom Curry] at the Wayback Machine (archived January 1, 2005)</ref> scrivevano storie western per la rivista. Tra gli altri autori apparsi nell'edizione originale vi sono stati [[Ellis Parker Butler]], [[Hugh Pendexter]], [[Robert E. Howard]], [[Gordon MacCreagh]]<ref>[https://web.archive.org/web/20050110043635/http://pulprack.com/arch/2003/01/gordon_maccreag_2.html The Men Who Make ''The Argosy'' : Gordon MacCreagh] at the Wayback Machine (archived January 10, 2005)</ref> ed [[Harry Stephen Keeler]]. Il [[Dottor Kildare]], il famoso personaggio di Brand, fece la sua apparizione per la prima volta nel 1938.<ref>Nolan, William F., ''Max Brand, western giant: the life and times of Frederick Schiller Faust'', Popular Press, 1985 ISBN 978-0-87972-291-3 (p. 137)</ref>
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