Canzone: differenze tra le versioni

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La nascita del [[cinema sonoro]] (in Italia a partire dal [[1930]]) permise la diffusione delle canzoni attraverso i film. Il più grande successo degli [[anni 1930|anni trenta]] in questo senso fu ''[[Parlami d'amore Mariù]]'' cantata da [[Vittorio De Sica]] nel film ''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]'' del [[1932]].
 
La fine degli [[Anni 1930|anni trenta]] ed i primi [[Anni 1940|anni quaranta]] videro un grande rinnovamento della canzone italiana. Innanzitutto si diffuse la [[radio (apparecchio)|radio]] e perciò la canzone si rivolse alla piccola borghesia, che ascoltava la radio in casa. Un ruolo importante ebbero quindi i direttori delle due orchestre di musica leggera dell'[[EIAR]], [[Cinico Angelini]] e [[Pippo Barzizza]].<br />Nonostante l'ostilità del [[Fascismo|Regime Fascista]], queste orchestre, soprattutto la seconda, diffusero lo ''[[swing]]'' in Italia, che però doveva essere chiamato italianamente "ritmo sincopato" (''[[Maramao perché sei morto?]]'', ''[[Ba ba/Il primo pensiero|Ba-ba-baciami piccina]]'', ''Pippo non lo sa'' e, finita la [[Seconda guerra mondiale|Guerra]], ''[[In cerca di te]]''). I più famosi interpreti di questo genere furono [[Alberto Rabagliati]], [[Natalino Otto]], il [[Trio Lescano]], [[Silvana Fioresi]].<br />Fra gli autori negli [[anni 1930|anni trenta]] emersero la coppia [[Alfredo Bracchi|Bracchi]]-[[Giovanni D'Anzi|D'Anzi]] (''Non dimenticar le mie parole''; ''No, l'amore no''), soprattutto nel genere ''swing'' lento e sentimentale, e [[Vittorio Mascheroni]] (''Bombolo''; ''Fiorin Fiorello''), specializzato in canzoncine allegre e quasi ''nonsense''<ref>programma di sala "Made in Italy" Teatro Dal Verme di Milano, 29.5.2005</ref>.<br />In proposito bisogna precisare che accanto allo ''swing'' statunitense negli anni trenta arrivò in Italia (con meno problemi di censura) un altro ritmo afroamericano, la [[rumba (ballo)|rumba]] cubana, di cui proprio ''Bombolo'' fu uno dei più famosi esempi.<br />Accanto al filone di influenza americana, ve n'era però uno più gradito al Regime, che proponeva canzoni di argomento rurale (''Reginella campagnola'') o municipale, spesso fiorentino (''Mattinata fiorentina'') o romano, e di forma generalmente melodica. Il maggior interprete di questo genere fu [[Carlo Buti]]<ref name="ReferenceB"/>. A questo ambito possono essere ricondotti anche due antesignani dei cantautori, [[Odoardo Spadaro]] ed [[Ettore Petrolini]].<br />V'era, infine, un altro genere vicino al Regime ma musicalmente più moderno, quello delle canzoni che esprimevano i desideri della piccola borghesia (''[[Mille lire al mese (brano musicale)|Mille lire al mese]]'') e che esaltavano la modernità stile [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]].
 
===Il dopoguerra===