Salto con gli sci: differenze tra le versioni

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|Invenzione = metà del [[XIX secolo]]
|Federazione = [[Federazione Internazionale Sci|FIS]]
|Genere = Maschile<br />Femminile
|IndoorOutdoor = Outdoor
|Olimpico = dal [[Sci nordico ai I Giochi olimpici invernali|1924]] (maschile)<br />dal [[Sci nordico ai XXII Giochi olimpici invernali|2014]] (femminile)
|DetentoreMondiale = • Maschile: {{Bandiera|NOR}} [[Rune Velta]] (trampolino normale) - {{Bandiera|DEU}} [[Severin Freund]] (trampolino lungo) - {{NOR}} (squadre)<br />• Femminile: {{Bandiera|DEU}} [[Carina Vogt]] (trampolino normale)
|DetentoreOlimpico = • Maschile: {{Bandiera|POL}} [[Kamil Stoch]] (trampolino normale e lungo) - {{DEU}} (squadre)<br />• Femminile: {{Bandiera|DEU}} [[Carina Vogt]] (trampolino normale)
}}
Il '''salto con gli sci''' è uno [[sport]] in cui gli atleti muniti di [[sci]] scendono lungo la rampa di un apposito [[Trampolino (sci)|trampolino]] e da lì spiccano un balzo, cercando di atterrare il più lontano possibile. Oltre alla lunghezza del salto, il risultato finale dipende anche dai punti di stile, assegnati da una giuria, in una scala da 1 a 20 (punteggio massimo).
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L'attrezzatura e l'abbigliamento di gara devono rispettare alcuni parametri fissati dal regolamento, atti a impedire abusi finalizzati al miglioramento dell'[[aerodinamica]] e/o disfunzioni che possono condurre a incidenti. Ai sensi delle regole in vigore nel {{CURRENTYEAR}}, l'attrezzatura consiste di:
*sci: il modello in uso per il salto presenta una notevole larghezza e lunghezza. Quest'ultima viene fissata in base all'altezza dell'atleta, ma non può eccedere il 145% di essa. Essa viene decurtata se l'[[indice di massa corporea]] dell'atleta è troppo basso (-0.5% per ogni 0,125 punti di indice). Gli attacchi lasciano il tallone dello scarpone parzialmente libero di staccarsi dallo sci stesso, e sono posizionati in modo tale che la parte anteriore dello sci risulti più lunga di quella posteriore (con un rapporto generalmente pari a 57%-43% della lunghezza della tavola).
*scarponi: dotati di una sezione frontale flessibile che consente di protendere il corpo in avanti in fase di volo, devono avere una suola non più spessa di 45 &nbsp;mm.
*casco: la distanza tra la calotta esterna e la testa dell'atleta non deve superare i 7 &nbsp;cm (la forma deve quindi essere realizzata su misura per l'atleta); inoltre la superficie esterna deve essere liscia, e sono vietate le protezioni frontali e/o le lenti incorporate.
*occhiali protettivi: devono potersi inserire correttamente all'interno del casco.
*guanti: realizzati in materiale sintetico, devono coprire tutta la mano e rispettarne le dimensioni. Lo spessore del tessuto non deve eccedere i 5 &nbsp;mm.
*tuta: realizzata con cinque strati di materiali sintetici, deve presentare uno spessore compreso tra i 4 e i 5 &nbsp;mm, una permeabilità all'aria di 40 litri per m² al secondo; non può essere più larga di 2 &nbsp;cm della circonferenza corporea, né essere troppo aderente. In fase di salto, deve essere completamente chiusa e fissata a piedi e mani con appositi lacci.
*sottotuta: non può essere più spesso di 3 &nbsp;mm e deve avere una permeabilità all'aria superiore a 60 litri per m² al secondo.
*pettorale: riportante il numero di gara, presenta una permeabilità all'aria di 40 litri per m² al secondo. In circostanze di gara, un atleta non può saltare - nemmeno in allenamento - senza indossare il pettorale.
 
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[[File:TitlisschanzeSprung.jpg|thumb|Un saltatore in fase di volo: la "tecnica a V" è dagli anni 1990 lo standard della disciplina ad alti livelli.]]
 
La tecnica di volo nel salto con gli sci si è molto evoluta nel corso degli anni. La prima tecnica fu messa a punto in [[Norvegia]]: denominata ''tecnica [[Kongsberg]]'', divenne popolare a seguito dei successi di [[Jacob Tullin Thams]] e [[Sigmund Ruud]] (entrambi campioni del mondo negli anni 1920). In essa, l'atleta teneva il torso e le braccia protese in avanti e gli sci paralleli. Tale tecnica permise di realizzare finanche salti di oltre 100 m.
 
Negli anni 1950 si affermarono la ''tecnica Däscher'' e la ''tecnica Windisch'', dal nome del saltatore svizzero [[Andreas Däscher]] e del tedesco [[Erich Windisch]], che introdussero la posizione delle braccia rivolte all'indietro<ref>[http://www.jobavie.info/sautaskireglementethistorique.html Ski saut - Règlement et historique] - jobavie.info</ref>.
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==Tecnica di allenamento==
Negli allenamenti, oltre alle prove di salto, la preparazione comprende esercizi da svolgere al di fuori del trampolino, i quali sono tendenzialmente finalizzati allo sviluppo dell'equilibrio e della forza esplosiva (vale a dire da sprigionare in pochi attimi) dell'atleta, con particolare riguardo nei confronti del potenziamento di busto e gambe.
 
Tra gli esercizi praticati vi sono anche simulazioni "a scala ridotta" delle varie fasi di un salto, eseguite al di fuori del trampolino. A tale riguardo si riporta a titolo di esempio una sequenza fotografica, ritraente l'italiana [[Simona Senoner]] intenta in nell'esecuzione di tale esercizio.
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== Record del mondo ==
Nel salto con gli sci, come in molti altri sport, la progressione nella lunghezza dei salti è legata all'evoluzione nella tecnica di esecuzione, nei metodi di allenamento, nei materiali e nei trampolini.
Il record del mondo appartiene a [[Anders Fannemel]], che il 15 febbraio 2015 sul [[Vikersundbakken]] di [[Vikersund]] ([[Norvegia]]) saltò 251,5 metri.
 
=== Uomini ===
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[[Categoria:Salto con gli sci| ]]
[[Categoria:Discipline olimpiche]]
 
{{Categorie qualità}}