Licenza open source: differenze tra le versioni
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Il termine "open source" venne coniato agli inizi del [[1998]] su iniziativa di [[Bruce Perens]], [[Eric S. Raymond]], Hall, [[Tim O'Reilly]], [[Linus Torvalds]] e altri importanti sviluppatori della ''comunità [[Software libero|Free Software]]'', come allora veniva chiamata. L'obiettivo principale era quello di rendere l'idea del software libero più accettabile all'ambiente commerciale, evitando le posizioni intransigenti di [[Richard Stallman|Stallman]] e contemporaneamente evitare l'equivoco generato dalla parola "free" in inglese (che significa sia ''gratuito'' che ''libero''). La parola "source" stava a sottolineare il fatto che un software non è tanto il [[programma eseguibile]], quanto il suo punto di partenza, il sorgente appunto.
Molto attivo fu soprattutto il Raymond, che cercava la licenza migliore in occasione
===Definizione===
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In generale le licenze open source non sono a priori reciprocamente compatibili. Il titolare dei diritti d'autore può comunque distribuire il proprio codice con diverse licenze, sia open source che commerciali. Questo vale sia per l'iniziatore del progetto che per gli autori che contribuiscono al progetto, ciascuno per il proprio codice. Questa possibilità, detta pure [[dual-licensing]] o dual-system viene effettivamente praticata, p.es. dalla [[Sun Microsystems | Sun]] per la propria Suite [[Staroffice | Star Office]], ma anche da [[Larry Wall]] per l'interprete [[Perl]].
Nel novembre del [[2001]], [[Netscape Communications Corporation|Netscape]] ha deciso di
==Bibliografia==
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