Giovanni Scattone: differenze tra le versioni
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Polemiche, anche tra alcuni innocentisti, ci furono prima della sentenza del 2003 quando Scattone e il suo avvocato suggerirono, senza seguito tra gli inquirenti, di ritornare sulla pista terroristica e di indagare le [[Nuove Brigate Rosse]], in particolare un ex dipendente delle imprese di pulizia della Sapienza (che lavorava anche nei luoghi da cui potrebbe essere partito il colpo), [[Paolo Broccatelli]]<ref name=broccatelli/>, arrestato quell'anno e condannato poi per [[associazione sovversiva]] nel processo per l'[[omicidio di Massimo D'Antona]]. In un articolo del [[2007]], scritto per [[l'Europeo]]<ref>[http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/marta%20russo/11Assassinosconosciuo.pdf Giovanni Scattone, ''Assassino sconosciuto'']</ref>, Scattone torna sulla propria versione e le piste alternative, considerando ancora le nuove BR come la sua idea principale su cosa sia davvero successo il 9 maggio 1997, ricordando che era anche l'anniversario della morte di [[Aldo Moro]] (9 maggio [[1978]]); subito si era parlato, già il 10 maggio, di un gesto terroristico con errore di obiettivo (cfr. [[Omicidio di Marta Russo#Teorie alternative alla sentenza]]), così come subito fu battuta la pista delle imprese di pulizia.<ref name=broccatelli>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/27/morte_Marta_Russo_uomo_delle_co_0_031027007.shtml La morte di Marta Russo, l' uomo delle pulizie e i dubbi di Scattone<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
==== Riabilitazione penale ====
Dopo la condanna definitiva, la Cassazione decise di non comminare pene accessorie, cancellando l'interdizione all'insegnamento per Scattone, in quanto ritenuto responsabile di delitto non volontario. Gli viene quindi accordata la [[riabilitazione (diritto)|riabilitazione penale]], a decorrere dal giorno della fine della pena, con revoca dell'interdizione dai pubblici uffici e restituzione dei diritti civili e politici.
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Anche l'ex giudice Edoardo Mori pronunciò in anni seguenti un giudizio fortemente critico.<ref>[http://www.earmi.it/varie/scienze%20forensi.html ''La drammatica situazione delle scienze forensi in Italia'']</ref>
Inoltre, se colpevoli di omicidio, sarebbe bastata l'ammissione di aver provocato un incidente per caso per ottenere un'assoluzione o una pena irrisoria (questa fu un'altra obiezione). La decisione di non confessare nulla (a Ferraro sarebbe bastato confermare l'accusa contro il collega), pur rischiando teoricamente anche l'[[ergastolo]], aumentò la convinzione degli innocentisti sull'estraneità di Scattone e Ferraro.<ref>[http://www.quotidianogiovanionline.it/Approfondimento/Esploso/3862/Il-delitto-di-Marta-Russo-Seconda-parte Andrea Montemurro, ''Il delitto di Marta Russo'' (Seconda parte)]</ref> L'avvocato di parte civile, invece, rispose agli innocentisti affermando che i tre (comprendendo anche Liparota) non avrebbero confessato "l'incidente" per paura di rivelare la provenienza della pistola, secondo lui "sporca" e proprietà di "qualcuno di importante".<ref>«Per pura ipotesi si potrebbe supporre che la pistola avesse una provenienza sporca, magari era stata usata per qualche cosa di orrendo, magari da qualcuno importante. Nessuno è riuscito ad accertare la provenienza della pistola...
Tale campagna stampa continuò in seguito, soprattutto contro Scattone, ogni volta che assumeva un nuovo lavoro come insegnante supplente di scuola superiore.
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