Peregrinatio Aetheriae: differenze tra le versioni

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Il nome dell'autrice è incerto, a seconda delle versioni del testo (''Aetheria'' o ''Egeria''), ma Valerio riferisce che si trattava di una monaca, che aveva scritto il diario di viaggio del suo pellegrinaggio in una lunga lettera alle sue consorelle (alle quali nel testo si rivolge appunto con l'appellativo di "sorelle").
[[File:PrimatoPietro09.JPG|thumb|Resti di una scalinata sulle sponde del Lago di Tiberiade, descritta da Egeria]]
Tuttavia la libertà di un'assenza tanto lunga (circa quattro anni) e il costo considerevole del viaggio sembrano in contrasto con tale identificazione, mentre l'appellativo di "sorelle" e "fratelli" era frequentemente utilizzato all'epoca della redazione del diario anche al di fuori delle comunità monastiche: l'appellativo ha probabilmente tratto in inganno lo stesso Valerio. Egeria-Eteria era dunque più probabilmente una ricca donna della classe media, originaria probabilmente della costa atlantica della [[Hispania|Spagna]] o della [[Gallia]].