Giuseppe Catenacci: differenze tra le versioni
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Fu autore di numerose opere storiche e saggistiche che hanno come protagonista la sua [[Basilicata]], nonché di poesie. Di idee [[antifascismo|antifasciste]], capeggiò una lista di Rionero durante le elezioni amministrative del [[1923]] contro il governo di [[Benito Mussolini|Mussolini]], cosa che gli fruttò un arresto pochi giorni prima delle votazioni e venne liberato poco tempo dopo le elezioni. Collaborò con [[Giovanni Semeria]] e [[Giovanni Minozzi]] nella realizzazione degli istituti per l'infanzia e per gli orfani di guerra
Nel [[1944]], venne nominato Consultore Nazionale dal [[Comitato di liberazione nazionale|C.L.N.]] e, in seguito, esercitò la carica di deputato provinciale, consigliere comunale e provinciale. Nel [[1958]], aderì al [[Movimento Comunità]] di [[Adriano Olivetti]]. Come giornalista (iscritto all'Albo nazionale con tessera nº 4978, della sezione di [[Bari]]), collaborò con testate come ''Il Mattino'', ''[[Il Tempo]]'', ''[[Roma (quotidiano)|Roma]]'', ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Il Giornale d'Italia]]'' e direttore di giornali locali come ''Cronache nuove del Sud'' e ''La sveglia lucana''. Gli ultimi anni della sua vita furono amari, sentendosi incompreso dai suoi concittadini e persino dileggiato, come, ad esempio, gli venne recapitata una lettera piena di rancori e infamie il 27 dicembre [[1974]]. Catenacci si spense nella natia Rionero l'anno seguente.
== Onorificenze ==
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