Ludwig van Beethoven: differenze tra le versioni

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==== L'influenza di Mozart ====
[[File:Mozart Lange.png|thumb|upright|Dal [[1800]], l'influenza di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] su Beethoven appare più formale che estetica]]
Occorre distinguere nell'influenza di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] su Beethoven un aspetto estetico e un aspetto formale:
* Ll'estetica mozartiana si manifesta principalmente nelle opere del "primo periodo", ma superficialmente, poiché l'influenza del maestro si riduce il più delle volte a prestiti di formule stereotipate. Fin circa al [[1800]] la musica di Beethoven s'si iscrive più che altro ora nello stile post-classico ora nel preromantico, all'epoca rappresentato da compositori come [[Muzio Clementi|Clementi]] e [[Johann Nepomuk Hummel|Hummel]]: uno stile che imita Mozart soltanto in superficie, e che si potrebbe qualificare come "classicheggiante" piuttosto che veramente "classico" (secondo l'espressione di Rosen).;
* Ll'aspetto formale dell'influenza di Mozart si manifesta quasi esclusivamente a partire dalle opere del "secondo periodo". Nella scrittura di [[concerto (composizione musicale)|concerti]], il modello di Mozart sembra più presente: nel primo movimento del [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven)|Concertoconcerto per pianoforte n. 4]], l'abbandono della doppia esposizione della [[forma sonata|sonata]] ([[orchestra]] e [[solistaSolista (musicista)|solista]] in successione) a vantaggio di un'unica esposizione (orchestra e solista simultanei) riprende in qualche modo l'idea mozartiana di fondere la presentazione statica del tema (orchestra) nella sua presentazione dinamica (solista). Più in generale, si può notare che Beethoven, nella sua propensione ad amplificare le [[codaCoda (musica)|code]] fino a trasformarle in elementi tematici a tutti gli effetti, si pone più sulla scia di Mozart che in quella di Haydn, nel quale invece le code si distinguono assai meno dalla ripresa.
 
==== Le sonate per pianoforte di Clementi ====