Storia di Avezzano: differenze tra le versioni
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=== La Prima guerra mondiale ===
[[File:Monumento ai prigionieri 3 novembre 2015.jpg|thumb|left|Monumento
[[File:Monumento ai Caduti Avezzano 30 settembre 2015.jpg|thumb|Monumento ai caduti per la patria]]
Alcuni giovani avezzanesi ebbero salva la vita dal terremoto perché all'alba del 13 gennaio si trovarono in stazione in attesa del treno che li avrebbe condotti alla visita di leva militare. I contrari all'intervento militare dell'Italia interpretarono il terremoto di Avezzano come "un avviso salutare che la Provvidenza divina dà agli sconsigliati che vogliono la guerra"<ref>{{cita web|url=http://www.lavoroculturale.org/terremoto-della-marsica-del-1915/|titolo=Al terremoto come alla guerra|editore=IlLavoroCulturale|accesso=}}</ref>. Un'intera generazione di giovani che versò, al terremoto, un altissimo tributo venne così sottoposta ad un'ulteriore prova. Sfumata la possibilità di essere esonerati, i marsicani dovettero partecipare come soldati dell'esercito alla [[Prima guerra mondiale|grande guerra]]. Molti di loro, oltre 2.000, persero anche la vita sul fronte, lungo l'[[Isonzo]] e sul [[Carso]], si disse, "per difendere l'onore e i ruderi"<ref name="Galadini D'Amore Rossi Santoro60">{{Cita|Galadini D'Amore Rossi Santoro||Galadini D'Amore Rossi Santoro, 2014}}, pag.60</ref>. Dato il vuoto generazionale che si venne a creare, il [[Governo Italiano]], decise di istituire un campo di lavoro per prigionieri austro-ungarici ad Avezzano nel quartiere che poi prese il nome di "Concentramento". Grazie anche al loro continuo lavoro in opere pubbliche, finalizzate a ricostruire la nuova Avezzano, la città rinacque.
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