Nascita degli Stati nazionali: differenze tra le versioni

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La '''nascita degli Stati nazionali''' si pone in un periodo storico che si fa partire più o meno nel [[XIV secolo|Trecento]], periodo in cui si vede scomparire il concetto di [[Poteri universali|Impero Universale]], ereditato dal [[Medioevo]], e si vede affiorare quello di [[Stato nazionale]], basato su un popolo e su una cultura; su questo concetto si inizia ad aprire una nuova epoca storica.
 
L'idea di un mondo unito sotto un unico [[potere temporale]] e un unico [[potere spirituale]] si andava disgregando con la nascita della consapevolezza di una diversità nazionale ravvisabile nell'uso della lingua e nelle differenze culturali; infatti, mentre le vecchie istituzioni medievali, la Chiesa e l'Impero, vedono declinare il loro potere politico, si affermano sulla scena europea queste nuove realtà. Si tratta di monarchie che si consolidarono grazie a una serie di guerre espansionistiche, alla costituzione di un esercito permanente, alla creazione di un solido apparato burocratico e allo sviluppo di un sistema finanziario statale. Tutte queste innovazioni poggiano su una base politica ben salda: l'alleanza fra il re e le classi sociali emergenti, e cioè la piccola e media nobiltà terriera e la borghesia, unite intorno al sovrano nella lotta contro l'aristocrazia e i suoi privilegi. ........:
 
I tre Stati nazionali che cambiano il volto dell'Europa sono la Francia, l'Inghilterra e la Spagna. Inoltre, la Chiesa si trovò in difficoltà ad affrontare questo concetto perché solo dopo il papato di [[Bonifacio VIII]] finì la dinastia pontificia che credeva ancora nella supremazia della Chiesa rispetto alle altre potenze europee del tempo.