Gallieno: differenze tra le versioni
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*ad est, fu invece il [[Regno di Palmira]] a subentrare a Roma nel governo delle province orientali dell'[[Asia minore]], di [[Siria (provincia romana)|Siria]] ed [[Egitto (provincia romana)|Egitto]], difendendole dagli attacchi dei [[Sasanidi]], prima con Odenato (260-[[267]]), nominato da Gallieno "''Corrector Orientis''",<ref name="HAGallieno3.3">''Historia Augusta'', ''Gallieni duo'', 3.3.</ref> e poi con la sua vedova secessionista, [[Zenobia]] (267-271).<ref name="Rémondon82" />
[[File:Impero romano 260.png|thumb|upright=1.5|left|Mappa dell'[[Impero romano]] nel
Ed oltre alle secessioni qui sopra evidenziate, Gallieno dovette far fronte ad una serie continua di usurpazioni, per lo più tra i comandanti delle provincie militari danubiane (periodo denominato dei "trenta tiranni"<ref>''[[Historia Augusta]]'', ''Triginta tyranni''.</ref>). Egli, costretto a combattere su più fronti contemporaneamente per difendere la legittimità del suo trono, impiegò buona parte delle armate preposte a difesa dei confini imperiali per contrastare molti di questi generali che si erano proclamati imperatori. Il risultato fu di lasciar sguarniti ampi settori strategici del ''limes'', provocando così negli anni [[261]] e [[262]] una nuova invasione da parte dei [[Sarmati]] in [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]]. E fu solo in seguito ad un intervento dello stesso Gallieno, che gli invasori furono respinti.<ref name="Grant230" />
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