Carracci: differenze tra le versioni
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==L'arte e la teoria==
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L'importanza della loro attività artistica e teorica, riconosciuta ai tre pittori, sottolineata dagli studi dei critici e degli storici dell'arte come [[André Chastel]], [[Giulio Carlo Argan]], e molti altri, sta nell'aver contribuito in maniera determinante all'uscita dalla crisi del [[Manierismo]], alla formazione della cultura figurativa [[Barocco|Barocca]], a nuove soluzioni pittoriche basate sul recupero della tradizione classica e [[Arte del Rinascimento|rinascimentale]] ma rinnovata seguendo la pratica e i precetti dello studio del vero e del disegno.
La crisi della cultura del [[Cattolicesimo]] si evidenziò dopo la [[Riforma protestante]] (nel [[1517]] [[Martin Lutero]] espose le sue [[95 tesi]] a [[Wittenberg]]), ed il successivo “[[Sacco di Roma (1527)|sacco di Roma]]” ad opera delle truppe di [[Carlo V]] nel [[1527]], fatti che resero la capitale [[papa]]le più insicura e instabile, meno appetibile per gli artisti dell'epoca, [[Roma]] alla fine del [[XVI secolo]] era meno incline a produrre una nuova corrente artistica.
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Ma anche in ordine a questo bellissimo fregio poco si sa di certo circa il ruolo di ognuno dei Carracci.
Nel 1592 nel [[
Tra il 1593 e il 1594 sempre a Bologna affrescano tre sale di Palazzo Sampieri con ''Storie di Ercole''. Qui agli affreschi si aggiunsero tre grandi tele: ''Cristo e la Samaritana'' di Annibale, ''Cristo e la donna Cananea'' di Ludovico e ''Cristo e l'adultera'' di Agostino. I tre dipinti (che compongono un ciclo unitario) in epoca napoleonica furono trasferiti nella [[Pinacoteca di Brera]], dove tuttora (forse incongruamente) si trovano.
Annibale ed Agostino Carracci lavorarono, dal 1596 in poi, anche alla decorazione di alcune stanze di [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]] a Roma. Il primo ambiente, il [[Camerino Farnese]], è senza dubbio opera di Annibale, mentre è discusso se Agostino abbia preso parte o meno a questa impresa decorativa. Il secondo, la celeberrima [[Galleria Farnese]], è il capolavoro di Annibale, ma anche Agostino contribuì all'opera, spettandogli due quadri riportati della volta. Ludovico, che non si trasferì mai a Roma, è estraneo a questi lavori, salvo, forse, che per l'esecuzione di un ''ignudo'' della Galleria, da egli realizzato durante una breve visita fatta ad Annibale a Roma.
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== Gli ''altri'' Carracci ==
La famiglia Carracci, oltre ad Annibale, Ludovico ed Agostino contempla altri tre pittori. Si tratta di [[Antonio Carracci]], figlio di Agostino e di questi inizialmente allievo poi entrato nella bottega dello zio a Roma, dove, dopo la morte di Annibale, condusse una discreta carriera interrotta dalla morte precoce.
Vi sono poi Paolo Carracci (1568 - 1625), fratello di Ludovico, la cui vicenda artistica si svolge tutta all'ombra di quest'ultimo, e Francesco Carracci (1595 – 1622), figlio di Giovanni Antonio a sua volta fratello di Annibale ed Agostino Carracci.
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* [http://eca.provincia.fe.it/ ECA - Catalogo on-line del patrimonio artistico degli Estensi sparso per i musei del mondo]
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