Psephoderma alpinum: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m aggiunta etimologia
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: sintassi dei link e modifiche minori
Riga 1:
{{Tassobox
| nome = ''Psephoderma''
|
| nome = ''Psephoderma''
| statocons = fossile
| immagine = [[ImmagineFile:Psephoderma_BW.jpg|200px]]
| didascalia = Ricostruzione di ''Psephoderma alpinum''
| regno = [[Animalia]]
Line 38 ⟶ 37:
[[File:Psephoderma alpinum 2.JPG|thumb|230px|left|Fossile di ''Psephoderma alpinum'']]
 
== Classificazione ==
Il genere ''Psephoderma'' venne istituito da [[Hermann von Meyer]] nel [[1858]], sulla base di frammenti di carapace ritrovati nella formazione Koessen nelle [[Alpi Bavaresi]] ([[Germania]]), in terreni provenienti dal Retico. La [[specie tipo]], '''''Psephoderma alpinum''''', è stata poi rinvenuta in altri luoghi, soprattutto in [[Svizzera]] e in [[Italia]]. In particolare, In Italia ''Psephoderma'' è ben conosciuto grazie ad alcuni scheletri eccezionalmente conservati provenienti dai [[Calcare di Zorzino|Calcari di Zorzino]], nei pressi di [[Bergamo]], risalenti al [[Norico]]. Sulla base di questi ritrovamenti, Giovanni Pinna è stato in grado di stabilire che altri placodonti del Norico - Retico conosciuti per frammenti ('''''Placochelyanus stoppanii, Placochelys malanchinii''''' e '''''Placochelys stoppanii''''') erano a tutti gli effetti degli esemplari di ''Psephoderma alpinum''.
 
Line 46 ⟶ 45:
''Psephoderma'' appartiene al gruppo estinto dei placodonti, rettili [[saurotterigi]] esclusivi del Triassico. In particolare, questo animale è stato ascritto ai ciamodontoidi ([[Cyamodontoidea]]), comprendenti i placodonti più specializzati e dotati di corazza. Animali simili a ''Psephoderma'' includono ''[[Placochelys]]'', ''[[Cyamodus]]'' e l'ancor più corazzato ''[[Henodus]]''. ''Psephoderma'' sembrerebbe rappresentare il ciamodontoide più derivato.
 
== Nuoto lento ==
Questo animale viveva nelle acque costiere del grande mare di quel tempo, la [[Tetide]], cibandosi di [[molluschi]], le cui conchiglie venivano frantumate dai suoi denti piatti. Lo psefoderma non era abituato a spostarsi sulla terraferma e preferiva rimanere in ambienti strettamente acquatici, come lagune o mari poco profondi; anche qui, comunque, il suo era un nuoto lento.
[[File:Psephoderma alpinum tail Zogno.JPG|thumb|230px|left|Coda fossile di ''Psephoderma alpinum'' proveniente da Zogno]]
 
==Bibliografia==
*Meyer, H (1858) Psephoderma Alpinum aus dem Dachstein-Kalke der Alpen. Neues Jahrbuch für Mineralogie, Geognosie, Geologie und Petrefaktenkunde 1858: pp. 646-650 [http://ia700709.us.archive.org/27/items/neuesjahrbuchfrm1858leon/neuesjahrbuchfrm1858leon.pdf| online]
*Pinna, G (1976) Osteologia del cranio del rettile placodonte Placochelyanus stoppanii (Osswald 1930) basata su un nuovo esemplare del Retico Lombardo. Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 117: pp. 3-45
*Pinna, G. (1980). Psephoderma alpinum Meyer, 1858: rettile placodonte del Retico europeo. In Volume Sergio Venzo. Università di Parma (149–157).