Industria musicale: differenze tra le versioni

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È' in buona parte controllata dalle cosiddette ''[[Etichetta_discografica#Le_major|major]]'', ossia dalle etichette maggiori. Iniziò il suo sviluppo inteso nel senso moderno intorno al 1880, quando vennero inventati il [[fonografo]] ed il [[grammofono]], con i relativi supporti musicali. I veri e propri accenni ad un mercato discografico imponente si hanno dal secondo dopoguerra, quando cominciano a diffondersi a macchia d'olio jukebox e impianti domestici.
 
Negli [[anni 70|anni 70]], le sopracitate ''major'', costituite da una casta di sole 7 aziende ([[Cbs]], [[Capitol Records|Capitol]], [[Music Corporation of America|Mca]], [[Polygram]], [[Radio Corporation of America|Rca]], [[A&M Records|A&M]], [[Warner Music Group|Warner]]) controllavano il 90% del mercato, a discapito delle aziende più piccole o locali. Situazione che attualmente è cambiata poco, infatti, dopo diverse fusioni, acquisiti, unioni e joint-venture, le ''major'' sono diventate le seguenti: [[Warner Music Group|WEA]], [[Sony]], [[Bmg]], [[Virgin Records|Virgin]] ed [[Universal Music Group|Universal]].
 
Sono aumentate altresì le etichette musicali indipendenti, create per dare voce a generi di nicchia, sottogeneri, artisti locali o emergenti (business che comunque non supera il 20% del mercato mondiale) e profitti che, data la situazione discografica attuale, sono sempre in calo (infatti dalla 2 metà degli anni 2000 alcune etichetti indipendenti, anche italiane, hanno dovuto chiudere o fondersi con altre compagnie per sopravvivere).